So che posso raccontarvi questa storia, però cercherò di sviarvi perché non mi sento ancora tranquillo. All'inizio c'erano due uomini e una donna, lei che si riparava dietro le spalle di quello con le spalle cadenti, tutto per non chiudere il triangolo. C'era un pugile con le mani piccole e morbide che non era adatto al ring, ma gli piacevano i cerotti, da matti. C'era anche un dittatore brutto, così brutto che aveva deciso di stampare la sua immagine solo sulle banconote di grosso taglio. C'era una stazione di servizio abbandonata, abbandonata anche dai barboni che l'avevano svuotata di tutto quello che avevano lasciato i ladri e dove un vento rognoso, una brezza ignorante che non trovava uno spigolo sulla rosa dei venti, non sbatteva più le porte. Alla fine e all'inizio c'è un ragazzo col suo scooter giallo, con la pubblicità serigrafata della maionese light Salvailcuore. Dal concessionario, tra i motorini usati parecchio, era quello che costava meno. Magari quello sponsorizzato dalla senape Paratiilculo costava ancora meno.
Non viaggia da anni. Il cotton fioc che ha buttato nel cesso stamani ha fatto più chilometri di lui; quello almeno arriverà al mare...
Quando vide le luci sulla provinciale pensò ad un posto di blocco. Invece l'avevano riperta quella pompa di benzina, l'avevano pure ingrandita, il piazzale si allungava fino al poggio. Sembrava un grosso cucchiaio che imboccava la collina. A quell'ora era vuota, luminosa in modo accecante, ma seduttiva; quel verde/rosso della costruzione invogliava a fare il pieno o almeno a fermarsi per togliere i moscerini dal parebrezza. Si accostò alla pompa multiprodotto, i colori avevano una scalatura magnifica, sembrava una installazione artistica. Tirò fuori dal portafoglio la banconota da 5. Si fermò a guardare le figure impresse. Non era stampata qui da noi, era sicuramente di qualche paese comunitario perché la faccia di donna era sconosciuta, pareva una regina. Si ricordò della collezione di monete di suo padre. Una volta gli mostrò un conio rarissimo, una regina con la benda, sovrana di un paese che era stato nazione solo per pochi mesi. Poi era arrivata una nuova invasione e si erano giocati regina, isola, bandiera e confini. Erano rimaste solo le monete.
"Se vuoi trovare posti bellissimi per viaggiare devi cercare regine cattive" disse suo padre mentre rimetteva a posto le monete. Era un modo di viaggiare anche quello.
Malgrado la banconota fosse sgualcita e unta la macchinetta la ingoiò senza problemi. Terminate le operazioni e girata la chiave la lancetta del carburante salì in cima alla scala : pieno. Strano, probabilmente non era così a secco come sembrava. Con un serbatoio così poteva andare da Laura. Il marito era già uscito per il turno di notte, lei non si aspettava certo di incontrarlo oggi, sarebbe stata un bella sorpresa.
Prima doveva passare a vedere il match, al palazzetto c'era il campionato provinciale di boxe. Certo era lontano, il tragitto gli avrebbe succhiato almeno trequarti del sebatoio...
Quando arrivò al palazzetto fuori l'aspettava Diego, le sigarette gli avevano ingiallito le bende sulle mani. Nervoso in guardia destra l'amico. Appena sopra l'arcata sopraccigliare aveva un cerotto rosa con un' elefantina rossa con una proboscide fasciata stretta di giallo.
"Me li disegno da me, distraggono l'avversario" disse Diego aprendogli un sorriso in guardia sinistra.
Il ragazzo guardò il quadro comandi prima di spengere e fare due conti con la benza e magari telefonare a Laura per fissare più tardi.
La lancetta non si era mossa di un pelo.
continua ...
La macchinetta che ingoia le banconote sgualcite è pura fiction.
RispondiEliminaQuindi, in questo contesto, ci credo.
La regina cattiva mi ricorda Biancaneve. Non è che avrà fatto un incantesimo alla pompa di benzina?
RispondiEliminadevo chiederti il tuo numero di C/C, mi sa che dopo questo ennesimo capolavoro ti meriti un bonifico, devo dire al mio papà che è ancora socio del club del libro di passare da te, di sicuro c'è più gusto.
RispondiEliminaper me la regina cattiva è quella di Alice nel paese delle meraviglie, ne sono certa! baci
anche io...
RispondiEliminaGiardy....bellissima la poesia "Imparando a morire" di Pablo Armando Fernandez -
RispondiEliminaE' un racconro trsiste ke come yu solo sei fare, lo rendi leggero, strappi sorrisi, regali meraviglia alla meraviglia!
E' vero che x viaggiare ci vuole tanta fantasia e non basta una banconota magica (magari stampata sopra c'era quella brutta faccia di Camilla) e il ragazzo, con il suo scooter giallo avrà alimentato la bocca d'un serbatoio morto dalla cui anima è fuoriscito tanto di quel carburante per andare da Laura...ma Laura non c'è...è andata via e il suo nome è scritto su uno dei cerotti di Diego. Un tatuaggio che distrarrà per sempre il nemico/amico!
Buona serata Giardy e grazie ancora delle belle poesie con le quali onori il mio Blog!
Un bacio stampato su una banconota di Totò!
Elisena
Opsss: Le lettere mi si mischiano sulla tastiera....perdona gli errori ed anke gli orrori!
RispondiEliminagrazie per Pablo Armando Fernandez, per i residui, per le regine cattive sulle banconote, per i pugili dalle mani morbide che disegnano cerotti per distrarre l'avversario, grazie perchè ci sarà un seguito ed alla fine forse noi potremmo tranquillizzarti o forse sarai tu a dover tranquillizzare noi
RispondiEliminatorno con più calma stasera a leggere ;))
RispondiEliminapiù efficace della scena dello spaccio in 'non è un paese per vecchi' :) immaginazione vuole che mi trasferisca ogni volta negli scenari da te descritti :O
RispondiEliminaSe vuoi trovare posti bellissimi per viaggiare devi cercare regine cattive...
RispondiEliminaAccipicchia! ecco perchè sto bene a casina...
Ho letto . Non ho capito molto accidenti . Però la frase che più mi è rimasta nella menye è quella delle regine cattive. Io non ho speranzee.
RispondiElimina:-)... ci sono arrivata raramente in stazioni di servizio in posti talmente deserti che siano come questo, mi rimanda ad atmosfere molto argentine, la pampa e due case ogni mille kilometri.... li non ci son regine (viventi) ma qualche pugile gentile lo so che lo puoi trovare...bello, era come essere al cinema...:-))
RispondiEliminaLa storia delle banconote è credibile, perché io le ho trovate davvero banconote simili.
RispondiEliminaIntanto voglio sapere dove sta sto benzinaio... anche il mio motore ha bisogno di un pieno. E uffa, nella collezione di banconote di mio babbo la regina con la benda non c'è... non è che posso fare un barato col tipo??
RispondiEliminaUn poswt di servizio... mi ha ricordato che la prima cosa che devo fare domani mattina è benzina... se voglio arrivare sul posto di lavoro
RispondiEliminamirco
te lo dico dopo
RispondiEliminaera il commento 17 e anche io ho le mie debolezze... o più che altro uno strano rapporto. Il 17 ha le spalle larghe del resto e mi ci posso nascondere dietro anche un po' io...
RispondiEliminatu hai il privilegio di essere il primo lettore delle tue storie.
Noi quello di avere un autore esigente che le concepisce per essere lette.
Le Regine cattive non avranno Principi azzurri - tanto se ne fregano - ma possiedono già i nostri cuori strappati da qualche guardacaccia prezzolato e Castelli pazzi in luoghi imperdibili. Miaaooùùùùù
RispondiEliminaAnto', non amo le regine cattive, ma la "brezza ignorante che non trovava uno spigolo sulla rosa dei venti" è adorabile!
RispondiEliminaperchè quello che scrivi è sempre così bello?
RispondiEliminaLa tua stazione di servizio jardigno è la vita: tutte lì dentro le avventure dell'umano percorso.Vedo già come la potrei siatemare io con la mia di vita:-). baciotti, stregam0rgause
RispondiEliminaLe tue storie sono una più bella dell'altra, che piacere leggerti.buon lunedì. Elisabeta_B
RispondiEliminaLe regine cattive abitano sempre i castelli migliori... buon lunedì a te jardigno
RispondiEliminaVanillasky724