Dopo venti minuti che lo rincorrono, si vede che non ce la fa più, scarta di lato verso i campini per non farsi prendere, ma finisce coi ginocchi per terra.
"Spigo!" urlò con l'utimo filo di fiatone.
La lavatrice della nonna smise di centrifugare, il cane di Giulio non abbaiava, un incrocio bloccato, un buldozer si è fermato davanti ad una casa, una frana ha smesso di scivolare, un conto alla rovescia non schicca più un numero, un missile perde il contatto col bersaglio, uno schiaffo andato a vuoto, il centravanti non salta, un uomo pensa di fronte al filo spinato, una mina schivata, uno scoppio muto, una stella si accende con l'interruttore di casa, un cuore parcheggia con una manovra sola, una preghiera interrotta e dio aspetta,un bacio da guinness e dio aspetta, la luna sembra una palla murata a pallavolo , silenzio, pace vera...
"... perché hai chiamato lo spigo?"
"... dove ti fa male mirchino ?"
Un cazzotto forte sul braccio e il pallone tirato contro la pancia.
L'acuto canto della lavatrice, il cane che ringhia , il salto del filo spinato, due labbra e l'auto blindata si è venuta a prendere dio.
Ricordi come comete. A me arrivano proprio così, lasciano una leggera scia e poi fsssssh… bello questo pezzo, bella la canzone degli Strokes, ancor più il corto del ritardo. *
RispondiEliminaNon so che vuol dire "pissero" però mi sembra suoni bene per definire il nome "Mirco".
RispondiEliminapsst ehi psstt WEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEA AHAHAHAHAHAHAH ciao antonio
RispondiEliminaSpigo mi fa pensare a una persona bionda e secca, ma dal sorriso che profuma di pane.
RispondiEliminain uno dei link ho provato a ricostruire le radici del termine "SPIGO" che da piccoli ci serviva per mettere in pausa un gioco, per andare a bere o fare merenda ecc. Probabilmente in altre città si diceva in maniera diversa.
RispondiEliminaCon lo spigo il gioco non terminava, ma si riprendeva da dove si era interrotto.
Giardi ti ho mai detto che adoro quello che esce da quella tua testolina pazza? Che sei come il vino buono che invecchiando migliora?
RispondiEliminaQuesto post è uno dei miei preferiti (per ora)
Il primo spigo mi fa venire in mente l'omino Lagostina
Il mandala è bellissimo
tu cerca per noi, è bello quando trovi :-)
Chissà se il "Christian con l'acca" che conosco io si presenta ancora come "Ci-acca" per evitare la domanda!
RispondiEliminaNon ricordo mai quali delle tre Katia che conosco vogliono la K e quali la C...
un pugno nello stomaco, le tue storie di ragazzini sono per me come un film di lars von trier...non so se io vada al dilà del senso di ciò che hai scritto ma perhè mentre tutto si immobilizza quella stella si accende con l'interruttore di casa?
RispondiEliminaavrei altre centomila domande ma so che tu privilegi la brevità.
ma vanno cercate sempre le comete!
RispondiEliminaun saluto
Quei dolori non ci abbandoneranno mai...
RispondiEliminaForse un giorno impareremo a piangere in modo diverso...
Un abbraccio.
Dona
Letto, poi di nuovo con gli Strokes in sottofondo.
RispondiEliminaNon è detto che le comete non ritornino. E di certo non scambierei un dolore per un altro.
Trovo che ci sia un tempo raggomitolato.
RispondiEliminaE ci sono comete che fanno male, sempre, come i dolori che nessun auto si carica e porta via.....Ma o lo chiami Mirko o Mirco a voi toscani che cambia? tanto c'avete l'inflessione fatata! E dopo lo spigo, Giardy, tutto cambia. permittimi di dirti ke hai usato, come al solito frasi al di sopra di ogni Q.I., molto profonde e vere, proprio come i giochi dei bimbi...son giochi, ma veri!
RispondiEliminaElisena
C'è un corto stupendo oggi! Bravo come sempre Giardi!
RispondiEliminaE m'è piaciuto... Un sacco. Più del solito.
RispondiEliminabello il cuore che parcheggia con una sola manovra, mi sa di aria nuova... non so a te.
RispondiEliminail video con quella mano e quella matita è magico.
RispondiElimina:) me lo dico sempre anche dei gay...
RispondiEliminanon male in tuo mandala..
RispondiEliminaSigh! vorri tanto poter dire di nuovo "spigo" e fermare tutto... allora dopo un po' si ricominciava, ma non era proprio la stessa cosa, avevamo avuto il tempo di respirare, di controllare le vie di fuga con l'angolo dell'occhio e, magari, quello più vispo era stato richiamato dalla mamma e c'erano più possibilità di vincere... Ora non c'è verso...hai voglia a gridare spigo...non si ferma nulla...
RispondiEliminaHo un nome pissero... sic
RispondiEliminaMirco
P.S.
A me sta domanda me la fano sempre e io dico meno male che non mi chiamo Camino...
- Camino con la Kappa?
Sarebbe il colmo
ciao.... mirco
Ci ho provato, sai? Gridavo "Spigo"-"Stop"-"Toppa"-"Time-Out"... ma niente! Tutto andava avanti, senza un minimo tentennamento... anzi sembrava che aumentasse la corsa... fino ad investire che non si toglieva di mezzo. Sono stata schiacciata mentre ancora cercavo la parola magica per spegnere l'interruttore
RispondiEliminaNon sono riuscita a leggere tutta la poesia, sono diversamente vedente:-)
RispondiEliminaMirko con la kappa era crudele (da bambino mordeva i compagni di gioco) ero sempre in apprensione quando era con mio figlio...troppa durezza...nella kappa.
Un cordiale saluto.
Dalle mie parti per interrompere il gioco si diceva "tregua", neache fosse stata 'na guerra! Ma in fondo forse si, era una guerra contro il tempo che non volevamo perdere...
RispondiEliminaIl mio primo amore si chiamava Mirco, Mirco con la "C"
Favoloso il primo video, come pure la cometa :O))
non mi ricordo quanti pesci mi davano in chimica...in fondo al mare le pagelle si scolorano presto!!!!
RispondiElimina:-D
i dolori son come i funghi, sbucano sempre, mentre le comete son come i miraggi,appena l'avvisti plufff
un salutone
ciao zenzero, spero di no, se anche il cielo chiude le porte ai sogni non resta che s.....i!!!!
RispondiEliminaho un vicino...un mirko di nome e di fatto
^_^
ciao e dolce serata
Memoria come sogno, un grande scritto.
RispondiEliminaUn finale bellissimo, leggeri brividi con una lacrima che stenta ad aasciugarsi
RispondiEliminami piace
RispondiEliminabelissima la chiusa poi
ci sono dolori che tornano sempre
ci sono comete che non passano più
e bellissima la poesia di Alida Ostriker
davvero un bel post
In effetti i ricordi son come comete e puntualmente arrivano prepotentemente alla nostra vista. Una spiga di grano, una foto, una tazzina da caffè.
RispondiEliminaCi sono poi spighe che ma ho visto ma che sento sempre il fruscio causato da una leggera brezza. Hanno un suono i campi di grano, come hanno un suono i ricordi.
Ma ci sono comete che passano in silenzio, non fanno luce e non lasciano scie, non ispirano poeti o portatori di sventure, sono le immagini della propria mente pensando a un padre mai visto, ma che puntualmente ci parla con la carezza di una brezza.
Forse quel dio si è pentito di quello che ha fatto.
Doriana
Spigo? me ne ricorderò, dovesse servire.
RispondiEliminaracconto affascinante ed onirico, molto suggestivo!
ciao jar
RispondiEliminadirei sempre fuori dei bellissimi ricordi d'infanzia
allora spigo e passo all'altro tra un minuto
barche
effetti speciali, tecnicolor ?
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSPIGO
RispondiEliminaCorreva, correva ed ancora correva, senza prender fiato.
Il paesaggio era una strisciata laterale, esisteva solo la prospettiva frontale, quella da cui, prima o poi, sarebbe emersa l'autostrada.
Nemmeno una volta si era voltato indietro per controllare la distanza con i suoi inseguitori.
Spigo.
Ripeteva ostinato nella mente.
Spigo.
Era quella la parola che bloccava il gioco.
Se solo fosse riuscito a pronunciarla loro avrebbero capito e, di sicuro, lo avrebbero lasciato in pace.
Spigo.
Gridava disperatamente dentro di sè.
E l'autostrada non si vedeva.
Non avvertiva, col suo sensibilissimo udito, nessun rumore di auto.
Forse non era quella la direzione giusta.
E le forze venivano meno.
Sentiva che gl'inseguiori lo tallonavano sempre più vicini, gli sembrava di percepire il loro respiro.
Spigo Spigo Spigo Spigo Spigo.
Non riusciva a pensare ad altro che a questa parola e alla disperazione di non riuscire a fermare quel gioco crudele
Poi, ecco, oltre i cespugli snodarsi la striscia grigia dell'autostrada: la salvezza.
Con l'ultimo fiato si gettò tra le auto schivando d'un soffio il grosso camion che, comunque, impedì l'attraversamento ai suoi inseguitori, e saltò il guarda reil.
Era in salvo.
Si lasciò cadere sfinito emettendo un debole guaito: spigo
Buon wek end, Antoine.
Spigo :)
Marilena
sei un grande filosofo.
RispondiEliminaCome sopra.
RispondiEliminaBaci
Io dico invece che ci sono comete che tornano sempre e dolori che non passano più. Ribacio.
RispondiElimina