giovedì 31 luglio 2014

Tango azulejo



Il nostro stile si chiama azulejo”, mattonella, è nato insieme all’Almagro, quello che è universalmente riconosciuto come lo stile più famoso, il classico: il nostro maestro lo chiama tango “enfemera”, ballo nutrice, originario. Col suo spagnolo è complicato azzeccare i sinonimi quindi non so veramente cosa intenda dire. D'ora in poi sbaglierò tutte le traduzioni.

Si inizia con una Baldosa disegnando un quadrato lungo la pista, ma non è una vera Baldosa, perché è la donna che inizia col piede destro, poi esegue: passo indietro, di lato, avanti, avanti, di lato, insieme. Prima di procedere insieme si fa una pausa, una specie di surplace, come i ciclisti su pista. Si aspetta qualche battuta. Si passa da una posizione di abbraccio ad una aperta. Ci si guarda negli occhi. Il maestro non ci ha mai detto quanto aspettare prima di riprendere, l’importante è fijar el alma, trovare l’anima. L’anima della tua compagna? La tua? Nemmeno questo è chiaro. La mia traduzione potrebbe non essere quella giusta. Intanto ci fermiamo, ci guardiamo dopo aver concluso il nostro quadrato.

L’unica cosa che ho capito dopo tutte queste lezioni è che l’anima potrebbe non essere perfettamente quadrata. Le tue azioni, le conseguenze, le tue vite passate, la tua vita presente non possono essere un quadrato perfetto. Se lo diventano vuol dire che hai sbagliato qualcosa, girare in cerchio è più facile, è pure consentito dalla segnaletica a terra.
L’anima stessa spigola verso la superficie come un pesce, è porosa di lato per poterci attaccare un’altra anima ma si accontenta di uno scoglio sbattuto dalle onde se è necessario. Se reggi il vento può stare al posto di una bandiera, ma la bandiera non deve avere il colore bianco. Mi spiego meglio, non dovrebbe contenere quel tono di bianco che si usa per arrendersi. Un lenzuolo strappato invece può andare bene, specie se ci hai fatto sesso di recente.

Dopo la Baldosa si può scegliere se fare un giro o una molinetta, ma deve essere una sequenza circolare e sarà l’uomo a scegliere. Nel tango non esistono coreografie fisse, non ci sono schemi da ripetere quindi puoi giocare con la difesa a tre, con quattro difensori, ma puoi anche togliere il portiere come si fa nell’hockey, non esiste il fuorigioco, ma c’è la linea dei tre punti. Non c’è un tango uguale a un altro, non c’è un’anima uguale, non c’è un corpo.

Il cerchio rinforza il quadrato, ci entra dentro e lo riempie. Il resto può aspettare.
Cadenza, sacada, ancora cadenza. Col tango i limiti si allargano, la pista riflette il cielo, ogni azulejo è una tessera di domino per giocarti l’universo. Ricordati che può creare dipendenza patologica sennò che universo saresti? 
Prendi un passaggio da un asteroide di passaggio che non si spacci per stella cadente. Faccia l’asteroide e basta, un’orbita basta.

Una volta terminata la musica gli bacio la punta del mento perché è lì il centro di controllo e sviluppo di intesa karmico. Approfitto del mezzo vuoto del bicchiere per respirare il suo profumo e mi bevo d’un fiato il mezzo pieno frizzante.
Le sue bollicine mi serviranno per risalire. 



7 commenti:

  1. ... è come non sentire “ballare di architettura”, la musica, il ritmo della scrittura ... ce l'hai nel sangue, ti appartiene!

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  2. lo sapevo: il tango spiegato da te non ha eguali, si respira, e inebria

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  3. Si promette, la carne: e, giocando a perdievinci, c'è un Piazzolla

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  4. Un tango dalla fine del mondo, in immersione...
    Però "L’anima stessa spigola verso la superficie come un pesce" è un colpo di genio puro.

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  5. Il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto a me fa finire sempre il sorso a metà e mi viene il singhiozzo, mannaggia...

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  6. Il maestro è saggio, trovare l'anima non è tanto facile, se vi desse limiti di tempo vi mettereste fretta e per l'agitazione non la trovereste mai o la confondereste con un pensiero di passaggio. E una volta che hai trovato un'anima vuoi pure stare a preoccuparti di chi è? Hai già fatto un miracolo a riconoscerne una, va bene così!

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  7. di tutte le parole che ho letto e sentito sul tango da quando lo ballo queste sono le più azzeccate. e chiunque sia riuscito nella stessa frase a mettere insieme il tango e l'hockey è il mio personal guru :)

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