Ci sono occhi che sono paesi stranieri se li vedi su certe facce. Ci sono occhi che hanno una bandiera di colore diverso da quella che ti sventola pochi centimetri più in alto.
Fanno una guerra diversa.
Il nonno aveva dormito per anni in un garage.
Quando lo ricoverarono in ospedale rimanemmo choccati dalla notizia. Non aveva un documento valido, ci disse che tutta la sua vita era stipata lì.
Il nonno Adorno era un legnotorto, meritava bruciarlo, perché non serviva.
L'amministratore di quel condominio non vedeva l'ora di liberarsene e ci chiamò immediatamente per sgomeberare il fondo.
C'erano tre lucchetti per chiudere il bandone e sette chiavi nel mazzo : quello era il suo antifurto.
Era come entrare nel garage di D'Annunzio. Una vecchia rete era appoggiata al muro dove partiva una enorme testata di metallo a forma di pavone. Le penne (vere!) erano incastonate nella scultura. Accanto c'erano tre bici da corsa incastrate in un portabici da muro. Su una c'era scritto : "Battaglin - giro d'Italia 1981"
Dall'altra parte erano inchiodate tre cornamuse e due kilt (disegno clan Mc Kenzie)
Lo zio mi guardò fisso, spaventatissimo.
"No, non è andato in ospedale con la sottana"- lo rassicurai.
C'erano scatole e scatoline di legno ancora da aprire. Il comodino era un budda di giada con un braccio alzato. Sulle dita verdi tre tanga maculati appoggiati come fionde.
Aprì la prima scatola che trovai vicino al letto. Dentro rotolarono una decina di anelli.
Alessandra - 11 Marzo 1983 ; Giuliana 25 Ottobre 1977; Sabrina 29 Novembre 1982 ; Chiara 12 Dicembre 1983.
"Sono fedi nuziali!" disse lo Zio prendendole in mano. "Che cazzo ci faceva con tutti questi anelli?"
"Forse qualche asta" provai...
Cominciammo a caricare la roba sul furgone. C'era una altissima scultura lignea di San Girolamo con un libretto in mano. Il libretto però era vero e dentro c'erano le altre storie.
Filipponi - 200 + 400 + 600
Carlino - 200 + 400 + saldato con oro
Sassone - 200 + 400 + saldato oro
Daddi - 200 + 400
"Allora prestava i soldi a strozzo !"
"E non urlare che siamo in cortile!"
Ecco perché tutti quegli anelli. Ecco perché dentro altre scatoline c'erano orologi, piccole cornici senza foto, madonnine senza collana.
Ora il garage era vuoto. Rimaneva il segno di tutte quelle cose che erano state per anni appoggiate al muro. Pareva di vedere le montagne di un pianeta da scoprire. Un posto dove mandarci delle sonde speciali, un posto dove fa solo freddo.
Quando naque Matilde in nursery i parenti cominciarono a dividersi gli organi, come succede tutte le volte. Il naso è tutto della nostra famiglia e che piedi lunghi ...
La mamma mi si avvicina e timida mi chiede : "Che occhi azzurri ! Da chi li ha presi ?".
"Mamma, ma il nonno Adorno aveva gli occhi azzurri !"
"Vero!, Hai ragione.."
Mi guarda ancora strusciando il palmo della mano su una guancia.
che bella famiglia! che belle introduzione (Celan) e conclusione (occhi e lentiggini, o come si dice da noi, lenticchie)! :) in mezzo un insieme di abitudini che nonostante la differenza geografica si somigliano in tutt'Italia!
RispondiEliminail dolore fa rimuovere. poetico!
RispondiEliminaIo pure ho gli occhi azzurri di nonno Adorno.
RispondiElimina(ma tutti sti romanzi hai scritto???) :)
Che belle queste chiacchierate familiari; le tue ciniche e profonde novelle sono piene di calore, di amore, di ... spessore! :)
RispondiEliminaCredo che in te sia celato un piccolo genio-scrittore, ecco tutto
RispondiEliminabeh avesse solo preso quelli, ne valeva proprio la pena
RispondiEliminaSto nonno Adorno è simpaticissimo. Ottimo arredatore d'interni. Ottimo conoscitore di sottane, magari di seta, quelle che quando l'indossi ti fanno venire la pelle d'oca( con le piume vere, intendo).
RispondiEliminaAh, Giardy, quando sono nata io, i miei parenti speravano in un'eredità di organi: La retina alla nonna, un rene allo zio ed uno al cugino, il cuore i polmoni al gatto (nessuno soffriva di cuore o malattie respiratorie) e i miei occhi, beh, quelli non interessavno a nessuno....eran sempre chiusi!
Sono ancora viva...sei ha bisogno di organi dimmelo, per far torto ai miei parenti lti citerò nel testamento!
'notte 'notte
Elisena
In effetti questo personaggio è davvero curioso ed affascinante...
RispondiEliminaUn abbraccio
LA STANZA PRIVATA
RispondiEliminaIl cappello dell'abat jour è il tulle del mio tutu di ballerina, strappato nel lato verso il muro.
Quando l'accendo striature di luce color perla colorano quell'angolo di stanza e se penetra un alito di vento sembra che, sulla parete, danzino farfalle al lento ritmo dei volants e a quello degli abiti appesi dapertutto tranne nell'armadio, che non c'è.
Un mondo femminile fatto di odori, di colori e di oggetti.
Perchè le donne amano gli oggetti.
Sono collezioniste di tutto.
Anche di organi.
Gli occhi azzurri di Matteo, le mani sensibili di Eugenio, le unghie smaltate di Max, le labbra suadenti di Leo, il cuore malato di Alan.
Oggetti sacri.
Tentazioni.
Peccati.
Consumati in questa stanza alla luce perlacea dell'abat jour, fra i vestiti sciolti e l'ombra delle farfalle.
Tutte le stanze private, Antoine, nascondono segreti :)
Un bacio
Marilena
Anche io ho le mie stanze private Amaranta, hai ragione!
RispondiEliminaE mio figlio ha gli occhi blu di mia nonna e la sua stessa intransigenza.
Chissa' quanti pezzi di vita, lasciati nel bazaar di quel nonno per saldare un debito.
Tutto normale mi sembra.
E' un piacere leggerti.
RispondiEliminaRecentemente sono entrata in soffitta dei miei nonni. Mi si è aperto un mondo..
RispondiEliminaLa mia soffitta sparì nel 1976 ma quel che salvammo adesso è nei miei armadi: il corredo nuziale di mia nonna: lenzuola di lino dure come carta vetrata, ornate di ricami e pizzi fatti a mano, camice da notte e asciugamani con le iniziali e tutto quello che componeva la "dote" del quale fu usato poco o niente per non sciuparlo.
RispondiEliminaI tuoi post mi riportano sempre alla mente qualche ricordo che non "ricordavo" da tempo.
Grazie
E' bellissimo perdersi, lo dico da sempre :-) peccato che non sia sempre facile per tutti capirlo.
:-)mandi
Questo post è meraviglioso. Complimenti.
RispondiEliminaQuesto post entrerà nei miei preferiti!!!!
RispondiEliminabasta sedersi di fuori sul marciapiede ed aspettare che qualcuno di alzi :)
RispondiEliminasenza parole.. semplicemente meraviglioso e chissà quante altre meraviglie come questo post mi son persa..
RispondiEliminaun caro saluto
Chissà quanti bimbi dagli occhi cerulei ha lasciato in giro per il mondo il buon vecchio Adorno, con la "casa" adornata da così tanti regali... Mi sa che la sapeva lunghissima...
RispondiEliminaDa quello che hai scritto in questo post e nel tuo romanzo, per il quale posso provare soltanto una sincera ammirazione, ne deduco che il nonno Adorno era un personaggio singolare sì ma anche eccezionale.
RispondiEliminacerto che alcuni nomi sono proprio profetici, se lo zio si fosse chiamato disAdorno altro che fedi e catenine, le cambiali vi avrebbe lasciato!
RispondiEliminahai beccato la citazione di tolstoj, sei grande!
RispondiEliminaL'anno prossimo il Premio Strega ( anzi Stregone ) non te lo leva nessuno!
RispondiEliminaLa citazione Battaglin 81 è una vera chicca.
tu sei un ragno tessi le tue ragnatele con grande maestria!!!
RispondiEliminaps: ma che fine hanno fatto poi tutti gli aneli e gli orologi??? ahhhhhh
1 bacio
Sto pensando a chi ha rovistato tra tutte le mie cose stipate per portarmi in ospedale quello che mi serviva...
RispondiEliminaLe sorprese non saranno certamente mancate, e ci penso solo ora, dopo aver letto il tuo post...
O mamma!!!
Grazie per la poesia... se i tuoi racconti mi fanno morire dal ridere, quella invece mi ha commossa.
Ma in fondo non cambia nulla, sempre un grande suscitatore di emozioni sei!
Ti mando un grande abbraccio!
Una farfalla al contrario.
Battaglin... che ricordi!!!
RispondiEliminaPassami la battutaccia: su questo libro sono in molti ad averci buttato un occhio!!!
Mirco
ha preso il meglio,gli occhi sono i multilingue dell'anima
RispondiEliminaun salutissimo e dolce sera a te
Già, Battaglin...che scatti in salita
RispondiEliminaBuona sera Antonio
RispondiEliminaC’è una cosa che ho preso da mio nonno
e che io sappia non sono di certo gli occhi
lui amava le belle donne…
ed io che sono femminuccia
amo gli uomini..
per precisare il “MIO UOMO”
..
P.S. spero di aver scritto senza errori
Visto che una parte di ciò che commento
È coperto dalla parete del tuo blog
..
…………………….Semplicemente
http://amandoci5.myblog.it/.....
Bello il leit motiv degli occhi belli e inquietanti, così come il nonno, parente stretto ma estraneo. The dark side of the moon è una costante nei tuoi romanzi brevi.
RispondiEliminaP.S.
Immagino tu sia stato al Vittoriale degli italiani...Che posto appiccicoso!
ah ah ah ah ah ahahahaha....lo avevo notato anch'io !!!
RispondiEliminalo sai che il mio cognome da sposata è McKenzie? E' sempre difficile capire se ciò che scrivi è autobiografico o inventato, mi piace pensare che sia la prima perchè i tuoi personaggi li vorrei avere io come parenti... così originali, così astrusi, degni di un libro davvero. Quella della distribuzione degli organi è una definizione FANTASTICA!!!!
RispondiEliminaSempre belle le tue storie. Un saluto. :)
RispondiEliminaweeeeeeeeeeeeeeeee antonio ma che bello sapere che non siamo poi cpsio pochi noi estimatpri degli stranglers tutto pene tu?
RispondiEliminaHello Antonio :))
RispondiEliminala copertina di questo romanzo è molto thriller !!!!
ah ah buona giornata e grazie delle tue visite.
Myriam :)
adoro Nonno Adorno :)
RispondiElimina...è davvero un bel racconto...:-))
RispondiEliminaCi dev'essere un bis-tris-quadris-nonno Adorno anche nella mia stirpe perchè non si capisce da chi ho preso gli occhi io... ... ... L'unico ad averli come i miei era il cane, ma lui non vale.
RispondiElimina:) bello leggerti
RispondiEliminaun saluto
Quando guardiamo nelle cose degli altri si spalancano buchi neri abissali ........
RispondiEliminaCi sono occhi che continui a guardarli anche se il loro sguardo si è posato da un'altra parte. Ci sono occhi che non ho mai visto ma che continuano a vedermi da lassù.
RispondiEliminaDoriana
Una volta ancora, grazie. Anche a nome di tutti quelli che hanno avuto un "chiodo storto" per nonno.
RispondiElimina@Vagamundo: legnotorto... Mica "chiodo storto" :-)
RispondiEliminaUna volta, tanti anni fa, gli occhi enormi proiettati dal maxischermo del cinema mi facevano un pò paura...oggi adoro i thriller...
RispondiEliminaFe-no-me-na-le....
per un attimo ho sperato che le fedi nunziali fossero delle sue mogli, ma sarebbe stato banale. strozzino, almeno col sesso doveva essere convenzionale...
RispondiEliminaspigo
RispondiEliminami ricordo di un vecchio armadio che avevamo nella mia famiglia preso usato dentro c'erano tutte le spese di quelli che ce l'avevano venduti
il vecchio era taccagno e aveva un armadio per bloc notes
ma roba da matti
bello il tuo raccontare jar
buona domenica
barche
adesso che ho un blogspoot anch'io posso commentare senza apparire anonima
RispondiEliminaspeta che provo ostrega
spigo
barche
prova 1 2 3 prova
RispondiEliminafunzionaaaaaaaaaaaaaa
e vai!!! ciao jar
barche dalla sua porta del mare