La signora Bruna viveva in quel seminterrato da sempre. L'amministratore dice che il palazzo lo hanno appoggiato sopra. Lei c'era già.
Una volta comparve alla nostra porta di notte. Piangevo consecutivamente da due giorni.
Una volta comparve alla nostra porta di notte. Piangevo consecutivamente da due giorni.
"Posso vederlo?" - disse senza salutare.
Una volta di fronte alla culla si girò verso il babbo.
"La vede la spallina destra è più alta ?"
Tirò a sè il mio piccolo braccio e smisi di urlare.
Due medici del pronto soccorso qualche ora prima avevano parlato di una grossa bizza.
La mamma di Ale diceva che quando usciva da casa sua la suocera cominciava a vomitare gomitoli di lana grezza rossa. Non c'era verso di lavorarla quella lana.
La mamma di Ale diceva che quando usciva da casa sua la suocera cominciava a vomitare gomitoli di lana grezza rossa. Non c'era verso di lavorarla quella lana.
Da grandi avevamo preso l'abitudine, una volta la settimana, di passare da casa sua a bere qualcosa.
Quella sera portò i bicchieri da liquore stringendoli con le vecchie dita all’interno.
"Senta Bruna, che ci farebbe invece un caffè ?"
"Ma di sicuro ragazzi !"
Quella sera portò i bicchieri da liquore stringendoli con le vecchie dita all’interno.
"Senta Bruna, che ci farebbe invece un caffè ?"
"Ma di sicuro ragazzi !"
"E' andata bene" - bisibigliò Gigi.
Le tazzine sembravano pulite ma l'aroma del caffè non arrivava al naso.
Ci toccava, si doveva bere.
Gigi fece una faccia rossa, si piegò verso il pavimento e cominciò a sputare …
Una piccola chiave rimbalzò fino alle ciabatte della Bruna.
“La chiavina dello scrigno!”. Quanto l’ho cercata ! Grazie Gigi”
Gigi fece una faccia rossa, si piegò verso il pavimento e cominciò a sputare …
Una piccola chiave rimbalzò fino alle ciabatte della Bruna.
“La chiavina dello scrigno!”. Quanto l’ho cercata ! Grazie Gigi”
Bruna corse subito nell'altra stanza. Quando tornò aveva una piccola scatola di legno intarsiato.
Aprì lo scrigno di fronte a noi e dentro c’era una bacchetta.
"E’ la bacchetta di un direttore d’orchestra tedesco" - incominciò a raccontare
Non sapevo da che parte ridere, la stanza era così piccola. Pareva mancasse un muro, proprio quello dove si ride di nascosto.
Gigi non capiva, voleva essere offeso, ma l'aveva ringraziato con tanto calore...
Volevamo conoscere la storia.
"Ich bin der Musik, perchè la musica è maschile in tedesco.." – mi diceva. "Lui non la dirigeva la musica, lui era der musik!"
"Ich bin der Musik, perchè la musica è maschile in tedesco.." – mi diceva. "Lui non la dirigeva la musica, lui era der musik!"
"Peccato fosse così fascista e così ....finocchio, non si combinava nulla"
Stavo pensando che non avevo mai visto nessuno uscire da quella casa, perfino il postino si faceva firmare la posta senza entrare.
Lei continuava a parlare guardando la bacchetta.
"Perché è vero, verissimo; gli estremi si toccano ma non succede nullla se non c'è una donna ad avvicinare i lembi "
Purtroppo un'invisibile mano dagli unghielli elettrici ha bruciato parte dell'archivio della Varano Editori. Il nostro h.d. è ricoverato in pessime condizioni. Le pubblicazioni subiranno un breve stop per cercare di salvare gli appunti e le immagini di copertina.
RispondiEliminaCiao a tutti
...che il DOS sia con noi e con voi tutti
veglieremo sul povero h.d che tanti meravigliosi pensieri conserva, affinchè si risani.
RispondiEliminaIl primo video è straordinario, quel dito che si avvicina alla fiamma, conta molto più di qualsiasi descrizione di un travaglio interiore e globalmente mi ricorda molto la "guerra di piero" di de andrè.
Aspetto il ritorno in gran forma della Varano Editore e soprattutto del Giardi.
e poi comunque è vero: ci vuole una donna che avvicini i lembi :-)
La conosco, e' mia madre!!!
RispondiEliminaLa signora Bruna...
che disperazione anch'io mi son persa una chiavina… che qualcuno l'abbia bevuta e mai sputata?
RispondiEliminachi sarebbe questo 'acher' maledetto? che 'la' donna avvicinatrice di lembi non sia mai con lui… 3)
Che l'hard disk si rimetta in fretta... in Dos we trust.
RispondiEliminaMi è venuto alla mente il caffè della peppina...
le donne sono acrobate!!!
RispondiEliminacome ponti tibetani...
volovivace
mai un caffè a casa di uno sconosciuto, di sicuro è una ciofeca, meglio un limoncello, in monouso però, dico sempre che ho l'herpes labialis contagioso. baci
RispondiElimina"Non succede nulla se non c'è una donna che avvicina i lembi":-)
RispondiEliminasei un fenomeno, bravissimo:-)
Un saluto
GLI ESTREMI
RispondiElimina"Perché è vero, verissimo; gli estremi si toccano ma non succede nullla se non c'è una donna ad avvicinare i lembi "
Così, ad avvicinare i lembi ci aveva pensato lei, la strega.
Lembi di lenzuolo, per la precisione.
E lui, senza sapere come, ci si era ritrovato avvolto.
La strega lo doveva aver fatturato.
Spesso l'aveva vista davanti ai vetri della finestra, ombra solitaria, con i capelli legati alla bene e meglio, avvolta in uno scialle striminzito, e quegli occhi oscuri, eternamente assetati.
Quanti anni poteva avere la strega?
Una domanda che adesso non si poneva più.
Ora che lei aveva tirato i lembi e lui era completamente preso.
Gli estremi si toccano.....non c'è nulla di più vero.
Cosa aveva a che vedere lui, acclamato direttore d'orchestra, con quella specie di sfinge senza età dagli occhi eternamente assetati?
Ma era proprio questo l'incantesimo: i suoi occhi.
Grigi, verdi, azzurri, neri......secondo la luce.
Secondo l'umore.
Una donna diversa tutte le volte.
E che, per giunta, parlava davvero poco, servendosi lei, invece che della voce, di ben altri argomenti.
Una voce grigia, verde, azzurra, nera...... secondo la sua voglia.
La strega aveva avvicinato i lembi: gli estremi ora erano parte indissolubile di un unico nodo.
Per quanto ancora?
E già tremava all'idea di quel giorno che non avrebbe più visto la sua ombra solitaria dietro i vetri.
Quel giorno in cui la strega avrebbe sciolto il nodo e ristabilito gli opposti.
Un bacio Antoine.
Torna presto :)
Marilena
Di tutti i lembi che ho avvicinato soltanto una volta ho fatto cilecca ed è quando, intenta al mio pc nel tuffarmi nel mondo dei blog, ho scritto cose che nemmeno voi umani, Dei del DOS, potete immaginare.
RispondiEliminaHo immaginato una parte del mio mondo in questo angolo del virtuale, dove invece del caffè amaro mi sarebbe piaciuto servire thè caldo zuccherato con miele e dolci alla cannella.
In questo mondo ho scritto parole, commenti, pensieri, elogi, ma quella volta ho esagerato, presa dall'incontenibile voglia di emergere, di farmi notare anche io.
Un gioco stupido.
Le parole contano, più degli amministratori:)
Doriana
Eh... c'è sempre una donna!
RispondiEliminaun saluto
BRUNAAA NOOOO.....Ma non eri per gli impacchi al biondo platino?
RispondiEliminaUn saluto
Elisena
ciao, sei fantastico!!!! la bruna mi ricorda na signora gentile e striminzita che mi offriva un caffè con la mosca che versavo in una scarpa
RispondiEliminaun saluto e dolce serata
Non lasciarci senza le tue geniali follie troppo a lungo ...... buon tutto misaaoooo
RispondiEliminaGrazie per i versi che sorseggio ogni volta con una meraviglia diversa...un po' come venire qui e trovarsi ogni volta in un luogo diverso, fantasticamente umano e non...;-)))))
RispondiEliminaUn abbraccio, Maestro^_^
weeeeeeeeeeeee antonio ogni citta ha la sua sciura bruna intanto quella che sta qui dio cucire non se ne parla proprio non c'entra niwnte ma mi andava accussi ahjajaahajh
RispondiEliminaLa casa di mia nonna era un modno delel meraviglie: in mezzo alle cianfrusaglie trovai la CHiave del mondo di OZ...
RispondiEliminaChissà se la bacchetta bruna uò resuscitare i pc malandati prima che giacciano come ciarpame in qualche sotto-scala...
RispondiEliminaDio ci conservi i beni culturali così.
ciao antonio....ci ho messo gli spini...così se sforacchiano..
RispondiElimina...
acc..non ho la bacchetta...so pure un'alga...come farò con gli estremi....acc....
Io detesto chi porta i bicchieri stringendoli con le dita dall'interno, ma.. caro Mr Giardy..non sarei mai stata in grado di esprimere tale concetto scrivendo "non sopporto chi porta i bicchieri stringendoli con le dita dall'interno".
RispondiEliminaQuindi...BRAVO!
Lei lo ha saputo fare ;)
se non ci fossero le donne....
RispondiEliminaUn salutone serale!
mirco
Io l'ho conosciuta una così... Sembrava vecchissima, ma forse non lo era e quando uscivi da casa sua dovevi bruciare i vestiti...
RispondiEliminaCredo ci sia una sora Bruna nella vita di ognuno.
RispondiEliminale donne son tutte streghe
RispondiEliminaparola di agane
perchè ti salutano tutti?
dove vai?
mi son persa qualcosa?
provo a rileggere
spete (che in friulano vuol dire aspetta)
:-)
Buon fine settimana ed un caro saluto.
RispondiEliminaLa storia è bellissima, ma la chiosa finale è impareggiabile!!!
RispondiEliminaBUon weekend :)
hai mai provato a correggere il caffè con il liquore strega?
RispondiElimina"Il muro dove si ride di nascosto"! Grande Antonio anche nelle avversità! Torna presto!
RispondiEliminaGiacinta
Di streghe in giro ce n'è più di quel che si pensi. E per fortuna la maggior parte non è cattiva!
RispondiEliminaGrazie per la visita. son tornato...
troppe responsabilità alle donne..pure i lembi, se uno ci pensa
RispondiEliminaconfusa e bislacca questa signora bruna..
RispondiEliminaanch'io sono bruna ma non ho chiavi particolari..ne segreti alcuni...ma se vuoi posso sempre portare un caffè!!
.............................Semplicemente
Iniziando a leggere mi aspettavo che la Bruna ti portasse un bicchierino di liquore Strega...sai io avevo una vicina che dava il bicchierino di Zabov a mio figlio di otto anni.
RispondiEliminaSia lo Strega che lo Zabov erano liquori a 40 gradi.
Ciao.
Non ho capito niente. Però mi piace.
RispondiEliminami viene spontaneo dirti: 'quanto sei bravo' ed ho detto tutto!!!
RispondiElimina1 bacione è sempre un piacere passare da te.