mercoledì 28 marzo 2012

Scuola di Magia



La scuola vera venne costruita tre anni dopo. Studiavamo in uno di quei fondi comunali in Piazza C. , termosifoni come arpe di ghisa, sempre un po' freddini, c'erano i tubi di scarico del condominio che finivano in classe, ogni tanto si sentivano scrosciare gli sciacquoni. Era uno di quei posti difficili da abbellire, nonostante i nostri disegni appiccicati sui vetri, nemmeno con quell’alfabeto colorato attaccato alla parete.

A come Albero (senza frutti sennò vi sbagliate bambini), B come Barca (sempre spiaggiata ma con una vela gonfia appoggiata al vento), C come Castello (col ponte levatoio alzato), D come Dado (il doppio 6 non usciva mai), E come Elefante (di quelli indiani con le orecchie piccole e poco avorio), F come Farfalla (senza Fiore altrimenti vi distraete bambini), G come Gallo (troppo lontano da S come Sole per cantare la mattina), H come Hotel (due stelle senza colazione, ma non si diceva nulla, si stava zitti. E’ lettera muta), I come Isola (spiaggia con palma da cocco in attesa di naufrago), L come Latte (in bottiglia naturalmente, niente Tetrapack), M come Mela (Renetta rossa più da peccato originale che da strega di Biancaneve), N come Nodo (nodo bocca di lupo per cose che poi ti scapperanno) O come Orologio (fermo alle 16 e 37 o alle 10 e 25), P come Passero (solitario, vai finchè non more il giorno) Q come Quadro (appeso dritto su parete storta) R come Rospo (ma si è mai sentito di un Principe che bacia il rospo ? Sarebbe ora), S come Sole (è il tipo che si vestiva dietro le nuvole), T come Treno (in quelle stazioni dove le rotaie si incontrano all’infinito e le persone mai), U come Uva (acini viola per vino da fiasco), V come Vetro (sicuri non fosse uno specchio?), Z come Zebra (sola e tranquilla in una noiosa savana bianca senza leoni, senza iene, senza avvoltoi).
Una volta abbandonato dalla scuola quel fondo è diventato prima un distaccamento dell'ufficio anagrafe comunale tuttoincartalibera, poi in un negozio di parrucchiere dove uscivano le teste col miglior rosso mogano della città e infine è stato trasformato in appartamento.
Ma nessun fantasma, nessuna presenza inquietante, il proprietario lo sa, non si spaventa. Non è magia.

Quando suona il campanello, che sia un amico, il postino o pubblicità in cassetta non fa differenza, perché i libri lasciati aperti, ma anche il ricettario, l’elenco del telefono, si chiuderanno immediatamente, di colpo.

19 commenti:

  1. Bello! E si, è proprio così, qualsiasi cosa si stia leggendo viene abbandonata appena suonano alla porta... O forse no?

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  2. Giardy, già da piccolo avevi il faccino da B come birbante. Che tenerume....poi crescendo ti sei abbandanota da solo!
    Io ho baciato un Principe sai e subito dopo s'è trasformato in rospo. Che batosta ((((((
    M come Magia e tu sai mettecerne tanta nei tuoi splendodi post!
    Se senti suonare il campanello....sono io...i libri resteranno tutti aperti!
    Strabacio uomo toscano!

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  3. Neanche lo sparo dello starter alla finale dei 100 mt funziona come la campanella.
    Ma A non era come ape da te?

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  4. Quei due occhioni sotto la freccia promettevano già viaggi sconfinati oltre la O di oceano

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  5. Questo è uno spazio magico dove chi entra impara a sorridere, anche chi ha brutti o non ne ha affatto o chi, nell'entusiasmo, li ha dimenticati nell'acqua di un bicchiere.
    In questo spazio le rughe si distendono, si ridiventa bambini, magicamente si è disposti ancora a credere che, ad ogni lettera dell'alfabeto, corrisponda un sogno o un desiderio, e che il segreto per realizzarli è nascosto nel corretto assemblaggio delle lettere.

    Cette place est magique, Antoine, et tu es un prestidigitateur prodigieux.
    Je t'embrasse
    Marlene comme Marlene :))))

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  6. Volevo scrivere
    anche chi ha brutti denti

    je m'excuse

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  7. Che nostalgia l'alfabeto attaccato ai muri, cosi rassicurante. A di Ancora e I di Incudine, me le ricordo perchè non avevo mai visto un'ancora e nemmeno una vera incudine. Poi la vita è arrivata e ho visto anche troppo.
    Grazie
    bartel

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  8. Un bel post davvero, il libro però.. viene abbandonato per poi essere ripreso, quasi sempre è lui a chiedercelo

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  9. Pubblicati i biscotti!
    Appena ho un pò di tempo (e mi ricordo) devo dedicarmi alla lettura del tuo archivio.
    Ciao ;)

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  10. Questo bel post ha aperto la porta dei ricordi!!...la mia scuola è ora un albergo...un giorno sono entrata e ho chiesto di vedere qualche stanza...la chiesa dove ci portavano per le preghierine quotidiane è ora un ristorante...la sacra mensa è ora diventata un profano buffet!!!
    Ciaooooo

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  11. delicato e sorprendente, solo due appunti, la I è di istrice, e non esiste un "miglior rosso mogano", il rosso mogano è inquietante. un abbraccio al bambino che c'è in te baci ady

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  12. Elenco simpaticisso ma la frase che non scorderò è "Era uno di quei posti difficili da abbellire". E' vero, ci sono posti dove neanche la magia può niente!

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  13. Anche un semplice alfabeto può aprirsi a milioni di visioni,e le tue hanno la dolcezzza dei ricordi dell'infanzia. miaooooùùùù

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  14. B anche come Balena... quella povera sì che a volte è spiaggiata. L come Latte - non ce lo metto neppure lo stato in luogo: non è latte se non vetrato - e alla U aggiungo già i solfiti.
    Sei straordinario. Baci

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  15. Come ai miei tempi, quando andavo alle elementari! Quante risate...

    Un abbraccio e buona serata!

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  16. Un alfabeto magico, nuovo come il mondo, antico come la sapienza.

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  17. che bello il tuo alfabero jardigno... baci
    Elisabeta_b

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