mercoledì 27 novembre 2013

Bye bye life




Il giorno della tua morte gli ospedali saranno tutti chiusi, fortunatamente la spiaggia sarà libera. Il ragazzo degli ombrelloni ti aprirà una sdraio, ma non basterà chiudere gli occhi.
Il sole ci proverà: ripensaci, ti dirà, con una bella voce da donna; sa fare un sacco di imitazioni, come pensi sennò ce l'abbia fatta a tirare avanti tutto questo tempo da solo. Altro che macchie solari, sono le voci: le voci sono tempeste.
C'è ancora tempo, ti ricorderà un dio sul confine dell'onda, con indosso un piccolo slip rosso, scolorito dai troppi bagni. Ma è il costume piccolo o è grosso lui ?
La tua coscienza suonerà finalmente qualcosa di carino, forse un po' commerciale, ma è la tua coscienza; che se la comprino.
Poi dall'altoparlante un'altra voce, una di quelle liberamente tratta da un navigatore stradale comincerà a descrivere un vecchio che si è perso: camicia senza fiori, occhiali da vista col riflesso, un berretto di una squadra che non vince più da una vita, un nome che fa rima coi biscotti.
Sarà come nei videogiochi quando muori, anzi no, perdi una vita; ti sentirai scalare un cuore e la casella rimarrà vuota. E ora ditemi che quella è l'anima se avete tutta questa fede.
Nemmeno servirà chiudere gli occhi
 
 
 
 
 
 
 
 
 

1 commento:

  1. Penso che in questo preciso istante
    chissà non ci sia nessuno nell'universo che pensi a me,
    che io sia il solo a pensarmi,
    e se morissi adesso,
    nessuno, neppure io, resterebbe a pensarmi.

    E questo è l’inizio dell'abisso,
    come quando mi addormento.
    Sono il mio proprio sostegno e me lo tolgo.
    Contribuisco a rivestire tutto d'assenza.

    Sarà forse per questo
    che pensare a un uomo
    sia quasi un modo di salvarlo.
    Roberto Juarroz

    Questo post non accetterà altri commenti ...

    Scusatelo

    RispondiElimina