Quando li sogna pensano solo a rimbrottarlo. I suoi genitori quando gli compaiono in sogno non pensano a numeri e ruote, non vogliono farsi interpretare. Hanno quella faccia col fondo in pavè che non restaurano mai dopo le manifestazioni, hanno facce che non riconosci, hanno la faccia come giacche con la toppa. Hanno una faccia sola quando parlano.
non ci vieni mai a trovare
Solo questo, poi si allontanano in qualche angolo morbido che solo nei sogni.
Eppure gli tornano in mente, con cadenza precisa, tutti i giorni, sembra impossibile gli parlino in quella maniera. Erano sempre così discreti.
Il babbo non lo aveva mai sentito parlar male di qualcuno. Quando passava uno dei vicini vestito da schifo commentava, leggero, con il respiro di riserva. Perchè l'asma prima di aggravarsi lo concedeva ancora.
quello sta' meglio gnudo che vestito a festa
La mamma gli ultimi anni non apparecchiava più. Si mangiava la zuppa direttamente dalla pentola e beveva a boccia senza bicchiere. Per riempire il sacchetto della nettezza ci voleva una settimana. Buttava giù per fotosintesi.
Li amava, ma come si fa a farsi ottanta chilometri per portare due fiori ? Come si fa a tornare in quel paese collegato solo due volte. Una strada polverosa asfaltata ai tempi di Amintore Fanfani e il tubo. Quel tubo collegato ai piccoli laghi, succhiati da quella cannuccia per rifornire d'acqua buona il capoluogo.
perché in città è dura
E' partito troppo tardi, l'autostrada era già ingolfata. Quando si è presentato al cancello del cimitero c'era già un po' di luna.
quella tarda con le cosce di fuori
Mauro in divisa da vigile al cancello non lo riconosce. Se lo ricorda bene com'era da ragazzino. Sembrava il più scemo del paese, ma quel concorso alla fine è riuscito a vincerlo. Per dire che era un po' tonto il padre diceva solo :
quello si innamora tutti i giorni
Ha una faccia da matchpoint appena perso e il suo turno non è ancora finito.
Camminando tra i vialetti (è diventato grande questo camposanto) non riesce a trovarli, non erano vicini alle cappelle?
Appena sente la campanella di chiusura è preso dal panico, non vuole rimanere chiuso lì dentro. Prende il mazzetto dei fiori e lo spinge forte dentro il primo vaso che trova. Tornerà un altro giorno, lo perdoneranno dopo tutta quella strada.
Poi vede la foto, la riconosce. Il primo appuntamento, il primo bacio, il primo amore. Non si scorda il primo amore anche quando lo suoni male.
Ci sono due date, i numeri sono troppo vicini che confondono, e la foto, nient'altro. Troppo dolore, troppo marmo, troppo freddo quell'estate. Dimenticare diventa una necessità come un televisore in camera da letto.
sei bravo in matematica perché non mi dai una mano?
I miei facevano finta di far tardi dal lavoro, tutte le sere. Ruffiani. Non è bastato.
Ha ragione il babbo, come sempre.
quella è un angolo troppo acuto per te non ci arrivate a tressessanta
La geometria dei corpi
RispondiEliminaLa più piccola distanza
tra due punti
è nella congiunzione
dei nostri corpi
che si attraggono in ragione inversa
della ragione e del verso.
Bacia i miei seni
viaggia la mia ipotenusa
per te perdermi nel triangolo
bagni i miei pantaloncini di Bermuda
e scopri la mia incognita
è lacerata coi tuoi cateti.
Incastra il tuo cilindro
nel mio cono del quale hai bisogno
e trova, usa ed abusa,
scopre il mio punto G...
Trova la quadratura del cerchio
nella curva delle mie anche.
Camila Sinora
Hai scritto tu queste righe stupende? Ci sono rimasta incollata... un pò triste (molto in realtà)
RispondiEliminal'ho letto tre volte per capirlo meglio, il ragazzo è già morto. all'inizio pensavo si trattasse di un morto cui vengono in sogno i vivi, mi sembrava bello, poi ho compreso che anche i genitori sono defunti...poi sul finire mi sono abbandonata alle'mozione ed ho smesso di tentare di capire. bravo come sempre
RispondiEliminaahhhhh! Questa matematica ci sta facendo impazzire o sbaglio? :)
RispondiElimina"quella è un angolo troppo acuto per te non ci arrivate a tressessanta"
RispondiEliminaBellissima, come il racconto. Mi è piaciuto molto anche il link all'altra parte. Davvero geniale!
giornata di incontri dei vecchi amori, da te, da me (anche se più vivi da me)
RispondiEliminase un uomo i guardasse come charlie chaplin guarda le donne in quel video non potrei che sciogliermi
boh happyborn dov'è che ti fa capire che è morto? A me pare vivo, visto che ha paura di rimanere chiuso nel cimitero... e solo i genitori e la ragazza del primo amore sono morti...
RispondiEliminaBella Zenzi, struggente e la poesia che hai aggiunto WOW!
"quello si innamora tutti i giorni"... saggio papà.
RispondiEliminami ha tolto il fiato, bello scritto davvero! avvolgente come un ingorgo che ti risucchia
RispondiElimina...dispiace sia troppo corto
Oh la saga dello zombie mi ci piace proprio!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaZOMBIE ROck
RispondiEliminaPer lui avevo pensato ad una cassa di legno chiaro, iroko, per la precisione e ne convengo da subito, prima che scatti qualche obiezione dagli esperti in legname, non il più adatto per l'occasione ma, di sicuro, il più spiritualmente congeniale.
Se avessi potuto avrei fatto in modo che la cassa avesse forma di djembe, come quello che aveva acquistato nel suo ultimo viaggio in Costa d'Avorio.
In realtà non sarebbe stato quello il suo ultimo viaggio, lì era ancora valido il biglietto per il ritorno, ma come poteva immaginarlo?
Eppure l'acquisto impulsivo del djembe lo avrebbe dovuto mettere sull'avviso: non puoi comprare un djembe e pensare impunemente di suonarlo nel tuo gruppo rock come una percussione qualsiasi.
Il djembe è sacro.
Il djembe trasmette messaggi a distanza.
Forse aveva parlato anche a lui, solo che non lo aveva ascoltato.
La tendenza a non ascoltare faceva parte del suo carattere: impulsivo, egocentrico, ma riconosciamoglielo pure, geniale.
Per questo lo sopportavamo nella band. Avremmo voluto essere tutti lui......tranne quando gli abbiamo dovuto organizzare il funerale.
Bocciata la mia proposta di cremazione e sepoltura delle sue ceneri all'interno del djembe.
Peccato, avrebbe, in qualche modo continuato a suonare con noi e, provvidenzialmente spargendo la voce delle sue ceneri all'interno del djembe, avremmo accresciuto di molto anche la nostra popolarità.
Sarebbe stata una figata incredibile.
Saremmo diventati leggenda.
Ma gli altri hanno fatto muro rspingendo all'unanimità.
Un funerale convenzionale con cassa e fossa, perchè metti che si avveri quella storia del giorno del giudizio universale e della resurrezione dei morti, che è noto che la vita degli zombie ricomincia dalla morte, dobbiamo pur concedergli questo biglietto di ritorno.
Antoine, il tuo post è avvolgente, dissacrante.
Umanamente doloroso.
Un bacio ante-mortem
Marlene
P.S. Al solito ti ho imbrattato il boxino.
Sorry :)))))))
bellissimo e delicato racconto con un padre che ognuno avrebbe voluto avere se non foss'altro per le pillole di saggezza che sfornava in continuazione.... bello, bello e parecchio.
RispondiEliminaGiardy....perkè scrivi continua e non in precedenza?
RispondiEliminaMi mandi fuori strada e faccio casino.
L'ultima volta son finita con tutta l'auto dentro una cripta del cimitero d'un paesino, credo sia proprio quello da te descritto perchè il vigile si è subito "innamorato" di me.
Ho riportato ferite nello scontro con la cripta causate da cocci di vasi, fiori appassiti e foto di marmo!
Poi ho sentito una voce un pò asmatica che diceva:
"E non ci viene mai a trovare"
Ora ho capito.
Ora ho si ke ti dico ke sei il number one nei tuoi racconti che strappano sorrisi davanti alla tristezza!
Mitico...voglio paragonarti al CHAPLIN della scrittura!
Un bacio Giardy da colei che giace in quella cripta dove lo scontro ha invertito le date di nascita e morte dando la possibilità di rimediare!
Elisena
stupendo racconto nonché il tuo primo commento, hai scritto veramente due pezzi bllissimi..
RispondiElimina.. e bellissima è anche la frase riguardo al primo amore "Non si scorda il primo amore anche quando lo suoni male"
clap.. clap
c'è qualcosa che m9 sfugge in questo post ops weeeeeeee fafarfafaaaa ahahahahahah sciauuuuuuu
RispondiEliminaBravo bravo!
RispondiEliminabello davvero
RispondiEliminasai scrivere conciso e raccontare una vita
.-) abbracci cantora de po
@ignominia, in effetti il ragazzo sembra vivo e vegeto. ma ti assicuro che nel precedente racconto era morto, "Potenza della lirica dove ogni dramma ha un falso". baci
RispondiEliminaun'altra piccola perla narrativa, e poi amo la brevità!!!!
RispondiEliminamirco
Sul fatto che il pave non lo restaurano mai dopo le manifestazioni, io, per come sono fatta, potrei non dormirci la notte.
RispondiEliminama come ti è venuta??
Eppure vorrei conoscerli tutti gli angoli di quel sorriso. E anche la retta per arrivarci, ma ci son tanti ostacoli. Tanti. Forse la geometria non e' il mio forte.
RispondiEliminaSiamo tutti un po' zombie eh...
Penso che sia il più bel racconto finora, almeno per me... struggente, senza essere minimamente forzato. Il ricordo della ragazza e del suo sorriso è da pelle d'oca.
RispondiEliminaMi è piaciuto molto.
RispondiEliminaCongratulazioni, è la prima volta che passo di qui.
si serve a rincoglionire il prossimo....rido!!!
RispondiElimina1 bacione
una vera chicca, affascinante e surreale.
RispondiEliminaweeeeeeeeeeeeeee ciao antonio comincia bene la settimana?
RispondiElimina(Anonimo sono io
RispondiEliminahttp://curiosa.splinder.com)