mercoledì 18 dicembre 2013

Candle end


Così al tempo, in cui si sognava pensando, la fiamma della candela poteva essere un manometro sensibile della tranquillità dell'anima, una misura della calma fine, di una calma che scende fin dentro i dettagli della vita...
Gaston Bachelard



L'ha trovata per caso, in uno di quei posti dove guarda sempre per non trovarci mai niente. Bianca, sporca, lo stoppino nerobruciato, la forma storta, leggermente curva, quella forma che prendono le cose che si lasciano. E' una candela.
 
Perché una volta, quando abitava nella vecchia casa, nel condominio di Via S., c'era il posto della candele. Quando andava via la luce prima si usciva sul pianerottolo a provare il campanello, poi si guardava fuori, alla fine la nonna ti ordinava di prendere la candela. Eri il ragazzo del moccolo, come diceva lei; era per abituarti a non reggerlo, mai. Quando si accendeva una candela voleva dire che la luce era andata via a tutti, ma a quei tutti che ancora li sapevi contare, quei tutti che stavano in ordine nella tua memoria come dentro una filastrocca.

In casa sua il buio assoluto non esisteva più, c'era l'inquinamento luminoso come dappertutto ormai; i piccoli led brillavano fissi, stelle basse , led verdi dell'ON e luci bianche, altre spie luminose che non segnavano nessuna direzione. Tutte sempre accese, anche di giorno. Il riverbero dei display in salotto certificava con chiarezza il suo posto nel mondo : GPS, ora, minuti, secondi, fasi lunari, temperatura ambiente, temperatura esterna, meteo di domani, velocità del vento, ora di Shangai dove viveva la figlia maggiore a molti meridiani più in là e molto più vicina di lui al cuore delle cose.

Nella vecchia casa quando andava via la luce non finiva il mondo, ma in questa sì. Durante l'ultimo lunghissimo blackout il figlio piccolo ero uscito bestemmiando dalla camera, tutti i led di casa avevano virato al rosso prima di spengersi (ma non si uccidono così anche le stelle?), la bava del wi-fi che strisciava in tutte le stanze si era asciugata di colpo, i display avevano tossito un alito da 20W prima della morte apparente. Nessuno esce sul pianerottolo, nessuno guarda fuori, non esiste più il posto della candela, da un pezzo lui non è più il ragazzino del moccolo. Suo figlio pesta sulla tastiera, i suoi amici, quelli con la fascia blu in alto, quelli che mi piace anche se è una minchiata: quelli non ci son più. Le potenti torce che abbiano comprato hanno le pile esaurite. Silenzio, quello non riescono ad inquinarlo con le loro voci...
 
Gli torna in mente un film. Ci hai mai pensato? Dice al buio di fronte a sè prima che si abitui a essere una notte. Nei film di fantascienza, quelli più moderni, in 4D, con il budget più ricco, Avatar per esempio; alla fine vincono i selvaggi, quelli che si accoppiano con la coda... Nel film più tecnologico della storia del cinema dei bamboloni blu che prendono l'energia da un albero magico sconfiggono un esercito potentissimo, ipertecnologico, batterie illimitate. Che senso ha ? Abbiamo paura, sarà una specie di sindrome di Little Big Horn...
 
Il figlio gli sorride, si sono abituati entrambi al buio e non era facile. Il ragazzo prende la candela in mano, come da sempre si prendono gli utensili, le armi; quasi un gesto atavico. Tira fuori uno Zippo dalla tasca. Allora fumi, pensa. Accende la candela, bianca, storta come le cose abbandonate per amore. Quasi si riconoscono.

Posso fumare in casa?
 





12 commenti:

  1. per comprare le candele in copertina

    http://www.ahalife.com/product/3668/smooches-tea-light-holders

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  2. io ce l'ho ancora il posto delle candele, polverose, storte e con lo stoppino mozzicato

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  3. Io candele così le ho buttate qualche giorno fa..bianche e rosse..senza pensare che le pile delle torce possono finire. Ma anche la cera finisce...e i fiammiferi...tutto insomma.

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  4. Anch'io quand'ero piccola andavo a recuperare le candele quando mancava la luce. Che bei ricordi!

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  5. certe sere, mi piace stare a luci spente e accendere le quattro candele che tengo in salotto.
    mi da un senso di ovattato e di quiete
    mi ci addormento: scivolo nel sonno
    e ci sto bene
    :-)

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  6. MEMORIE DALL'OSCURITA'
    GERALDINA
    Il posto delle candele.....è un cassettino nel mobile all'ingresso.
    Ora che vivo sola ancor di più il buio totale mi spaventa, più che l'assenza di luce è quella dei colori a destabilizzarmi, perchè sono convinta che la morte, quando sarà, cancellerà prima i colori e solo dopo la luce.
    Il buio totale comporta, per me, anche la mancanza d'aria.
    La fiammella accesa della candela mi dà l'idea che finchè arde sia possibile ancora respirare.
    Tante candele in quel cassettino che potreri illuminarci l'altare maggiore della Basilica di San Pietro......eppure ricordo un tempo in cui il buio era eccitante e le candele accendevano sospiri.
    ......e non sono mai stata tipo da new age, o quella roba lì, spirituale: candele profumate, ying e yang, tantra, zen e tantomeno pacifista, che in quel buio lì s'accendevano battaglie che terminavano solo all'alba quando la timida luce del giorno penetrava la finestra ad illuminare lo scompiglio di quella notte ardente trascorsa alla luce delle candele.

    Potrebbe essere l'inizio di un romanzo o la sua fine, una traccia lo è di certo, queste memorie dall'oscurità, ricordi di vecchie signore in un giorno di black out: l'idea è questa socio, scaturita dal tuo racconto.
    Ogni nome una brevissima storia collegata al ricordo di un black out.

    Nasciamo dal buio mobile dell'utero, siamo scaraventati nella violenza della luce e poi destinati al buio immobile della morte.
    Il buio è parte di noi, anche di coloro che si definiscono "caratteri solari".
    (e queste, invece, più ordinarie, sono le mie considerazioni)

    J'aime votre imagination
    J'adore votre blog
    Marlene




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  7. ne ho messa una proprio ieri sul tavolino davanti al divano!

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  8. Antonio desidero lasciarti i miei auguri si Buone festa..trascorri un magico Natale!!

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  9. Tu ti smarrisci e la memoria che ti tiene accade

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  10. bel post e altrettanto bel video
    le candele sanno creare un'atmosfera speciale, mi piace la luce e le ombre che creano, altresì mi piace conservare quelle utilizzate, così come staccare la cera ancora calda che fonde, cola... e plasmarla in nuove forme tra le dita

    complimenti, un racconto emozionante, sa di buono
    e naturalmente Auguri

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