lunedì 4 novembre 2013

La favola su un rigo solo



 
Parli come un libro stampato: ad un Prof. di Starnului che ha detto questa frase rivolgendosi ad uno dei suoi migliori alunni è stata strappata una camicia bianca dall'armadio, proibito di annaffiare le piante del terrazzo per un mese e , una volta processato per direttissima da una giuria di soli contralti, è stata tolta la licenza da insegnante e confinato in un luogo immaginario dove non vendono tacchi a spillo dal 1977. Prima del 1977 non era un luogo immaginario, non ci veniva confinato nessuno e anche gli uomini camminavano sui tacchi.
 
Di me vorrei che dicessero : fa l'amore come un libro bianco. (*)
 
Perché a Starnului i libri non sono tutti stampati e i quaderni non hanno tutti i quadretti o tutte le righe. Vanno per la maggiore i quaderni con un solo quadratino per ragazzini a cui non piace la matematica, non potete immaginare quanti numeri e quante formule riescono ad entrare in un quadratino solo: è da pazzi. Alla fine i numeri, le figure piane e quelle solide ti scappano dal quaderno e rischiano di entrarti in testa tutte insieme, passando tutte da quel quadratino. Avete mai notato la forma a prigione che hanno le pagine a quadretti ? Le cose della matematica si sentono prigioniere lì dentro. Avete problemi col l'algebra? Provate il quaderno con un quadratino solo.
 
Ma i più belli sono i quaderni per le magie, quelli hanno un rigo solo, così quando scuoti la pagina le parole cadono tutte in fondo, si organizzano da sole, ti fanno interrogare tutti i giorni, ti fanno bocciare agli esami. Non lo fanno mica apposta, sei te che ti devi organizzare a costruire parole magiche, frasi incantate.
 
Per esempio, scureggia è una parola magicissima perché sa reggersi benissimo su un rigo solo. La "s" si tiene appesa col suo nasino rifatto; la "c" si appende al rigo come un caciocavallo a maturare; la "u" (che non puoi far cadere in fondo alla pagina altrimenti la confonderai con la c dolce **) la vedrai invece girare sul filo come un ferro di cavallo appena smarrito; la "r" si attaccherà come uno di quei climbing famosi, con un dito solo senza piantare nemmeno un chiodo sulla pagina bianca (che poi lo scambierebbero per un punto al mercato nero); la "e" si dondolerà come un cavallo a dondolo che ha perso da poco il ferro (nelle favole che si rispettano tutti i cavalli a dondolo vengono sellati e ferrati); le due "g" si terranno appoggiate col mento sulla riga come si fa sul bancone del saloon e  continueranno a sparare agli accenti come si fa con le mosche. Per la "i" il discorso si fa complicato, tenetela da parte, la facciamo dopo. La "a" non c'è verso di farla cascare in fondo alla pagina, ma ogni volta che ne cade una si formano parole che fanno male, non serve nemmeno che ve ne dica una. La "a" che cade fa lo stesso rumore di una stella sulla carta a vetro bagnata.
 
Rimane la "i"; in questo caso dobbiamo impegnarci (a Starnului tutti lo sanno fare) a piegare un piccolo paracadute dentro il puntino della nostra lettera, bisogna spingerlo dentro con forza ma lasciando appena un filo d'aria, un singhiozzo di poesia che servirà per farlo aprire bene. Non riusciremo a salvare la nostra "i", ma riusciremo a pronunciare la formula magica, basteranno nove secondi, il tempo giusto per una magia o per la scureggia perfetta.
 
 
 
 
 
 
 




12 commenti:

  1. (*) Copertina rigida dirà il solito buontempone ...
    (**) La "c" dolce va cotta in forno a 220° per 15 minuti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma il forno deve essere ventilato?

      scusa sono la solita donna piena di domande, esistono quaderni per le domande a Starnului?

      Elimina
  2. bellissimo! adesso lo leggo a mio figlio che morirà dal ridere appena proferirò la parola scureggia..ti chiedo di concedermi la licenza di chiamare Starnului,Starnuluì con l'accento sulla ì...mi suona così.
    baci

    RispondiElimina
  3. Della tua favola ho mangiato la copertina e nella mia pancia la magia d'un solo rigo!
    Credo che tu sappia che parola si sia magicamente scritta ....... non m'importa cosa potrebbero gli altri pensare ..... io so solo ........ che è una magia perfetta!
    Un bacio Giardy a 220° senza la "i" ....... quella la sto ancora singhiozzando!

    RispondiElimina
  4. lo sapevo che non avrebbero accettato le tue dimissioni :)
    ma perché proprio la "a" cadendo crea parole che fanno male? secondo me la"i" delle illusioni lascia cicatrici peggiori

    RispondiElimina
  5. Io da bambina avevo un "quaderno di bella", con una copertina assordante che strideva con le pagine interne, dove le parole perfettamente allineate ed entro i margini, risaltavano agli occhi, rigide e dritte, come birilli blu sul loro pin dek.
    Il boccino, però, travestito da errore, ce la metteva tutta per insinuarsi, e fare strike.
    In realtà, al bastardo, non gliene fregava niente di fare strike, perchè mirava a mandare a gambe all'aria solo le vocali e le consonanti di sesso femminile, per guardare sotto le loro gonne.
    Così si veniva a scoprire che la A indossava impudiche mutandine di pizzo color nude, mentre la U era rimasta all'idea vittoriana delle più impenetrabili culotte di cotonina.
    La più spregiudicata, però, era senza dubbio la B, un fagottone di femmina che le mutandine proprio non le portava. Era quella che il boccino puntava con più accanimento, ed era anche quella che, nonostante la mole, andava più facilmente giù: rotolava scomposta, ridendo a crepapelle, senza curarsi di provocare scandalo nè eccitazione evidente nelle lettere di sesso maschiei. La Q, ad esempio, si ritrovava la sua flosica asticella improvvisamene dritta, senza parlare della T e della I che, già morfologicamente puntute, svettavano entusiastiche verso l'alto. Il boccino, però, non ha mai capito che quella svergognata della B non aspettava lo spare per capitombolare a terra, ma ci pensava da sè, come certi giocatori che fingono il fallo per poi reclamare il calcio di rigore: un imbroglio protratto con la connivenza di tutto l'alfabeto.
    Allora io, bambina perfettina e nemica giurata dell'errore, strappavo via la pagina, e ricopiavo tutto da capo.
    A forza di strappar via le pagine i miei quaderni di bella erano sempre molto sottili :)
    Ma questa storia delle lettere e del boccino è solo una delle tante, che in poche pagine, o in un solo rigo, puoi farci entrare tutto, ma davvero tutto, e senza pigiare.

    Antoine, votre histoire est écrite sur une portée musicale: enchanteur
    Marlene


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Errata Corrige:
      flosica = floscia
      la T dovrebbe essere invece una L

      Se non precisavo stavo mle :(
      Dentro di me vive ancora la bambina perfettina.
      Un bacio :)))))))))))))

      Elimina
  6. dovremmo tutti non solo far l'amore ma vivere come un libro bianco da scrivere .....

    RispondiElimina
  7. beh debbo dire che per uno che parla come un libro stampato ci ho trovato poca retorica, la qual cosa sai farmi sempre molto piacere...

    RispondiElimina
  8. Mi è bastato spulciare la colonna a destra del tuo blog per capire che hai un bel senso dell'umorismo ;) Leggendo il post ne ho avuto la conferma! Ciao :)

    RispondiElimina