giovedì 12 dicembre 2013

Il sedano come testimone della mia fragilità




Conosco un metodo per vincere la fragilità, ma usatelo quando diventa troppo noiosa, solo quando vi spaventa veramente. Dovresti essere diventato più forte, c'hai un'età, ti dicono... Eppure ti accorgi di essere più fragile, più vulnerabile di fronte alle paure. Hai imparato che puoi romperti, ma non sarà sbattendo contro qualcosa, contro qualcuno, se ci sarà una frattura verrà da dentro e non ci saranno ragioni evidenti: magari troveranno un collaudo firmato di fresco, i permessi erano a posto, qualche minuto prima un sorriso ti vidimava tutto. Era tutto in regola, è successo così, senza ragione.

Compratevi un ricettario, con la copertina scura in modo che non sarà possibile scriverci sopra un titolo, sceglietelo con le righe larghe, le pagine un po' ingiallite, sicuramente l'avrete da qualche parte, un vecchio regalo mai riciclato. Cominciate a scriverci le vostre paure, calligrafia niente stampatello, alle paure piacciono gli spigoli dello stampatello, ma tremano di fronte al ricciolo di una d in corsivo. Se le parole non verranno copiate il loro rumore, un suono, il senso non importa, anche le esclamazioni come nei fumetti tipo ARGHHH, o SBAM vanno bene (evitate i GULP! magari). Una volta finito di scrivere, mettete il quadernetto fuori di casa, io lo lascio dentro il bauletto dello scooter, va bene in terrazza dentro il mobiletto dei detersivi, dentro il contatore del gas, sulla finestra del bagno, in mezzo ai vasi (preferibilmente tra fiori gialli). Fatele consumare quelle parole, lasciatele all'umidità, al vento, che ci piova pure sopra. Le paure ora sono là fuori, non se ne sono andate, certo e ogni tanto le riprenderete in mano per scriverne di nuove, ma per ora stanno un po' lontane.

Perché un ricettario vi chiedete; perché a me certe paure vengono in cucina prima di cena, mentre la preparo. Taglio le carote a rondelle perché le paure amano gli angoli vivi, niente dadini o julienne. Vengono fuori degli spiccioli arancioni, perché servono contanti per certe paure. Col sedano è più complicato. Sarà per quella forma d'osso, sarà perché la nonna mi invitava sempre a fare attenzione. Il sedano va pulito perbene, mi diceva, perché fa venire i vermi. Il sedano va sfibrato, sembra un ortaggio riservato senza corpo, senza importanza, ma se ne metti poco non da forza al sugo e se ne metti troppo aggredisce i sapori, è invadente, ti fa sbagliare. Il sedano tira fuori la mia fragilità.

Perché ognuno è solo di fronte al cuore nero, antiaderente, della terra, trafitto dalla scintilla che accende il blu segreto del gas, ed è subito cena. Si va a tavola tra 10 minuti.

18 commenti:

  1. se passassi da quelle parti andrei al bauletto dello scooter e porterei via le tue paure, le porterei lontane, le paure non hanno il microchip, se le porto lontano e abbandono il ricettario nella metro di una città straniera dove nessuno ha un dizionario delle paure italiane nessuno te le potrà riportare.
    comunque, un po' fragile resti figo lo stesso

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  2. questo post fa proprio al caso mio. paure. fiori gialli. un quaderno. carote e sedano. ho tutto. forse mi aggiusto.

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  3. Gli spiccioli arancioni: quelli mi hanno fatto impazzire!

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  4. la cena la puoi anche superare, ma se poi esci a fumare una sigaretta, ti chiedi "ma che cazzo succede?"

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  5. È una bella idea. La mia paura tra le paure però è che se le scrivo, diventano reali, mentre finché rimangono nella mia testa sono semi inconsistenti.
    Però non è così insensato soffrire per affrontare il dolore. Parlando di ortaggi penso alla cipolla, mi piace un sacco ma devo piangere per poterla usare. La solita fregatura.

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    1. La cipolla – Wislawa Szymborska

      La cipolla è un’altra cosa.
      Interiora non ne ha.
      Completamente cipolla
      Fino alla cipollità.
      Cipolluta di fuori,
      cipollosa fino al cuore,
      potrebbe guardarsi dentro
      senza provare timore.

      In noi ignoto e selve
      di pelle appena coperti,
      interni d’inferno,
      violenta anatomia,
      ma nella cipolla – cipolla,
      non visceri ritorti.
      Lei più e più volte nuda,
      fin nel fondo e così via.

      Coerente è la cipolla,
      riuscita è la cipolla.
      Nell’una ecco sta l’altra,
      nella maggiore la minore,
      nella seguente la successiva,
      cioè la terza e la quarta.
      Una centripeta fuga.
      Un’eco in coro composta.

      La cipolla, d’accordo:
      il più bel ventre del mondo.
      A propria lode di aureole
      da sé si avvolge in tondo.

      In noi – grasso, nervi, vene,
      muchi e secrezione.
      E a noi resta negata
      l’idiozia della perfezione.

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  6. "alle paure piacciono gli spigoli dello stampatello, ma tremano di fronte al ricciolo di una d in corsivo."
    E anche la parte delle carote e del sedano. Bellissimo accostamento.

    Tu sei un ..."poeta". Se pubblichi un libro voglio saperlo, lo devo comprare!

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  7. Dovrei averne uno da qualche parte...

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  8. Se mi avessero chiesto di farlo da piccola, ci avrei scritto una sola paura, quella di essere abbandonata (chissà perché temevo proprio questo, poi?).
    Invece adesso scriverei pagine e pagine intere... è vero, con l'età le paure aumentano! Invece da bambina mi sembrava che gli adulti fossero così coraggiosi...

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  9. Un polsino fa pa quell'altro ura, inamidati duri finché dura

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  10. molto simpatico sto pezzo. io però lo so che tagli le carote a rondelle perchè E' TROPPO DIFFICILE farle a julienne. non ci provare !

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  11. ti commento così
    http://goo.gl/ILQF0h

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  12. io le ho scritte quasi tutte le mie paure. le ho scritte sul web, in un blog che nessuno conosce. solo io e pochi sconosciuti. le ho lasciate lì, da sole, così imparano cosa vuol dire PAURA.....
    Giardi, sei fortissimo. porca miseria se sei fortissimo.
    Senza ARGHHHH e senza SBAMMM.

    Sandra

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  13. bellissima... :)
    nel nostro essere fragile, vulnerabili, cè tutta la bellezza dell'essere umani

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  14. A me piace essere vulnerabile. Mi fa sentire viva!

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  15. se non fossi vulnerabile non mi sentirei affatto bene :)

    http://nonsidicepiacere.blogspot.it/

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