non mi riesce, non voglio credere che certe cose capitino per caso; secondo me sotto abbiamo una specie di radice laterale dimenticata che scende giù profonda, tanto profonda.
Ale viveva con lei da quasi due anni quando si è presentato il disturbo (quel disturbo) per la prima volta. La sua ragazza stava osservando la ricetta del medico con la richiesta di analisi e buttò lì quella domanda come si butta un gettone dentro una slot machine in un pomeriggio noioso (c'è sempre uno spicciolo che vuole scappare dai polpastrelli). "Ti fa fare anche il test dell'AIDS? Mica vai con altre donne?", e gli scappò un sorriso come quella fila di ciliegie che compaiono sul display delle vecchie slot (c'era anche il limone per questo non hai vinto baby). "Figurati, uso sempre il preservativo!", rispose Ale in automatico e il campanello ha suonato per avvertirlo che aveva perso, serviva altra moneta. Insert coin (traduzione : coglione).
Secondo Ale era stato un riflesso involontario, ma lo diceva per consolarsi. Io non ci credo, non mi riesce. Quella notte aveva dormito da solo con una coperta di meno, dadDio!
La sua vita sessuale si poteva dividere in tre grandi ere fisiogeologiche : c'era stato un primo glorioso periodo durante il quale fare sesso lo ricaricava tantissimo, più lo faceva e più si sentiva vivo e in forma. Poi era passato alla seconda fase quando, una volta finito, si sentiva uno straccio, distrutto, senza nerbo, ma soddisfatto. Infine era arrivata questa stagione, variabile, incerta, incomprensibile, un tardo quaternario con rarissimi fenomeni tellurici e nessun vulcano attivo di rilievo. Nemmeno un cratere islandese che esplodeva d'improvviso. Bastava poco, anche una canzone sentita per caso durante un rapporto frettoloso in auto, una nostalgica stazione radio anni 60/70 e cambiava tutto. L'ultimo fallimento l'aveva imputato a Lucio Battisti, ma come si fa a combinare qualcosa con quel ritmo, ma come fai quando uno ti canta : "Che menagramo che sei..."
La sua vita sessuale si poteva dividere in tre grandi ere fisiogeologiche : c'era stato un primo glorioso periodo durante il quale fare sesso lo ricaricava tantissimo, più lo faceva e più si sentiva vivo e in forma. Poi era passato alla seconda fase quando, una volta finito, si sentiva uno straccio, distrutto, senza nerbo, ma soddisfatto. Infine era arrivata questa stagione, variabile, incerta, incomprensibile, un tardo quaternario con rarissimi fenomeni tellurici e nessun vulcano attivo di rilievo. Nemmeno un cratere islandese che esplodeva d'improvviso. Bastava poco, anche una canzone sentita per caso durante un rapporto frettoloso in auto, una nostalgica stazione radio anni 60/70 e cambiava tutto. L'ultimo fallimento l'aveva imputato a Lucio Battisti, ma come si fa a combinare qualcosa con quel ritmo, ma come fai quando uno ti canta : "Che menagramo che sei..."
Due giorni dopo era nell'ambulatorio dell'urologo per il disturbo (quel disturbo). "Si giri, che procedo con l'esplorazione", disse il medico. "Bellino te", pensò Ale senza mutande (nessuno gli aveva mai mappato quel viaggio).
Solo un po' di prostatite, gli diagnosticò il medico con un pizzico di soddisfazione (bellino te!), niente di grave. Qualche pasticca estratto di un palmetto tropicale, un antinfiammatorio leggero, ma non era tutto. "Mi raccomando", gli intimò, "non lasci depositare lo sperma a lungo". La posologia comprendeva rapporti frequenti, ma rapidi, senza dilungamenti divieto assoluto di protrarre l'eiaculazione. Addio Kamasutra, addio vulcani islandesi...
Solo un po' di prostatite, gli diagnosticò il medico con un pizzico di soddisfazione (bellino te!), niente di grave. Qualche pasticca estratto di un palmetto tropicale, un antinfiammatorio leggero, ma non era tutto. "Mi raccomando", gli intimò, "non lasci depositare lo sperma a lungo". La posologia comprendeva rapporti frequenti, ma rapidi, senza dilungamenti divieto assoluto di protrarre l'eiaculazione. Addio Kamasutra, addio vulcani islandesi...
Ora capiva, l'unica cosa che lei gli aveva lasciato in casa (anche le tende del bagno si era portata via) erano una coppia di conigli nani bisessuali. Sapeva già tutto quella strega...
d'un fiato...
RispondiEliminain un momento coì delicato c'era bisogno di pubblicare un romanzo così? Un Cock-lit (un chick lit al maschile). No, ma come tutte le cose di cui non abbiamo bisogno ne sentivamo la mancanza
RispondiEliminaVarano Editori
Jack Rabbit Sex? Quanto ho riso, fantastico: più diffuso di quel che non si pensi!
RispondiEliminaMai dare la colpa a Battisti, se lo fai sei un menagramo
RispondiEliminagentile Varano Editore dopo aver terminato la pubblicazione di Sett Seven temevo non ci sarebbe un seguito al filone cock-lit
RispondiEliminaguarda che proprio Battisti, ammoscia!
RispondiEliminaPovera Jessica.
Dov'é finita la bella sana gioventù? :))
RispondiEliminaE' vero, Giardy, sto momento è proprio delicato. Il natale, la crisi, la casta impunita e il vulcano che s'è spento.
RispondiEliminaSecondo me, quello non ha nessuna prostatite, gli sono solo calati i cogli... alle ginocchia.
E poi lo sperma coi saldi diventa pasta dentifricia e tutto è reciclabile no?
Ciao e bada bene ad usare il tuo tubetto per lavarti i denti domattina.......
Che dire? una storia strana e con un finale tipico. Dopo un'ammissione del genere...
RispondiEliminaBuon venerdì!
Un abbraccione.
E' bene curare certi sintomi...
RispondiEliminaBuon wik
Che volevi fare?
RispondiEliminaBaci e mutande con chiodi di garofano
prima di tutto, un piacere rientra qua dopo tanto tempo... e questo scritto è davvero piacevolissimo. Ma si sa Battisti è solo per romanticoni..
RispondiEliminaBasta poco a perdere la partita...
RispondiEliminaFantastico l'accostamento alla slot-machine,rende troppo l'idea, una frase da romanzo noir anni quaranta ......
RispondiEliminaSempre in gamba il nostro Giardi MiAOOOO
Meravigliosa l'ingenuità del maschio, meravigliosa.
RispondiEliminaCerca di farcela, di celarla, di domarla, ma quella sua natura naturale per natura non lo renderà mai impuro come una donna. Mai.
ho avuto per anni un coniglietto nano, si era innamorato del mio piede...
RispondiEliminaVa beh, portati da un parente pure noi ci trovammo due conigli nani, che poi divennero giganti "sempre in giostra" diceva mio suocero, a mai nessun coniglietto. Poi scoprimmo che erano femmine.
RispondiEliminaLe donne son sempre un passo avanti....ahhaahh straordinario!
RispondiEliminaBuona serata!
Pre(venire) è meglio che curare.
RispondiEliminaHo riso tanto senza pensare, mentre lo facevo, che ero un parecchio masochista :)
RispondiEliminaCe la farò a ripredenre la lettura costante del tuo blog?
RispondiEliminaPerché ho così tanto lavoro e così tanti impegni la sera???
Ti abbraccio,
a prestissimo!