Al telefono si vogliono ammazzare tutti, poi sono veramente pochi quelli che lo fanno veramente. Il ragazzo che abitava in Via L. era uno di quelli . Uno di quelli che si ammazzano davvero, intendo. Aveva chiuso tutte le porte dell’appartamento a chiave. E' una cosa che ti fa pensare questa. A lui gli bastava qualche secondo di ritardo e non ce l’avresti fatta. A salvarlo …
Già la parola ti si incastrava in bocca perché quello mica voleva.
Io comincio dal bagno, comincio sempre di lì. Il Maresciallo dice che sono le donne che si suicidano in bagno : "fa più coreografia".
Infatti non c’è
Certo che come cazzo si fa ad ammazzarsi da primo della classe. Con una casa come questa, con questi mobili e con questi soprammobili che solo uno vale il mio stipendio di sei mesi.
Ho sfondato la porta della sua camera da letto, ma lì dentro c’èra solo uno stereo acceso col volume a palla.
Che cazzo di canzone era non lo so, ma mi sembrava quella dei REM. Questo è il terzo che mi si ammazzava come quello stronzo dei nirvana …
... tengo il numero, è strano.
Mi ricordo di una volta che ho tolto dallo stereo un trentatré di Baglioni; il Maresciallo lo voleva far girare all’incontrario perchè secondo lui c'era un' istigazione subliminale in “Strada facendo”. Meno male l’ho fatto desistere, ma lui s'è tenuto il disco.
Siete vivi per miracolo! – ci disse il Tenente mentre leggeva il rapporto, ma senza ridere perché lui non ride mai quando fa le battute.
Il padre del ragazzo mi si è avvicinato disperato e mi ha sussurrato :
“E’ tutto red meranti, ho cambiato le porte un mese fa”.
Già la parola ti si incastrava in bocca perché quello mica voleva.
Io comincio dal bagno, comincio sempre di lì. Il Maresciallo dice che sono le donne che si suicidano in bagno : "fa più coreografia".
Infatti non c’è
Certo che come cazzo si fa ad ammazzarsi da primo della classe. Con una casa come questa, con questi mobili e con questi soprammobili che solo uno vale il mio stipendio di sei mesi.
Ho sfondato la porta della sua camera da letto, ma lì dentro c’èra solo uno stereo acceso col volume a palla.
Che cazzo di canzone era non lo so, ma mi sembrava quella dei REM. Questo è il terzo che mi si ammazzava come quello stronzo dei nirvana …
... tengo il numero, è strano.
Mi ricordo di una volta che ho tolto dallo stereo un trentatré di Baglioni; il Maresciallo lo voleva far girare all’incontrario perchè secondo lui c'era un' istigazione subliminale in “Strada facendo”. Meno male l’ho fatto desistere, ma lui s'è tenuto il disco.
Siete vivi per miracolo! – ci disse il Tenente mentre leggeva il rapporto, ma senza ridere perché lui non ride mai quando fa le battute.
Il padre del ragazzo mi si è avvicinato disperato e mi ha sussurrato :
“E’ tutto red meranti, ho cambiato le porte un mese fa”.
...
Regolamenti doganali
RispondiEliminaSe un giorno la morte mi travolgesse
con l'involontaria indifferenza di un autobus urbano,
conservatemi l'ultimo sorriso.
Può darsi che io visiti una qualche stella
i cui i regolamenti doganali proibiscano
l'importazione della tristezza.
Luis Manuel Garcia
in effetti scrivo post/libri tristi, ma involontariamente, chissà...
...però uno spunto comico l'ho messo !
quando cerchi un biglietto che non c'è, quando da troppi anni non torna chi hai amato, non hai voglia di ridere
RispondiEliminaOttimo post...
RispondiEliminabuona giornata
La foto è significativa oggi. Avevo un dubbio e le due direzioni di queste frecce le interpreto come la risposta alla mia silenziosa domanda.
RispondiEliminaBacio!
la porta com la catena/labirinto è fantastica!
RispondiEliminaNon seguite mai quella f(r)eccia!
RispondiEliminaAnto mi piace! e mi sei sembrato pure meno sibillino stavolta. Chissà perchè.
RispondiEliminaweeeee ciao antonioo si si ho letto che devo dire? eppur ela sera nei tg se ne sentono di tutti i colori sporatutto tra gli ospedalieri mah va a capire ma il tuo racconto i nirvana uhmmmm mio figlio diceva di volersi siucidare come quello li e io di rmando com ecpme quello li? e se poi non ci riesci? lo sai vero che poi tu ammazzo io? ahahahahahah tutto amico mio?
RispondiEliminaBellissimo il messaggio subliminare sul disco di Baglioni. Ti ho trovato per caso e sono felice che sia successo. Tornerò a trovarti. Ciao, Giacinta
RispondiEliminamai aprire quella porta.
RispondiEliminafiguriamoci sfondarla.
Il racconto è fantastico. Poche righe davvero ben scritte e al quanto disincantate.
RispondiEliminaIl finale è raccapricciante.
Ripasserò spesso da queste parti e per dirla tutta ti piazzo proprio nel mio blogroll, così non ti perdo!
Ha.. Ha.. Ha
RispondiEliminaMa che hai fatto alla foto al lato????
Hai cambiato look...?!
SI ! ho inserito il profilo e l'e-mail ed è venuto fuori questo ...
RispondiEliminaGustosissimo post... gustato fino in fondo!!!
RispondiEliminamirco
Complimenti, molto intrigante questo racconto!
RispondiEliminaPurtroppo i primi della classe sono proprio coloro che non riescono ad essere esenti dal ragionamento...
Ciao, Rosalba
Ascoltare Baglioni al contrario per sentire messaggi subliminali?
RispondiEliminasolo un maresciallo...
Questo racconto mi ha davvero molt colpita...
RispondiEliminaLa vita è strana... io ne ho conosciute 2 di persone che hanno avuto il coraggio di farlo davvero...
Giardigno questo racconto mi è piaciuto molto. Il messaggio subliminale di Strada facendo a ritroso è fantastico. Bravo. Ti ringrazio per The End :-)
RispondiEliminail finale è favoloso!!!
RispondiElimina^_____________^
il red meranti è un legno protetto in via d'estinzione proveniente da foreste vergini :
RispondiEliminahttp://www.greenpeace.it/guidalegno/scheda_legno.php?CodiceLegno=28
il finale è forse un po' "schiacciato" avrebbe avuto bisogno di un po' più di spazio ...
Mi piacciono questi post dove si parla della morte in tono leggero. Parlarne serve ad esorcizzare l'evento che comunque è fine ultimo della nostra vita terrena.Quella porta dovremmo attraverla tutti: meglio prepararci per tempo ad accettare il fatto.
RispondiEliminaTrovo favoloso il pensiero di louis manuel garcia
oh Giardi ecco così è più chiaro, il red meranti mi spiace di non averlo conosciuto a casa sua, ma sono ben lieta di non conoscerlo sacrificato nelle porte della "sciuratestavuotatettepiene" delle nostre latitudini
RispondiEliminaI REMEMBER
RispondiEliminaEra sempre la stessa coreografia, con la modifica di due particolari particolari, che cambiavano secondo il tempo metereologico e quello del mio sistema nervoso: il colore dell'abito e la colonna sonora.
La stanza sarebbe stata in penombra, non il buio completo, che quello sarebbe comunque subentrato dopo.
Mi sarei truccata con cura ed avrei indossato un abito nero, succinto.
Di sicuro, nell'attesa, il rimmel si sarebbe sciolto nelle lacrime appiccicose dell'auto compassione, mentre il Bolero di Ravel avrebbe riempito la stanza e colmato il silenzio, diventando tutt'uno con i battiti del mio cuore.
Ma la luce del bagno è squillante, il rasoio di marca è strettamente pressato nella sua cart ada cui non vuole fioriuscire, o forse sono solo le mie mani che tremano troppo.
M'innervosisco oltremodo immaginando che non sia questo lo stato migliore per rasoiarsi, ma rischiando solo maldestramente di tagliuzzarmi.
Sono in pigiama, con i capelli scarmigliati, e gli occhi gonfi dal troppo piangere e non trovo il fottuto cd, perchè non riesco a mettere a fuoco niente.
Nulla è come avevo previsto.
Tutto così lontano dalla perfezione coreografica programmata.
Però la prova di coraggio la devo affrontare.
E' una scommessa che se non posso vincere non posso nemmeno perdere.
Quattro segni netti e tutto rimandato a tempi migliori.
Marilena
P.S. - Non scrivi post tristi, è la vita che a volte è troppo triste.
Un bacio
Marilena
P.P.S - Grazie per gli apprezzamenti nel post precedente, ma sono i tuoi post che solleticano la fantasia.
RispondiEliminaA presto
Marilena
Il viola che fa male...si, a volte fa davvero male.
RispondiEliminaNon basta il ghiaccio per lenire i miei dolori.
ciao antonio, grazie delle tue parole e di avermi segnalato la poesia della galasso che devo ammettere non conoscevo; bel post il tuo, purtroppo descrivi una realtà che si sottovaluta, viene a galla solo dopo che uno dei tanti giovani ha deciso di andarsene e spesso con commenti nei tg di stupore, senza la minima considerazione del disagio che l'atto in se denuncia alla società per farla risvegliare dalla sua indifferenza ai valori della vita del singolo, un caro saluto e buona giornata, dolce
RispondiEliminaBel racconto, breve ma incisivo, la tua ironia è aspra, mica fa tanto ridere, come pure è asprigna la foto...comunque geniale il tutto.
RispondiEliminaCiao.
Ecco ascoltare un 33 giri di Baglioni mi sembra un suicidio!
RispondiEliminaGiardy, non fa più coreografia per una donna suicidarsi nel bagno. Il bagno è il luogo più facile poi da ripulire. Le altre stanze vengono, in genere, lasciate già in ordine. E poi, nel bagno, prima ci si lava, mai mai morire sporchi, poi ci trucca, mai mai mostrare il pallore della morte sul proprio pallore, poi ci pettina, mai mai morire spettinate e poi, se proprio non si riesce a suicidarsi, beh, possiamo anche fare pipì senza farcela addosso!
RispondiEliminaE' chiaro? Dillo pure al maresciallo!
Elisena
Della serie :
RispondiElimina" Non aprire quella porta " ?
Se mai passerò quella porta, voglio non doverlo ricordare !
Doppio senso ?
L'immagine nuova è favolosa:-)
RispondiEliminaun racconto davvero ben scritto ricco di vere chicce musicali e ..
RispondiElimina... un' istigazione subliminale in “Strada facendo”
davvero geniale, uhm.. ^ __ ^ chissà, il titolo è tutto un programma
bravo davvero
weeeeeeee antoniooooo buona sera dato cche ormai è quasio sera
RispondiEliminama però te tu mi fai venire voglia di lanciare una sorta d concorso musicale unghhhh dovrei pensarci a farlo
RispondiElimina......... anche Shakspeare inscenava drammi e buffonerie insieme ..... tra il grottescco e il tragico non c'è che un passo.......
RispondiEliminaun bacione miagoloso miaaooùùù
io capisco i tuoi racconti non prima della terza lettura,
RispondiEliminaper cui ormai quando leggo "racconto breve" mi preparo ad una lunga e piacevole lettura.
bello cmq,
ciao
Quella del disco di Baglioni al contrario me la segno, Giardi: è troppo bella. :)
RispondiEliminaE anche le porte, eh?
;)
ciao! Molto carino questo blog, da gran maleducato quale sono ti ricambio solo ora la visita. Vorrei aggiungermi ai seguaci ma...dove sta il link per seguirti??? Un saluto,D
RispondiEliminaAd essere dall'altra parte del telefono ci si sente morire davvero, anche se alla fine si scopre che chi ha voluto dire "addio" ci ha solo fatto impazzire per qualche ora a cercarlo...
RispondiEliminaSecondo me il messaggio subliminale...tra le canzoni di Baglioni è in Porta Portese ;-)
RispondiEliminaVado avanti
a gomitate
tra la gente che si affolla
le patacche che
ti ammolla quello là...
(Chissà cosa si nasconde dietro queste patacche...mmmhh.......)
vero grace, un mio amico la fa ascoltare alla moglie all'incontrario e lei perde ogni desiderio di andare all'outlet e si dimentica la puntata di sex and the city ...
RispondiEliminaOk, lo ammetto, mi sento un po' tontina... non ho capito il racconto! Sarà per il mio periodo di fertilità e tutti i miei neuroni sono concentrati là o_o . Stavo rischiando di non capire nemmeno la foto.
RispondiEliminaBello!
RispondiEliminaun bel racconto. Grazie, mi ha fatto piacere leggerlo. Inoltre è in tema con la giornata, parlavo con colleghi che mi raccontavan proprio di esperienze così con persone che volevano farla finita o qualcuno ha deciso per loro di farli finire...C'è una sorta di macabra ironia che vien fuori e che secondo me aiuta a vincere la paura di non esserci più. Un bacino.
RispondiEliminaoh giardi ma ogni giorno cambi un pezzo del blog, sembri una di quelle signore che girano in continuazione i mobili di casa
RispondiEliminafsi dell'ottima ironia quando scrivi le tue storie che sfiorano la demenzialità
RispondiEliminaormai cosa rara...
l'avatar nuovo è da suicidio:-))
io lo proporrei per un francobollo che dici jar?
barche di carta
giardi, scrivi una micostoria su questo tempo?
RispondiEliminaio sto sclerando: continua a piovere fa freddo e non riesco ad uscire dal letargo
hai ragione Amanda ! Assomiglio sempre di più alla mi' mamma !!!
RispondiElimina