Le tradizioni si possono interrompere. Il nonno di tuo nonno si chiamava Artidoro, poi sono venuti Arduino, Amleto ed io. Antonio.
Le mie figlie però non hanno la "A" nell'iniziale nel nome.
Dicono che non porta bene, ma penso che la sfortuna conosca sempre una scorciaotia per raggiungerti, è inutile sviarla.
Emma deve portare a scuola il nostro albero genealogico e siamo qui a ricostruire la nostra storia.
Il nonno di tuo nonno si chiamava Artidoro e di lui sappiamo pochissimo. Non si sa che lavoro facesse, nemmeno l'indirizzo preciso. Si sa che conosceva ogni tipo di pianta, faceva degli impiastri curativi per ogni tipo di dolore.
Raccontava che suo padre era stato il gran ciambellano di Giangastone de' Medici, l'ultimo Granduca di Toscana. Siamo nati a corte, peccato che Giangastone non fosse un gran trombatore e il suo albero è finito lì.
Non ci va di fare un albero genealogico. Quegli alberi lì hanno una forma gerarchica che non ci piace, non ci piacciono i rami secchi. Gli alberi genealogici hanno sempre poche foglie.
Faremo un orto genealogico. Ci piace il rapporto con la terra che avevano i nostri parenti, ci piace vederli piantati nel nostro disegno.
La nonna Fanni ? Un cespuglio di rovi nell'angolo, vicino al muretto.
La nonna Maura un filare di pomodori generosa, solare. Il noce del nonno Carlo lo mettiamo vicino a lei, ma non per l'ombra. Le patate del nonno Amleto buone in tutti i modi : fritte, lesse. sotto la brace. Come si chiamava quello zio ? A lui gli tocca il pero. Un pero bassino che fa i frutti ogni due anni. La cipolla tocca alla nonna Armida mentre il castagno del nonno Guido è al centro. In un orto genealogico non c'è bisogno di continuità, si può tenerli lontani i parenti che non si sopportano. Magari dura tutto di più...
E noi ? Il nostro rapporto con la terra non è così diretto.
Bisogna usare la poesia Emma. Non siamo nipoti di contadini. Strappiamo buste di plastica per cucinare. Compriamo ciliegie cilene e funghi serbi.
Fammi fare il rosmarino Emma, roba semplice che aggiunge profumo. A te che mi sopporti tutti i giorni : la salvia, così ti tocca starmi accanto. A te ti sfogliano con attenzione, a me mi strappano.
Emma si prende un iris o giaggiolo e si lascia l'angolo più bello. Tua sorella è un bel papavero, a mazzi sembrano il cuore dell'orto.
Se un domani dovessero fare l'orto genealogico della mia famiglia ho l'impressione che io sarò un Carciofo!
RispondiEliminaMi piace l'idea dell'orto genealogico!Io sicuramente scelgo di mettermi tra i peperoni, quelli belli piccanti! Complimenti per la scelta dei video
RispondiEliminaIo sarei un finferlo.
RispondiEliminaweeeeeeeeeeeee antonio bello questo orto genealogico idea geniale tutto bene vecchia quercia?
RispondiEliminaDi fare il rosmarino l'hai chiesto tu, chissà da cosa ti avrebbe fatto rappresentare lei senza suggerimenti!
RispondiEliminaMa quale specie di kiwi non ha mai mangiato Artidoro? Animale o vegetale?! Mmm... forse intendevi entrambe...
uhm... non ho il pollice verde
RispondiElimina:)
Tremenda l'idea, perfetta la stesura, ottimo il companatico dei link, insomma va tutto giu che è un piacere... Manca solo una piantina di maria in un angolo dell'orto! Ma magari la Salvia è la divinorum e allora la maria va a farsi benedire.
RispondiEliminaForse potrei essere una carotina...si si mi ci vedo...ora prendo carta e penna e butto giù il mio orto genealogico e gia rido apensare a mio fratello
RispondiElimina:)
pomodori, pomodori cuore di bue, così si chiamano quelli belli polposi, giusto? E anche un po' di sana frutta che abbia un sapore, non quella roba bionica della coop! :-)
RispondiEliminaColtivare un orto è una cosa che mi affascina, però non so se mi potrei concedere il lusso del divertimento, della curiosità che ho in giardino.
RispondiEliminaComunque sarà l'inevitabile esito del mio percorso.
Sara
il kiwi numero uno faceva tenerezza, la storia d'amore ortofrutticola era teneramente commovente, io come rosmarino aromatico ti ci vedo, ma non andavi bene come zenzero che si abbina con il dolce ma è piccante e sta anche nei piatti salati?
RispondiEliminaDa noi come ben sai la A ha continuato fino a me, io però non la passerò a nessuno e non per fantasia.
Ripellino mi ubriaca di parole come sempre, come ai tempi di Praga magica
Bè...A questo punto non mi resta che dire: onorata di esserti vicina nell'ipotetico orto genealogico del blog. (L'hai mai sentito il profumo di Vaniglia e Zenzero mischiati? Fan faville!)
RispondiEliminami piace un monte questa storia che hai scritto, specialmente la fine, com'è vero che si mangiava (e mangia) tutto con il pane! Fammi pensare ora a che piante saremmo noi... ma quanti nonni che avevate!
RispondiEliminaBellino questo racconto kiwesco :)
RispondiEliminabuon week end
hai ragione, ricordo quando mio papà ha portato per la prima volta un kiwi in casa… c… è? pomodoro e limone, pera e pomodoro, banana e pomodoro? ma i semini si sputano? :/
RispondiEliminaIo di regola sarei un fico d'india! o un rovo di more! i miei nonni di sicuro ulivi! Mio padre e mia mamma rispettivamente un leccio e un mandorlo! :) mi piacciono i giardini pieni zeppi!
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RispondiEliminaIN UN'ANGOLO DI GIARDINO
RispondiEliminaEra cresciuta a ciuffi in un angolo del giardino, selvaggia e malavitosa, piena di rancore verso la vita, astio così palpabile che non solo le farfalle ma perfino gli insetti più umili schivavano le sue foglie pelose e pungenti.
Se ne stava raccolta nella sua zolla di terra, sulla difensiva, con le radici serrate come pugni, pronta ad attaccare chiunque provasse a calpestarla.
Ma in quell'angolo solitario di giardino non ci andava mai nessuno.
Solo una colonia di formiche isolate nel loro teritorio, ed un tozzo ragno che andava imbastendo le sue fini trappole, tra il cancello ed il muro.
Trappole e stomaco destinati a rimaner vuote se ubicate in questo luogo, pensava con soddisfazione la piantina, perennemente mal disposta verso chiunque.
Eppure quel mattino aveva captato, attraverso il terreno, rumore di passi in avvicinamento.
Quattro piedi per l'esattezza: due piccoli e due grandi.
Acuì, per quanto le era possibile, le filature urticanti delle sue foglie decisa a vender cara la pelle e ad arrecare più danni possibili agli incauti che avrebbero osato calpestarla.
Sandali di bimba e scarpe da uomo occuparono il suo campo visivo: padre e figlia.
L'uomo raccontava alla bimba i segreti del giardino. La bimba recava in un cestino un mazzolino di fiori multicolori, un fungo rosso, una spigolosa piantina grassa, un bulbo di cipolla e delle palline di frutta.
- Questa, babbo, questa mi piace. E' bella -
Disse la bimba indicando l'ortica.
- Davvero ti piace, Emma? - chiese l'uomo niente affatto meravigliato.
- Si, sembra così triste e sola. Non abbastanza amata. - ribadì la bambina
- E' una piantina d'ortica - le spiegò - umile eppure generosa, e non tutti sanno quanto è grande il suo cuore e a quanti buoni usi può servire. Ingiustamente, Emma, non è tenuta in gran considerazione -
- Io la voglio, babbo, perchè è così bella e triste. Voglio provare a farla sorridere -
Senza opporre alcuna resistenza, ma con un languore nuovo la piantina d'ortica si lasciò così cogliere dalla piccola mano guantata che, con delicatezza, la posò tra una rosellina selvatica ed un mazzetto di more.
- Anche gli umili hanno diritto alloro Eden -
disse il babbo baciando la sua bambina.
Un bacio, Antoine, ed un buon week end
Un bacio alla tua piccola Emma, musa di questo tuo ultimo, bellissimo, post.
Marilena
P.S. - I figli son i fiori più belli
mmmmm la nonna Fanni un cespuglio di rovi nell'angolo... suocera????
RispondiEliminageniale, come sempre...
un abbraccio
E per fare il pane ci vuole il grano, che con il rosso dei papaveri ci sta d'incanto e con l'olio profumato al rosmarino è pure buonissimo!
RispondiEliminaFantastico questo post!! Il mio preferito.. :)
(sarà che sono una bongustaia??)
io mi sento molto gramigna... sai quelal che infesta tutto senza essere piantata? Perfetta, perchè in mezzo alla maggior parte dei miei parenti ci sto male. Ma sono costretta a starci e allora me la gioco... stupisco e li faccio restare di stucco.
RispondiEliminaMio nonno... sarebbe un bellissimo albero di mimosa.. quella che non è voluta più fiorire dopo la sua morte.
la mia vicina di casa che ha 87 anni e che era una contadina, mi racconta che la prima volta che vide una banana, nel dopoguerra, pensò che si trattasse di un fagiolo, un fagiolo costosissimo però, e malgrado un'insana curiosità non poteva permettersi di comprarlo...e da allora non l'ha mai fatto, 'per rispetto', dice lei, per rispetto delle sue origini.
RispondiEliminaTerribilissimo video vidi intra delli tuoi lincati - si dice lincati o linciati?
RispondiEliminaIddo dello limone e la banana, o limona e banano non so. Allo ultimo, pensava che lo limone o limona accoltellasse l'umano per vendicar lo babano - o banana. Scioccato da cotanto dolor, capii la sorte che ci aspetta quando tutti noi, dopo essere diventati vegetariani e averla smessa d'uccidere animali, grazie alli lumi de video com'iddo capiremo che dobbiamo smetterla anche d'uccider banani limoni carote zucchine fagioli pompelmi e tutti ancora nessun escluso, cosicché per non far violenza all'altre specie di vita fossero animali fossero vegetali non ci resterà che lo mangiarci tra noi. Fortunato quello tuo avo, che non si macchiò la bocca di sangue kiwiano!
Io....un carciofo!...spinoso!
RispondiEliminaMa che bello che è!!!Originale e moooolto curioso!!Poi sento che nutro già simpatia per nonno Artidoro, mi sa di sciamano con tutte quelle erbe!!Fico fico!!
RispondiEliminaCmq non so perchè ma anch'io credo di essere il carciofo della famiglia, visto e considerato che sono la pecora nera della famiglia!!!
Un post bellissimo!!La poesia finale mi è piaciuta molto.
RispondiEliminaBuon fine settimana:-)
Incasso e porto a casa un pò di nomi, si sa mai che possano servire...?! ;)
RispondiEliminaLa spesa la si dovrebbe andar a far dal contadinato e ciò vale per tutti ma in ispecial modo per chi non ha figli (visto che ha più tempo a disposizione).
RispondiEliminaUn'idea straordinariamente poetica quella dell'orto genealogico!
RispondiEliminaGiardi ruba il cuore questa tua visione genealogica .... mi piace moltissimo, e mi porta ad allargarla ad un orto o un giardino in cui la linea genealogica si allarga anche ad amici e persone importanti che lo hanno alimentato e fatto crescere , si mi piace veramente tanto, sai toccare corde rare. miao
RispondiEliminaA come Accidenti-accidentaccio?:-)) Io potrei essere un'arancia succosa e rossa.
RispondiEliminaMio caro..caro Antonio:-)
Un bacio...
io sono una mela rossa avvelenata.....
RispondiEliminati lascio un abbraccio il post è un esempio di singolare genialità
....bella l' idea dell' orto al posto dell' albero...occorre però sfatare l' idea arcadica dell' orto, da noi hanno dato appezzamenti di terreno comunale agli anziani, ebbene usano un sacco di pesticidi per ottenere più prodotto litigano sovente fra di loro, si sono presi pure a badilate...come al solito non è la tecnica il demonio è l' uso che ne fa l' uomo che la demonizza.
RispondiEliminaA me piace un sacco, mangiare il cocomero e il melone col pane...ciao Antonio.
Quanta bella immaginazione in questo racconto del giardino genealogico....
RispondiEliminaChi lo sa come vorrei essere io nell'orto? Forse una pianta di borragine che quando è fiorita è tutta piena di fiori blu.
Ma poi, sai, dipende da come mi vedono gli altri.
I nomi "strani" della tua famiglia mi ha riportato alla mente un ragazzo che era arrivato dalla Maremma, per la prima volta nella nostra classe. Facevamo la seconda media e ormai ci conoscevamo tutti. Arrivò il nuovo ragazzo e tutti eravamo curiosi. Il professore gli chiese come si chiamava e lui rispose:
"Martini Gilbino"
Noi iniziammo a ridere perchè il nome ci pareva strano.
Il professore continuò: "Il nome di tuo padre?"
E lui: "Telemaco"
Noi eravamo morti dal ridere, e lui spiritosissimo:
"E allora quando saprete che il mio nonno si chiama Agenore che farete? Ve la farete tutti sotto?"
Divenne immediatamente il nostro beniamino e tutte eravamo innamorate di questo Gilbino col nome di boccacciana memoria.
Ciao buona domenica
Baciotto
Bruna
I funghi serbi... aiuto!!!
RispondiEliminaBello il tutto...
mirco
Ecco, quando leggo cose così mi ricordo che NON so scrivere :-(
RispondiEliminaComplimenti per la fantasia...
Bellissimo giardino, Giardy e buonissima la macedonia di frutta....ho mangiato tutti i tuoi antenati e con i rami secchi ne ho fatto stuzzicadenti....sai...i kiwi lasciano quei semetti così odiosi!
RispondiEliminaForse non ci crederai ma nel mio piccolissimo giardino ho 3 alberi e ad ognuno ho dato il nome d'un figlio!
A presto Giardy
Ah, dimenticavo, non avresti mica da prestarmi un rametto di rosmarino? devo fare il pollo!
Ariciao!
Già, il rapporto con la terra. Presto parleremo di pilastri genealogici.
RispondiEliminaciao antonio...forse è meglio lo zenzero per fargli penzolare la lingua....
RispondiElimina:-)
non ho ricordi di terra..vivo in alto mare
un saluto ondoso