Le mie figlie sono più di me. Non potrebbe essere diverso. Sono la sommatoria imperfetta, casuale, di tanti DNA esauriti, mai scarichi,; una sintesi assoluta. La roba scadente è stata diluita: lo zio matto che correva nudo nei boschi, i due lontani cugini contrabbandieri, il bisnonno che faceva la magia nera sull'aia. Il materiale di seconda scelta è stato triturato dall'elica della vita. Sono più di me, più intelligenti, più intense, sensibili.
Certo hanno qualche carenza rispetto a me, e quei limiti ci tengo a farli pesare. Certo che potrei allenarle per superarli, come si fa coi pugili: Emma stendi quel destro quando colpisci, Matilde alza la guardia, ma fa troppo Million Dollar Baby.
Ioallatuaetà.
Riuscissi a fare una capriola all'indietro ogni volta che l'ho detto a quest'ora sarei in tournèe col Cirque du Soleil. Ioallatuaetà andavo a scuola a piedi, Ioallatuaetà c'avevo tre fidanzate, Ioallatuaetà mi toccavo la fronte con la punta del piede. A volte mi vanto di cose assurde pur di segnare un punticino, accorciare lo svantaggio: ioallatuaetà mi sono bevuto una bottiglia di Petrus !
Ancora oggi mi ritrovo la bilirubina alta per colpa del Petrus.
I figli ti mancano, ti cominciano a mancare appena nati, ti mancano quando partono, ti mancano quando cenano di fronte. Ti mancano quando ti mandano una foto appiccicate al fidanzato con le dita a fare la V.
Ioallatuaetà ero invincibile a carte e fortunato in amore.
Ti mancano quando ti parlano e quando non lo fanno, sono effervescenti, effervescenti curativi come l'aspirina, si sciolgono lentamente, ti sciolgono con nulla.
Ioalltuaetà ero un sacco di effetti collaterali.
Ioallatuaetà ero già andato via di casa, chissà se mi scapperà pure questa quando il vantaggio sarà incolmabile.
Le mie figlie sono più di me, ma capisco che non posso generalizzare, magari qualche genitore è riuscito a tenersi un po' di vantaggio. Ne conosco alcuni che vanno forte davvero, sono come quei ciclisti che aspettano le salite, perché si sa che i figli sono imbattibili a cronometro. Banale? Sì, colpa del gergo ciclistico.
Ma è davvero colpa nostra se tutto è diventato una prova contro il tempo?
Ioallatuaetà avevo un orologio subacqueo che perdeva un secondo ogni tre giorni. Devo averli messi da qualche parte.
Ioallatuaetà i pomeriggi duravano quasi un giorno intero.
Mi ricordo di aver preso cose da mio padre che volevo passare alle mie figlie, roba tosta, quasi due guerre e storiestoriestorie. Ho scoperto di non essere in grado, mi mancano le capacità, ci proverò fino a sfinirle, poi magari si accontentano di quel mobile del '700 a forma di otto rovesciato.
Ioallatuetà non funzionava così.
Dovrò imparare a ragionare col futuro, ma senza modernità, a messaggiare sentimenti, andare oltre l'analogico, superare anche il digitale, perché le mie figlie son fatte così. Imparare a stargli dietro con l'impressione di guidare. Non rimarrà che tenersi stretto tutto quello che non si può attualizzare, non ci si può fare il PDF, quello che sarà impossibile zippare. Era per questo che il povero zio B. correva nudo nei boschi, non riusciva ad accettarla questa cosa.
Ioallatuaetà era già tutto chiaro.
E mi sbagliavo
continua
Giardi,
RispondiEliminam'hai fatto piangere: frignare come si dice da noi .....
una cosa te la devo dire però... sono più belle di te e più intelligenti e più simpatiche e più tutto... si vede a occhio nudo!
Anche noi siamo in due.
RispondiEliminaMio padre, credo abbia in testa qualcosa di simile a quello che tu hai scritto, sì.
Baci
Matilde è un nome che adoro.
RispondiEliminaE loro sono bellissime. Hanno letto queste righe?
in una cosa non ti superano: avete avuto tutti e tre un gran padre :)
RispondiEliminaquesto è uno dei motivi per cui sogno un giorno di pubblicarti :)
RispondiEliminagrazie Lillo sei un amico !!!
RispondiEliminaPenso che gli ioallatuaetà proprii siano, nelle loro insostuibili unicità, simili ad ogni ioallatuaetà che giri attorno e si viva da solo la sua inevitabile laprimavolta che non s'insegna mai
RispondiEliminaUn saluto
Mi viene difficile commentarti: hai già detto tutto tu.
RispondiEliminaIoallatuaetà era diverso ma non era né meglio nè peggio. E a volte era anche uguale!
RispondiEliminaAntoine, questo è di certo uno dei tuoi scritti più belli.
RispondiEliminaAdoro la tua innegabile capacità di raccontare in una storia tante storie.
Soprattutto adoro lo stile in cui le racconti.
Un saluto
Marlene
mi hai fatto piangere. mi mancano i tempi dei blog. mi mancano davvero.
RispondiEliminaIo ai miei figli non gliel ho detto mai. Qualche volta l ho pensato. Ma taciuto. Perché penso che ogni generazione migliori in qualcosa rispetto,alla precedente. Forse però non sempre.
RispondiEliminaComunque non mi mancano mai, anzi io li spingo spesso ad andar via. Via con gli amici, via in un altro paese... Forse son troppo appiccicosi. O una madre degenere. Boh.
Io te lo dico, questo segreto da figlia, te lo dico: noi lo sappiamo benissimo, e ne prendiamo a mani basse.
RispondiEliminanon ci voglio pensare a quando mi mancheranno i baci delle mie
RispondiEliminaBellissimo.
RispondiEliminaCon la billirubina alta mi hai fatto scompisciare :) però mi hai fatto venire pure una lacrimuccia perché ioallatuaetà vorrei avere avuto tutto chiaro... e poi sbagliarmi di nuovo.
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