mercoledì 17 luglio 2013

LOST

 
 
 
Ci sono cose che ti mancano da sempre. Ci sono cose che ti mancheranno per sempre. Il mio equilibrio sta in questa differenza di "sempre", meglio, la mia saggezza è sempre colpa delle cose che mi mancano.
 
Un libro prestato e mai restituito, un paio di occhiali con qualche decimo in più, la password di un account di posta dimenticato, la tessera di un cinema d'essai dove ho visto il film : "La pentola del diavolo", quello dove il protagonista riesce a trovare il pezzo da collezione più raro mai esistito, la pentola del diavolo appunto. Un film con un finale aperto, naturalmente, con la scena finale della telecamera che inquadra una zuppa di pesce che bolle appena appena e un sorriso con l'acquolina in bocca, forse di donna.
E i lenti, mi mancano i lenti, eppure in vita mia ne avrò ballati dieci al massimo, quattro in una sola estate. Eppure mi mancano.
 
Comunque Sandro puoi tenerti il mio libro, magari leggilo, quel cinema ha chiuso più di vent'anni fa (perché cazzo la tenevo in tasca quella tessera?), il diavolo promuove pentole nelle televendite notturne, ti regala pure un televisore 12 pollici, una trapunta merinos e alle prime dieci telefonate un sorriso con l'acquolina in bocca.
Ho sviluppato una forma di repulsione per la danza, colpa dei balli di gruppo. Per inciso : non è vero che non mi riesce il movimento sexy, è la mano alla cabeza che non reggo.
 
E se trovate qualcosa di mio non me lo portate, non voglio nulla indietro, ne morirei
 
 


19 commenti:

  1. io se trovo qualcosa di tuo giuro che me lo tengo.e pure a me mancano i lenti: l'ansia di rimanere a fare tappezzeria il profumo del deodorante Brut che avevano tutti i ragazzi quella volta (pensavano di non dovere chiedere mai)

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  2. quanto mi è piaciuto questo pezzo Giardi! sai cos'è che non butto mai? le chiavi, sono peggio delle tessere dei cinema chiusi da vent'anni, sono di serrature che non aprirò mai più nemmeno col pensiero, di stanze da dimenticare, ma non trovo il coraggio di buttrale vie. ...e i balli di gruppo sono una roba terribile, il movimento sexy lo canatno ma non sanno nemmeno dove abita. baci ady
    Ubique Chic

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  3. Anche io spargo cose per il mondo ...a volte ritornano.....altre volte stanno ritornando....
    francesca

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  4. Io tengo tutto fino a quando faccio una pulizia generale.
    Comunque i balli di gruppo non li reggo neppure io.

    Un abbraccio

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  5. ho smesso di prestare i libri..proprio perchè mai mi venivano resi GRRRRRRRRR
    Ciao..buona giornata!!

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  6. LA PORZIUNCOLA
    Ieri, passeggiando per Blogosphere, sono inciampata in un cartoccino scuro, leggermente umido, stavo quasi per caderci sopra e l'ho quindi tirato su per accorgermi che pulsava, ritmo lento ma regolare, vibrando solo appena un pò affannato tra le mie dita.
    Quel cartoccino a terra, slabbrato e dimenticato, sicuramente smarrito ed in balia di suole distratte e nasi canini, mi ha commossa.
    Ho pensato fosse un pezzetto di cuore.
    Ma ho pensato anche che non fosse possibile, che tale ipotesi fosse solo l'azzardo della mia immaginazione, sempre un pò morbosa, che se dvvero si fosse trattato di un lembo di cuore di lì a poco di certo mi sarei imbattuta in qualcuno intento a scrutare con gli occhi bassi il suolo, nei parossisimi dell'ansia, in cerca di quella sua porziuncola vitale.

    Ma s'era poi cominciato penosamente a contrarre, tanto che m'ero preoccupata del sopraggiungere di una crisi cardiaca, di un collasso imminente e non sapevo cosa fare. Applicare un massaggio cardiaco sul bordo del marciapiede era l'unica cosa sensata che potessi fare e, proprio mentre mi disponevo a tale opera, il cartoccino iniziò a sillabare qualche parola indistinta, affannata, criptica e qualche chiarissimo improperio.

    Non la porziuncola di un cuore, allora, ma quella di una bocca e, per di più parlante, seppur in stato di evidente sofferenza.
    Urgeva innanzitutto idratarla con un pò d'acqua e, soprattutto, mantenere la calma perchè, quella bocca lì non le mandava certo a dire......
    Cosa sarebbe accaduto se avesse alzato il tono?
    Ho provato allora a stringerela nel pugno, per chetarla e si, stordirla anche un pò, ma quella ha iniziato a rantolare, anche teatralmente aggiungo io, per attirare l'attenzione dei passanti.
    Mi ha perfino morso la mano!

    Me ne sarei dovuta disfarre subito di quella boccaccia che, di sicuro, non l'avrebbe reclamata nessuno ed invece giungo perino a blandirla, ad implorarla di non fare troppo casino, ed in ultimo a minacciarla, se non sta zitta, di soffocarla nella borsetta.

    Ho proseguito verso casa con la porziuncola pressata nella mia tasca e finalmente azzittita sotto la pressione minacciosa delle mie dita, incerta sul da farsi e certissima, invece, che ci sarebbe stato qualcuno che proprio in quel momento girava ansioso con metà faccia intabarrata in una sciarpa a nascondere la mutilazione, alla ricerca di quella porzione mancante di labbra.

    Ma tutt'oggi la boccaccia è ancora qui con me, nessuno l'ha reclamata, seppur io mi sono premurata di spargere, seppur in modo discreto, la notizia del suo ritrovamento.
    Così la nutro, la disseto,la idrato col burro cacao, mi prendo cura di lei, mentre quella si limita il più delle volte a mugugnare a voce bassa, improperi e minacce, o a cantare a gola spiegata canzonacce da osteria.
    Ho assoldato così come figurante un pappagallo muto per giustificare alle orecchie dei vicini, e degli amici, la provenienza di quella voce che irrompe, troppo spesso inopportuna e blasfema.
    Inutile dire che il pappagallo ha acquisito fama nel circondario ed io ho allargato di molto il giro delle mie amicizie.
    In ultimo sono stata anche contattata da un impresario della TV, noi due, io e il pappagallo, protagonisti di una sit commedy.

    A volte mi viene da pensare che forse il leggittimo proprietario della porziuncola labiale non si sia neppure accorto di quella mancanza, sia pur evidente, abituati come siamo a smarrire con facilità, e senza poi darvi eccessiva importanza, cose come l'onore, il rispetto, l'onestà, tant'è che anche il perdere una parte della propria faccia rientra nel contesto del probabile, anzi possibile, di quel può accadere a tutti........


    Ok, mi sono fatta prendere la mano, e Gogol, molto prima di me, aveva saputo trattatare l'argomento in maniera magistrale, ne IL NASO, ma che vuoi, il tuo post ha innescato ricordi di letture giovanili e questo, Antoine, prendilo come un piccolo omaggio alla tua fantasia avanguardistica :)

    Marlene










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  7. mi tengo sempre qualcosa di tuo tutte le volte che ti leggo ..... e non ho intenzione, nessuna intenzione, di rendertelo!

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  8. ora guardo bene se mi è rimasto qualcosa ma direi di no! cmq ho l'impressione che le cose alla fine tornano

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  9. concordo.
    neppure io apprezzerei veramente di ritrovare qualcosa che ho ormai perso.
    ho forse si.
    una collanina col mio nome.
    ma era un regalo del mio ex, e forse è buona cosa sia andata nel dimenticatoio

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  10. forse c'è una sorta di destino anche nelle cose perdute ......

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  11. Esiste un limbo di cose e di storie perdute, che quasi mai si trovano ancora nel luogo o fra le mani in cui ricordiamo di averle lasciate

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  12. Perchè non vuoi nulla indietro?
    Alle volte è bello ritrovarsi in oggetti teoricamente persi.

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  13. Hai ragione, tanto dovremo comunque lasciare tutto dietro un giorno, meglio imparare presto a distaccarsi.

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  14. Splendido. Avrei voluto scriverlo io.

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  15. E dì.
    Farai poesia, a Zante?

    Ti saluto

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    1. ove il mio corpo fanciulletto giacque ? Di sicuro, ma la concorrenza è forte ...

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  16. Grazie del tuo commento, ho avuto modo di leggerlo e pubblicarlo solo oggi, ma ancor di piu' della bellissima poesia...
    S.

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  17. Ecco, mi hai fatto venire in mente… il cambiamento… nel mio caso, un'attaccamento che ritenevo eterno ai gingilli dell'infanzia, pupazzi pupazetti tutti quegli oggetti da feticismo affettivo. Che ora non voglio più xké sono cambiata…

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