martedì 31 luglio 2012

Bootleg


Get up, stand up: stand up for your rights!
Get up, stand up: don't give up the fight!
BOB MARLEY




C'era Peter Tosh quella notte ? E' una di quelle domande che mi faccio da sempre. C'erano davvero due bassisti al concerto di Miles ? E' il bello dei bootleg, devi lavorare di fantasia, devi spremerti l'acido dei ricordi, non basta grattare la buccia. Ve li ricordate vero i bootleg in vinile, avevano colori strani : arancio, viola, bianco.
Anche noi abbiamo i nostri bootleg, le nostre registrazioni clandestine dei concerti, non si sa come ma riuscivamo a far entrare il nostro mangianastri Philips appena più piccolo di un mattone forato, ma stesso colore; registrazioni su  audiocassetta : la nonna artritica dell'MP4. Premendo contemporaneamente PLAY e REC si dava l'avvio alle testine, rumore tremendo, sembrava quello che sentivi quando tuo padre agganciava la roulotte. I tasti REC e PLAY erano ben distanziati, non erano affiancati, come tutte le cose che vogliono durare a sopportarsi, come quelle coppie che vogliono fare le cose persempre. In mezzo c'erano avanti veloce e riavvogimento rapido e questo è uno dei segreti per resistere. Questo lo scrivo per mettervi in guardia, per farmi una pausa di parole in mezzo alla musica.

Poi ci sono le registrazioni dei concerti mai visti come quello di Jaco Pastorius, il musicista entra in scena completamente ubriaco. Urla qualcosa, un nome di donna, poi cade. Il basso elettrico si pianta come un chiodo sul palco, o quello dei Dire Straits, Mark Knopfler prova per tre volte l'assolo di chitarra che chiude Tunnel of Love, ma è strafatto, non gli viene e tronca la canzone. A love-struck Romeo didn't sings the streets a serenade. Ci metto anche quello dei P.I.L. (Public Image Ltd), il  gruppo di Johnny Rotten che suonarono un intero concerto dietro un sipario chiuso. Siete venuti per la musica non per le nostre brutte facce ci diranno poi e un Miles Davis alla Bussola di Viareggio che entra solo per poche canzoni, sempre girato di spalle. Lo strumento attaccato alla sordina, sembra respirarci dentro invece di suonare. Ci ha dato il culo tutta la sera.

E poi c'è il concerto di quel gruppo italo-canadese, postpunk, postdark, postrock, postdituttosifapercampare, si chiamavano Ghosts in the Shit, non arrivarono mai, ci fecero aspettare ore ma non si presentarono sul palco. Questa è la storia della loro unica registrazione, la nostra, del loro ultimo concerto, che poi fui  il primo. Il bootleg più raro, il più ricercato dai collezionisti. Come si può raccontare questa storia senza un riff ? Saltando la formazione chitarrabassobatteria e cominciando dal cantante. Voce bianca, più bianca di un castrato, capelli bianchi, più bianchi dei denti.



continua

20 commenti:

  1. la copertina è preda da qui
    http://www.samihavia.com/homeaway.html
    da vedere

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  2. mi sono fatta fare una lezione sui Bootleg da mio marito....che e` esperto!
    francesca

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  3. che vuoi che ti dica abbiamo ripristinato la piastra da pochi giorni e certe registrazioni mi fanno venire i brividi e tu mi piazzi un post sulle registrazioni e ci infili birdland e i PIL mi pare di essere tornata indietro di 30 anni :)

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  4. ottime scelte sia musicali che immaginifiche..bella scoperta il tuo blog :)

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  5. Non riesco a capire come, ma le tue parole riescono a farmi provare continuamente nostalgia, persino di cose che neanche conosco. Anche questa è MAGIA...Felice Lughnasadh Giardigno!

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  6. i vecchi vinili.... ma siano nostalgico-romantici-antiquati-decadenti noi?

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  7. mi tocca documentarmi :-(
    :-) però trasmetti grande emoozione, come sempre :-))
    mandi

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  8. Io c'ho le foto del concerto a San Siro di Bob Marley nel 1980. No la musica non la registrai ma mi è rimasta e ce l'ho ancora qui nella testa.

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  9. Una trama di racconto che sarebbe da tramutare in un film. Musicale, logicamente! :))

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  10. ciao mi aggiungo tra i tuoi followers, non ho la cresta, ma un bel cappello e caro mio il punk è stato spazzato via da amici di maria. wow

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  11. Anch'io vorrei aggiungerti, ma non so come. Ecco. :-))

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  12. Anche io avevo il Philips e registravo dalla radio i concerti perchè ancora non ci potevo andare. Ciao

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  13. Me lo ricordo il doppio tasto da premere. Play-rec. E zitti tutti. Non respirate, che sto registrando.

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  14. un mio amico inizierebbe a decantare la bellezza del suono autentico e caldo di un vinile ..... è pesci pure lui come te, qualcosa vorrà pur dire ......
    e io che vi ascolto ? sarà che ho l'ascendente come voi ? un mondo di domande mi assalgono passando da te ....... miao

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  15. Io ho sempre avuto amori a distanza, ma altrettanto sempre ho registrato pessime colonne sonore mio caro.

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  16. Il vinile peccato veniale.
    Ho capito che devo farmi una cultura. Sono ancora in tempo, spero :)

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  17. Press play on tape... Registrare era essere un po' pianisti...

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  18. che dire? tu hai il potere di riportarmi indietro negli anni...bellissimi anni, vissuti intensamente, anche se certe cavolate non so se le rifarei, ma in un certo senso, era veramente vivere...magari alla giornata, magari da incoscienti...ma quando sentivi quella musica, non te ne fregava nulla di come erano "conciati" i protagonisti, sentivi solo LEI.

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