Mi torna in mente una frase di Eschilo : "Il futuro lo conoscerete quando sarà arrivato; prima di allora, dimenticatelo".
Ci ho provato a trasformare il presente, come tanti.
Mi direte che ero troppo piccolo per il '68, ma la mamma si ricorda di una mia rivolta all'asilo contro il gioco del silenzio imposto dalle suore dopo il sonnellino. I panierini della merenda furono la mia prima barricata.
Ero in piazzetta dopo il rapimento Moro insieme ai grandi impauriti. Ho manifestato contro tutte le guerre. Ho visto l'orologio della guerra nucleare arrivare fino a due minuti a mezzanotte.
Ho raccolto firme per la liberazione di un professore cinese dopo la rivolta di Tienanmen. Per due anni interi ho ascoltato come volontario la solitudine di persone che non conoscevo e l'ho sciolta con la mia.
Ho partecipato a cortei contro la droga e qualche anno dopo ne ho fatto uno per liberalizzarla.
Ho persino manifestato a favore dei sandinisti, e forse non c'erano più...
Lasciare questo paese basterà? In un mondo dove l'energia è ancora è soprattutto lo sfruttamento di un' ecatombe di 65 milioni di anni fa; dove i brevetti e le invenzioni diminuiscono anno dopo anno e la ricerca è sempre più limitata e precaria. Nel giornale di ieri la notizia di 6 bambini somali uccisi da una mina e due pagine dopo qualche colonna in più per il centravanti che vale il PIL di un piccolo paese africano.
Ci ho provato, come tanti. Certo, ancora ci riscaldiamo con le scuregge dei dinosauri, l'orologio della guerra nucleare segna forse l'ora del prime time, ma il professore cinese è libero.
Una ciambella col buco in un mare di bomboloni.
Non vi voglio illudere, nè consolare perché non lo so se il vostro futuro sarà quì o in qualche altro posto nel mondo. So solo che dove sarete voi per me non esisterà provincia, non sarete mai provinciali, perché siete l'unico sapore che conosco del futuro.
La foto è mia : una piccola italia trovata su un marciapiede. Ho letto come tanti l'articolo di Celli e l'ho trovato stimolante per riflessioni non banali,polemiche. Il finale dell'articolo di Celli non è poi così negativo ...
RispondiEliminaPosso dirti la verità? A me piace di più questa lettera di quella di Celli. E' più vera. Non per essere polemica, ma trovo buffo scrivere una lettera così ad un figlio (quello di Celli) che per forza di cose sarà un privilegiato e avrà molta più visibilità e mezzi di noi figli di nessuno. Mi sembra un po' una presa in giro nei confronti di noi giovani precari che non abbiamo un papà che fa le paternali su un giornale a diffusione nazionale. Non voglio fare la vittima, eh. E' solo che mi è sembrato un po' ipocrita, nonostante le buone intenzioni iniziali.
RispondiEliminaCelli è catastrofico e poco credibile proprio per quanto ho letto qui sopra...peggio dei Maya che hanno previsto la fine del mondo tra un paio d'anni! Insomma anche se non è tutto fantastico ci sono talmente tante cose per cui vale la pena di stare al mondo! Bisogna solo riuscire a trovare la vena positiva anche in mezzo alle catastrofi...ed alimentare sempre la propria immaginazione, rinnovandola ogni giorno con le piccole stupefacenti meraviglie che capitano senza volerlo! Questo è quello che spero di riuscire ad "insegnare" al mio bambino!
RispondiEliminaScusate : OCCHIO AI LINK !!! Sopratutto l'ultimo svela un grande segreto !!!!!!!
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RispondiEliminase per lettera di Celli vi riferite a quella che dice al figlio (i) di andarsene dall'Italia, mi sembra che la morale della lettera sia la stessa di quella che condanna negli altri. Se il nostro paese è quello che è per il menefreghismo e la passività generale, invece di promuovere l'impegno e la determinazione a cambiare le cose, nel nostro piccolo, la lettera non fa che reiterare lo status quo, mentre ne lamenta le conseguenze. E' vero la vita è una sola ma se scappiamo tutti poi non lamentiamoci che il paese fa schifo. Il tuo blog, è una delle voci flebili che si unisce a tante altre che possono, se unite, creare un boato. Se non ci fossero queste voci potremmo dire che non rimane che andarsene, ma la storia la fa chi rimane.
RispondiEliminaIo ho un figlio che da pochi mesi è andato a vivere a 400 km da qui. In un'altra terra di provincia, ma sempre Italia e comunque futuro..
RispondiEliminacarino il filmato!
RispondiEliminaTra un minuto o anche meno saremo già tutti nel futuro...scusa la banalità ma è l'occasione per congratularmi con te per questo bel post!
RispondiEliminaL'unica cosa che non ho fatto è aver fischiato Antognoni,Baggio sì quando era alla Juve e al Milan,per il resto tante similitudini.Un abbraccio.
RispondiEliminaPer apprezzare i tuoi post ho bisogno di tempo, li leggo con calma, mi guardo i link... i tuoi post sono una ricetta composta da tanti ingredienti e sono felice che non manchi mai l'ironia e la fantasia, anche quando il discorso si fa serio.
RispondiEliminaInutile dire che a me l'ultimo link mi ha ridato il sorriso... lo sai già.
Non sono riuscita ad aprire l' ultimo link....mannaggia ho letto che era il più bello. Domani ci riprovo.
RispondiEliminaLa tua lettera è meravigliosa, perchè io non ne posso più del gabbiano Livingstone e del volare alto,perchè il vero sapore del futuro è che i tuoi figli ti dicano, sì grazie sono contento che mi hai fatto nascere, allora la tua vita avrà avuto senso.
Ti voglio rispondere anche del post precedente, ieri non sono riuscita ad inviarlo.
Ho conosciuto un frate francescano, ebbene lui dice grazie alla Chiesa, che si occupa del governo, della gestione delle risorse, e lascia lui e quelli come lui liberi di donarsi solo allo spirituale e agli altri, senza la Chiesa il suo Ordine non sarebbe......a me questa cosa mi ha fatto sorvolare alla lunga mano avida delle chiese,se poi gli oboli vanno a questi dolci e sereni frati che operano nei posti più miseri della terra.
Ciaooo.
i figli sono il prolungamento di noi stessi...
RispondiEliminasei un albero che ha dato gemme preziose
ne faranno tesoro della tua lettera...
mi torna alla mente una canzone di gaber
io non mi sento italiano
http://www.youtube.com/watch?v=5aWYkwV-pn0
ciao jar
ti ho scritto un pvt di là...
barchedicarta
Quando ero piccola i cinquantenni mi sembravano dinosauri, credevo che il domani fosse infinito e guardavo quelli che contestavano come strani alieni. Erano loro a non aver capito nulla o ero io fuori dalla realtà? Ora ho più di cinquant'anni, non riesco a collocarmi : sono una giovane vecchia o una vecchia ancora giovane? Il domani...appena lo intravedo ed è già indietro anni luce, il mio tempo vola..riesco e vedere il futuro solo negli occhi dei miei nipotini...ma ci sarà un futuro per i bimbi di ora? Bisogna attaccarsi alla speranza e parlarne, parlare a loro di quello che faranno da grandi. Sai io vorrei pure che il petrolio finisse presto prima che tutto venga distrutto, sarà un gran sconvolgimento ma almeno chi ci muove i fili sarà costretto a prendere in considerazione qualche altra cosa (sperando che non venga peggio...).
RispondiEliminaa me hanno insegnato a non mollare, mi è stato detto che se voglio cambiare le cose devo esprimere (senza mai urlare, e in maniera corretta) le mie idee, non devo avere paura. Ma soprattutto non abbandonare la nave. Semplice lasciare tutto come sta, dire che fa schifo e scappare lontano. Pensa a te, mi han sempre detto ma anche a chi verrà dopo di te, ho sempre aggiunto.
RispondiEliminaQuindi non mollo. Magari non strillo, per questo non ve ne accorgete, ma è dal piccolo che si possono (e ancora ci credo) cambaire le cose. Troppo idealista? O forse, ancora troppo giovane per capire?
hai fischiato contro roberto baggio?
RispondiEliminaè l'ultima volta che entro in questo blog.
non si fa, cazzo!
Vivo il presente il più possibile
RispondiEliminaNella tua formazione manca un anello fondamentale : non eri fan di Castaneda?????Azzzzzzzzz, ecco perchè ti ritrovi zen!
RispondiEliminasei un mito, verrò a trovarti ogni tanto, grazie per aver lasciato traccia sul mio blog, sennò come ti trovavo?
RispondiEliminabesos
sonia
grazie mille per aver fatto il questionario, sei stato molto gentile :D
RispondiEliminaGrande....mi lasci sempre senza parole e questa volta con un grande buco che si trova proprio lì, sul fondo del mio cuore, io non sono riuscita a fare figli e forse un pò per questo, il futuro mi spaventa di più ed il presente talvolta mi atterrisce.Il passato è senza rimprovero, ma il rimpianto si, quello mi stringe la gola. Ma finchè c'è vita, c'è speranza, vero?Syl
RispondiEliminabellissimo l'ultimo link, ma come li trovi? Comunque, è vero che una persona singola può cambiare le cose, qui e ora, come hanno ripetuto e ripetono a ogni training aziendale. Solo però a volte bisogna remare tutti dalla stessa parte e questo è ancora più difficile che per uomo solo saper fare la differenza. ciao!
RispondiEliminahai postato dei link molto utili e belli, ed è fantastico ci siano persone come te che riescono a dedicarsi agli altri e ad aiutare chi ha bisogno.
RispondiEliminaHo una bimba di soli otto anni e spesso mi pongo una domanda: "che futuro l'aspetta" ?..e quando non so ma non mi sento molto ottimista.. sicuramente difficile
grazie per le tue riflessioni e per quelle che spingi noi a fare..
un caro saluto
Il link sul futuro chiude in bellezza questa meravigliosa lettera d'amore. Le tue figlie sono fortunate ad averti come padre!
RispondiEliminaAdottami :)
RispondiEliminaMarilena
sai non so se ti sei accorto che nella tua foto....manca una regione la mia............. o la foglia che sta per volare via conta come la Sardegna??? e quella foglia ( si sta come d'autunno sugli alberi le foglie) indica gli ormai effimeri posti di lavoro dei sardi?, sono mesi che ti leggo, ogni volta che provavo a lasciare un commento mi si impallava il pc... oggi ho provato ad entrare in rete da MOzzilla.... e il miracolo è avvenuto... e adesso.... commenterò commenterò commenterò... il tuo blog è bellissimo!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaPochi cortei, nella mia vita, ma la sicurezza che il futuro sia solo il presente domani, e nient'altro.
RispondiEliminaCiao Antonio, mi sei piaciuto molto, così diretto e pieno di sentimenti condivisi anche da me.... Io sono per "rimbocchiamoci le maniche" senza piagnistei e riprendiamoci quello che è nostro!
RispondiEliminaIo mi permetto per uscire fuori tema, perchè non ho trovato una mail tua, la mia la trovi nel profilo...
RispondiEliminaAllora beccati questo:
scrivi un un modo che non è per nulla banale e scontato, di te emerge tutta la voglia di trasmettere dei valori alle tue figlie, perchè li hai radicati in te...
è stato un piacere scoprire il tuo mondo e tante grazie per i tuo commenti al mio blog che ormai ha messo le ragnatele, ma non le levo per ora...hanno il loro perchè :)
In ogni caso buon natale a te e alla tua splendida famiglia, e che l'anno nuovo sia portatore di buon senso e levi dei prosciuttoni negli occhi di molti, un abbraccio
Ode alla speranza!
RispondiEliminae poi Eschilo, i tragediografi in generale, io credo siano le colonne d'ercole che danno sicurezza alla giovane immaginazione del futuro, lo rendono meno instabile se penso alla loro saggezza ;-)
Mi associo ad un commento precedente...voglio essere adottata anch'io!!!
RispondiEliminaSono passata per lasciare i miei auguri a te e alla tua famiglia
RispondiEliminamarina
Tu l'hai spiegato bene il futuro alle tu' figliole.
RispondiEliminaCiao Antò..io vorrei adottarti..sei mitico:-)
RispondiEliminaAdorati figli e figlie... fatene tesoro.
RispondiEliminaOddio
RispondiEliminaEschilo è saggio ma io preferisco un pò di sana follia. Non concepisco la vita, senza.
Abbiamo manifestato anche noi, per tante cose. Ognuno sceglie la sua battaglia personale, l'importante è continuare in queste piccole grandi lotte quotidiane. Piccoli risultati ma ci sono.
Per il resto, da italiana all'estero mi sento solo di dire che qui sono più libera di vivere un presente pieno senza pensare al futuro con ansia.
Ma sono abbastanza folle da voler rientrare in Sicilia, lasciando questo piccolo paradiso di incosapevolezza.
Mi chiedo, oggi, che ne penserà mio figlio, domani?