La città era in diluvio quando arrivarono; era la settima volta che sgomberavano, otto volte con quella di V. , ma lì erano rimasti solo un mese. Gli piaceva cambiare casa, gli piaceva sapere che c'era sempre qualcosa che li aspettava, nuove situazioni.
La cosa difficile era ricordarsi le strade, ma, soprattutto per il ragazzo, le strade continuavano a non averlo un nome, non gli piaceva ricordare.
Qualche nome però gli rimaneva, perché il ragazzo girellava sempre un po' prima di rientrare. Il padre non voleva. Tornava verso casa alla sua maniera, faceva un giro a ricciolo come l'iniziale del nome della mamma, poi camminava all'indietro fino a toccare di schiena un ciao o un vaffanculo ragazzino.
Aveva trovato un bellissimo negozio da sposa in Via Ilaria Alpi, aveva letto la storia della giornalista e si era commosso, pensava a quanto era strano, se la immaginava con quei vestiti indosso, gli stavano tutti bene, anche lo strascico lungo. Nella città di S. aveva trovato Via John Lennon che si incontrava con Via Caduti senza Croce, era quasi poetico guardarsi il semaforo sull'incrocio. In una grande città Via De Andrè era un pezzetto di Lungomare in un 'altra minuscola portava in un boschetto di sughere. In un'altra ,orribile, c'era una Via dei Cipressi piantata di pale eoliche, gli alberi avevano le punte piegate come ami che parevano a pescare nuvole appena smetteva il vento.
Una volta aveva visto un negozio di fucili in Via della pace Mondiale, in una piccola città di montagna c'era un elettricista con la bottega in Via della Resistenza. Si ricordava pure di una Via Ognissanti piena di prostitute. Ce n'era una con la croce incastrata tra le poppe e quando i clienti si avvicinavano le strizzava fino a farlo scomparire, quando il cristo usciva di nuovo dal solco alla luce pareva soffrire meno la Passione.
Poi moriva qualcuno, quasi sempre una donna. Il padre ritagliava articoli di giornale e li metteva dentro la cartelletta verde con l'elastico.
"Per l'uomo è tutto più difficile, ricordati che le donne sono tutte passere fredde", diceva l'uomo prima di ubriacarsi. Si ricominciava con gli scatoloni e il pennarello nero punta grossa.
Stavolta gli dispiaceva andarsene perché la strada dove avevano vissuto era magica. All'inzio c'era un un vecchio cartello di STRADA SENZA USCITA. Il ragazzo l'aveva tolto perché un'uscita c'era, la vedeva e non serviva solo a scapparci. Bastava poco, qualcuno che ti salutava quando tornavi, per esempio. Allora ne misero uno nuovo : STRADA SENZA SFONDO, ma il ragazzo lo levò di mezzo la notte seguente per fare lo sfondo. Un campo di grano in fondo alla via, dopo più tardi si presentarono dei papaveri a riempire le righe disordinate delle spighe. Aveva arruolato una luna di riserva, in caso di fine del mondo anticipata, ci potevamo sempre contare. Guardò sullo stradario, ora stavano scappando attraverso Tavola 14, da A5 a B4 per arrivare a Tavola 5. Da lì in poi avrebbe smesso di voltarsi e sarebbe affondato sul sedile.
Via
RispondiEliminavia
vieni
via con me...
Bello vivere in un luogo con questi nomi per le strade.
RispondiElimina"strada senza sfondo" l'ho visto solo in Toscana. A Cortona, credo. Non so perché, ma mi mette allegria come nome, perché in realtà uno sfondo, c'è sempre in una via.
PS
Scusa se ho latitato ultimamente. Un po' di problemi vari.
Antonio ma è tremenda
RispondiEliminanon c'è modo di salvare quell'adorabile ragazzino dal padre assassino seriale (o ho capito male?)
ma forse con quella bella testa si salva comunque
questa:gli alberi avevano le punte piegate come ami che parevano a pescare nuvole appena smetteva il vento.
e questa:quando il cristo usciva di nuovo dal solco alla luce pareva soffrire meno la Passione.
sono straordinaria poesia :)
appena ho tempo mi gusto i link
RispondiEliminam'ha messo addosso una sana inquietudine... :)
RispondiEliminaGiardy, l'hanno tolti proprio tutti....
RispondiEliminaVia Garibaldi,
Via Gramsci,
Via Pertini.....
ma chi c'è rimasto?
Via le mani dal naso?
O piazza Escort?
Bellissimo il tuo post, scritto col pennarello rosso in via delle mille disperazioni!
M'inchino e plaudo al tuo genio univoco!
Un bacio da via delle speranze perdute che s'incrocia con via di quelle mai ritrovate che fa angolo con quella di quelle rimaste in mare!
A presto!
Elisena
Bello.
RispondiEliminaBuonanotte!
Via Ilaria Alpi e il negozio di vestiti da sposa esistono davvero, l'idea mi è venuta guardando dentro la vetrina uno splendido abito ...
RispondiEliminaLa poesia, e magia, dei nomi è incredibilmente forte.
RispondiEliminaVIA ITALIA
RispondiEliminaVIA ITALIA,campeggiava a caratteri cubitali, come stesse ad indicare una reintitolazione, proprio sotto la targa civica che recava il nome di Via Delle Vergini.
VIA ITALIA, la vedevi prima ancora di leggere Via Delle Vergini, e già da lontano appariva minacciosa, ostile: un imperativo, più che una correzione d'indirizzo.
Italia, la conosevano tutti nel quartiere, sebbene pochi le rivolgessero il saluto ed i più fingevano di non vederla neppure quando la incontravano lungo la stretta rampa di scale per accedere ai pianerottoli: occhi bassi, un leggero colpo di tosse, una svisata sull'orologio o sul cellulare, tanto per fingere attenzione su qualcos'altro.
Non la volevano gli inquilini del palazzo nè gli abitanti del quartiere.
VIA ITALIA, significava proprio questo.
Eppure pagava regolarmente l'affitto, non chiedeva credito ai commercianti, non invadeva nessuno spazio privato.
Persino la sua cagnolina aveva imparato a non abbaiare, a non correre, a non recar alcun disturbo, nè sporcare, cosicchè quando la strada era bagnata, la portava a spasso in un borsone affinchè non lasciasse impronte bagnate nell'androne o lungo le scale e perchè nesuno potesse lagnarsi di loro,non riceveva mai nessuna visita.
VIA ITALIA, però, continuava a campeggiare sulla facciata del palazzo come un insulto che lei era costretta, ogni volta, ad ingoiare.
Occhiali scuri e foulard in testa, una scia dolce di profumo, il tintinnio dei bracciali e degli orecchini vistosi, il seno straripante nella camicetta aderente e le gambe muscolose fasciate nei fuseaux, ma i taccchi vertiginosi per i suoi piedi troppo grandi, la tradivano, costringendola ad ancheggiare in maniera innaturale, senza grazia, nè leggerezza, e poi l'epidermide spessa di quelle sue mani enormi dalle unghie laccate di rosso brillante, rivelavano di lei molto più di ciò che gli abiti nascondevano.
VIA ITALIA, nè donna, nè uomo, da questo paese dove ancora s'intitolano le strade alle vergini ed ai santi.
Antoine, hai tutta la mia incondizionata e sincera ammirazione.
Un bacio
Marlene
... e il padre è un assassino seriale? inquietante/beautiful, complimenti
RispondiEliminaVia dei Martiri... Non la consiglio ecco...
RispondiElimina(e che abito ti ha ispirato?! chi sa?!)
"...faceva un giro a ricciolo..."
RispondiEliminaDeliziosa scrittura e abile gioco degli ossimori. Complimenti!
un tuttocittàtuttonostro
RispondiEliminaAnche io ho immaginato il padre serial killer...
RispondiEliminaA Milano - un po' in periferia - hanno dedicato una via a Fabrizio De André
Un pensiero a Ilaria.
RispondiEliminaE a te che con questo post hai riacceso il suo ricordo.
A Milano giorni fa ho incontrato Via dei Fiori Oscuri ......... quel nome sapeva di tante cose, ma non c'erano in quella strada, così sono tornata nella città dove Via De Andrè è tra il porto e il mare, e dove esistono via dell'amor perfetto e vico gattamora ..... buona paseggiata Giardi miao
RispondiEliminaAl ragazzo non piaceva ricordare i nomi, però "via di fuga" era un nome che gli era rimasto impresso
RispondiEliminaQuando si ricorderanno anche di Miran?
RispondiEliminaBellissimo, come un campo di grano rallegrato dai papaveri...
:-)
p.s.
Miran Hrovatin morì nell'agguato assieme ad Ilaria Alpi.
il racconto è starordinario anche se inquietante, ma questa frase mi ha ridato la speramza: 'più tardi si presentarono dei papaveri a riempire le righe disordinate delle spighe'...bravissimo, posso dirlo? il più bravo di tutti
RispondiEliminasei decisamente lo scrittore piu prolifico della storia degli scrittori
RispondiElimina...mi è piaciuto tanto cercare connessioni fra il nome della strada e la strada stessa, un hobby che attuerò anch'io d'ora in avanti.
RispondiEliminaGrazie del regalo.
Ciao e buona domenica.
vivere trasformando la realtà in sogno dove le fiabe sono la vita di tutti i giorni. Un bello scrivere il tuo jardigno.
RispondiEliminaElisabeta_B
Via via di Qua!!...era la via che Qui e Quo cercavano!!
RispondiEliminaQui chiede a Quo: 'Quo vadis?'
'Vado via'
ciao Giardi
RispondiEliminatrovi l'ispirazione in ogni cosa... anche nelle strade!!!
buon proseguimento ^________^
a parte lui, tutto apparteneva a qualcuno
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