E' successo qualcosa, è capitato tra una notte insonne e una persa dietro le gemelle vegane. Una delle due, non chiedetemi quale, si porta sempre dietro un sacchetto di frutta secca, mastica di continuo. A guardarle da vicino sembrano Cip & Ciop. Quella che mangia, non chiedetemi quale, d'ora in poi la chiamerò Cip (se mi ricordo qual'è Cip tra i due scoiattoli). Lo sapevo fino a qualche anno fa, e sapevo anche quante fermate ci sono tra San Giusto e Coney Island, adesso non più, non esiste. Ci siamo persi tutti e la radio non ha più una canzone che ci va giusto a pennello. Citazione inutile, molti di voi non capiranno, non siamo noi i guerrieri.
La nostra banda si chiamava WEO, dal nome della strada : Via Vittorio Emanuele Orlando, eravamo quelli del WEO. Che poi si pronunciava uéo come uèll, uoschinton, smoke on de uòter. And fire in the sky : perché secondo me la seconda parte del verso è ancora meglio. Io la avrei allungato il titolo della canzone fossi stato Roger Glover, non ci avrei rinunciato al fuoco. E' come quando citano homo homini lupus, si perdono sempre la parte migliore : homo homini Deus (utrumque vere dictum est). Lo so non c'entra nulla, ma ora chiedetemi chi era Cip se avete cuore. Secondo Max, Vittorio Emanuele Orlando era un principe decaduto, un savoia minore (minuscolo savoia?). Che banda di studiosi, chi cazzo era Vittorio Emanuele Orlando ? Un coglione, sennò mica gli intestavano una strada ad elle senza ambizione, così in periferia che il cartello era sempre coperto dal pesco, anche senza primavera (noi avevamo un pesco senza primavera ed è una delle cose strane che vi racconterò). Un coglione, perché in Piazza Togliatti c'era il comune, in via Amendola gli ambulatori e l'unico viale del centro era per Cavour. Sennò gli davano la piazzetta coi capolinea se era uno importante. Ma questa storia inizia così perchè è successo qualcosa e improvvisamennte sono spariti tutti quei giorni che prima mi avanzavano. Ora chiedo il saldo, stampo il foglietto, faccio un po' d'ordine in tasca (ho una tasca dove ho trascorso un'estate intera) e vi racconto. Vengo da una notte insonne e da un appuntamento con Cip.
continua
bellissimo! e poi mica è da tutti avere un pesco senza primavera, occorre essere speciali per averlo. baci ady
RispondiEliminauna volta, quando no ti conoscevo ancora, ti dissi che non avevi fantasia e la cosa ti fece molto arrabbiare, ora nelle tasche dei tuoi racconti ci potrei passare anni, non farei mai lo stesso giro, non mi annoierei mai
RispondiEliminaVia Vittorio Emanuele Orlando? L'indecenza di titolare una strada a chi era Presidente del Consiglio alla fine della Prima guerra Mondiale, ma anche ... lasciamo perdere, va' ...
RispondiEliminae dalle tasche come da un cilindro hai 'pescato' anche tre bellissimi intermezzi: due pezzi musicali stratosferico e struggente e un film tra i più intensi ed esplosivi! ;) *
RispondiEliminaCi siamo persi tutti e la radio non ha più una canzone che ci va giusto a pennello... Mi tocca sempre rileggerti più volte per trovare in mezzo ad un racconto che mi piace qualcosa che mi piace di più ancora.
RispondiEliminaCiao
Andrea
sono ripassata x rileggerti, come sono d'accordo con andrea.
RispondiEliminaUn abbraccio e buon sabato!
RispondiEliminaleggertiè come bere dell'acqua fresca! Sei molto bravo! Essenziale, direi ancghe. Buon fine settimana! tt
RispondiEliminaI tuoi post meriterebbero di essere introdotti nei libri di testo: scuola superiore la tua, Antoine.
RispondiEliminaCapirebbero, così, molti ragazzi, il valore coinvolgente della lettura e quello afrodisiaco della fantasia.
Che dirti?
Incantata.
Un bacio
Marlene
Adoro estrapolare frasi dai testi e conservarle, ma dovreii prendere un'agenda tutta tua .... anche qui ne hai innannelate alcune memorabili. Grazie sempre delle emozioni e dell'ironia
RispondiEliminaQuanto mi piace provare a interpretare il flusso dei tuoi pensieri quando ti leggo... baci
RispondiEliminapassa da barefoot che ti trovi
RispondiEliminaCiao Giardi.:-))
RispondiEliminaQuanta fantasia in questo racconto che è un mix di tante di quelle cose da non voler smettere di mangiarne. Sei da assaggiare, parola per parola:-))
Ti ringrazio, come sempre, per lasciarmi pensieri e parole come preziosi diamantini:-))
Un abbraccio, Maestro^_^