Nel calciobalilla o calcino il forigioco è impossibile perchè la linea immaginaria che penzola dal culo dell'ultimo difensore gli attaccanti non la possono proprio superare infilzati come sono all'altezza delle spalle. I giocatori in campo sono bloccati da sempre in quell'assurdo schema 2-5-3 improponibile su qualsiasi rettangolo in erba, ma anche n queste condizioni si può finire in forigioco...
Era il Natale del 1977 quando il babbo di M. gli regalò uno stupendo calcino. Dal giorno di santostefano in poi a casa sua i ragazzi di Via Orlando si alternarono (tutti dentro l'appartamento non c'era verso di entrare, ci avevamo provato) per partecipare ad un torneo che pretendeva di durare almeno fino a Marzo.
A Marzo il babbo di M. andò via di casa. Lo sopresero a fare la valigia mentre rientravano da scuola. Lui, appena li vide disse : "E' già finito il tempo pieno?". Nient'altro, non pronuncio nemmeno le solite frasi tipo : "posso spiegarvi tutto, ecc. ", disse solamente : "E' già finito il tempo pieno?". Lo ripeto perché M. ha sempre pensato che la colpa di quella fuga fosse anche di quella maledetta scuola. Il babbo di M. aveva comprato un bagaglio enorme che non riuscì nemmeno a far entrare in ascensore. I tac tac tac della valigia che incocciava gli scalini durante la discesa avrebbero condizionato lo scorrere del tempo del nostro amico, i suoi secondi avrebbero avuto quel ritmo, per sempre. Ma il torneo non poteva terminare, le partite continuarono e la casa di M. era sempre piena.
Una sera la pallina rotolò dal terrazzo, cadde in cortile e non riuscimmo più a trovarla. Scomparsa. Controllamo tutto, M. aprì pure il pozzetto del bottino. Scomparsa. Lo ripeto perché M. pensò per anni che l'avesse rubata quella maesta ziba che viveva al primo piano. E' sempre colpa di quella cazzo di scuola ! Quando tornammò su M. si appoggiò alle manopole del calcino e pianse. Pianse forte. Un arbitro serio avrebbe rimandato la partita per impraticabilità del campo. Pianse forte e un arbitro serio gli avebbe messo un braccio sopra la spalla e fischiato tre volte. No, tre volte no, perché è troppo conclusivo. Avrebbe fatto un fischio lungo, come un richiamo per animali che tornano sempre...
La mamma di M. allora sbucciò una patata, affondò la lama e scavò il corpo giallo e ne tirò fuori il cuore : una pallina. Il torneo ricominciò, con due chili e mezzo di patate riuscimmo a giocare tutte le seminfinali e un pezzetto di finale. Durante la parte conclusiva del torneo ruzzolò un pallina ricavata dal fusto butteroso di una carota lunghissima, come quei palloni che usano quando i campi sono innevati o ghiacciati.
Il cestino era pieno di bucce a ricciolo , sembravano i boccoli di un principetto viziato, un po' stronzo, quello che scappa prima del vissero felici e contenti, lo fa apposta, fa finta di perdere...
E l'unico che sa come va a finire veramente. A noi di Via Orlando invece ci hanno insegnato che prima di svegliare le principesse c'è da baciare un drago.
Mi scuso perché negli ultimi giorni su questo blog è difficile inserire commenti (anche per me). Ho segnalato il problema ma il gigante GOOGLE non ha ancora risposto. Per una casa editrice come la nostra i commenti e le critiche sono fondamentali, vedremo ...
RispondiEliminaIn Via Orlando le principesse si svegliano anche da sole ...
buon sole
Varano Editori
ci sarebbe voluto davvero l'arbitro per M.
RispondiEliminaci sarebbe da dare un premio speciale alla mamma di M che invece di piangere sfornava palle di patate e carote.
non lo svegliate il drago se potete, lasciatelo riposare, forse fa meno paura.
i tuoi link me li guardo con calma e li commento da anonima con calma
anonimamente: amanda
chissà magari quell'assurdo schema deriva dai primi schemi usati nel calcio in cui s'erano pchissimi difensori e tanti attaccanti
RispondiEliminase il calcio tornasse ad essere quel gioco lì di Pemba sarebbe di nuovo il più bel gioco del mondo
RispondiEliminaamanda
Non è che il babbo di M. se n'è andato perchè non ce la faceva più d'avere la casa piena di ragazzetti?
RispondiEliminapiango di nostalgia! :)
RispondiEliminaMa le principesse di via Orlando a cosa giocavano mentre i maschietti erano impegnati nel torneo di calcio balilla?
RispondiEliminasono senza parole....bellissimo, intenso poetico, ogni volta che tiri in ballo stò cavolo di forigioco io mi commuovo...beate le tu' figliole! un bacio ady
RispondiEliminaLui un uomo mediocre,cosciente di esserlo. Lei incredibilmente speciale.Non poteva durare.E'andato via prima che il figlio potesse vergognarsi di lui. Almeno gli ha lasciato il beneficio del dubbio
RispondiEliminaMaryiagrazia
Per tutti gli anonimi che non riescono ad entrare: ho scoperto da poco che bisogna togliere il segno di spunta quando ci si logga per non rimanere sempre loggati.
RispondiEliminaNon chiedetemi il perchè ma funziona.
Io sono come i giocatori di calcetto, so che devo stare qui, allineata, ma non so il perchè e "forigioco" ci vado per un nonnulla:)
Doriana
Altro ke fuorigioco alle tue figliole, tu stai insegnando loro i veri significati della vita. Sono fortunate loro ad avere un padre come te.
RispondiEliminaTu sei quella bandierina posta lì, all'angolo del campo, pronta a rimetterle in gioco col tuo aiuto in ogni campo!
Bacio Giardy anke alle tu figliole!
Elisena
ironicamente commovente...da gustareparola per parola, bacetto Elisabeta-B
RispondiEliminaSono fortunate le tu' figliole, a prescindere. Vorrei aver avuto un papa' come te che mi racconta ogni giorno una storia, ma una piena zeppa di momenti, un po' come fai tu:-)))
RispondiEliminaTi abbraccio, Jardy..Maestro oggi piu' che mai:-)))