martedì 14 maggio 2013

Faindmì



Trovami un uomo che mi somiglia, ma non come *** , perché lui era solo uno specchio e non mi sono accorta che era triste e malato. Pensavo di essere io.
Trovami un uomo fatto di parti mobili e parti fisse, con quelle mobili facili da smontare come fanno i meccanici di Formula uno; ma trovami un uomo con la frizione senza aggeggi automatici per il controllo, senza comandi spostati per renderci le cose più facili.
Trovamelo facile da cancellare, magari in offerta con un grosso magnete per cancellare la memoria come succede sul disco del computer, per ripristinare il sistema binario 01010001 dove prima c'era una stringa di 2.
Trovami un uomo con un'anima a carattere torrentizio così con la piena al mare posso arrivarci da sola e quando è in secca con due salti posso passare da te.
Trovami un uomo che scende in guerra con un pugnale quando tutti sono in fila per le provviste. Trovami un uomo ferito, di quelli però difficili da ammazzare.
 
Trovami un uomo che si mangia le "pepite" , quelle pellicine che si formano sulla punta delle dita, ma che non si mangi le unghie, mi raccomando a te. E' la cosa più difficile che ti chiedo.
Trovami un uomo che non sa cantare e che non conosce i versi degli uccelli ma vola, di nascosto senza vantarsi con nessuno, per venire a vedere me. Trovami un uomo dai gusti strani che abbia un sapore che non puoi leggere sull'etichetta. Trovami una persona che perdere tutte le foglie in Estate ma non è mai nudo quando parla dell'Inverno.
 
Trovamelo presto (mi raccomando le pepite), ora lasciami accontentare di te.
 

 



 
 
 

6 commenti:

  1. secondo me nessun uomo ha aggeggi automatici per il controllo, tocca navigare a vista

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  2. L'UOMO PLAYMOBIL
    L'uomo dei miei sogni me lo sono andata a cercare a Diethenhofen, vicino a Norimberga, in Germania.
    Avevo sentito così tanto parlare di questa fabbrica dei sogni che produceva omini in scala minima e provvisti di accessori, facilmente gestibili e non troppo impegnativi.
    All'inizio era un mondo solo maschile, siamo nel 1976), l'altra metà del cielo avrebbe fatto la sua apparizione qualche anno dopo (1981), proprio come accadde secoli fa nel paradiso terrestre, alle donne tocca sempre il secondo posto seppur è noto che, senza di loro, non ci sarebbe alcun uomo a salire sui gradini del podio.
    Torniamo, però, senza altre divagazioni, a quel mio viaggio giovanile a Norimberga, alla fabbrica degli omini Playmobil che all'inizio muovevano solo la testa, le braccia e le gambe mentre le mani no, quelle si sarebbero mosse solo nel 1982.
    Ok, ok, non si può aver tutto nella vita, bisogna pur sapersi accontentare, così anche se le mani sono rigide e non si aprono nel gesto di una carezza, in compenso, posso fargli muovere la testa nel senso del si o del no secondo, le mie convenienze.
    Meglio di niente.
    Non mi soffermo nemmeno sull'uniformità del colore, solo un dettaglio seondario, e l'inespressività della faccia, sempre sull'allegro, e questo va bene, che ad essere perennemente incazzata ci sono già io.
    Una compensazione, dai!
    Lo smonto e lo rimonto, il mio omino Playmobil, e cerco invano carezze da quelle sue buffe mani a tenaglia (non ha neppure le dita dove posizionare una fede) e non potrò avere figli da lui, visto che è totalmente sprovvisto di organi genitali (figurati se a quei tempi era possibile, neppure in tempi più recenti, però, il Ken di Barbie ce lo dimostra)
    E come sarebbero poi i nostri figli?
    Parlerebbero tedesco o romano?
    Avrebbero la mia aria del checazzovuoi, o quella sua eterna del felicitàèunbicchieredivinofelicitàfelicità?
    Di sicuro sarebbero nani.
    Di sicuro avrebbero le mani a tenaglia.
    ......eppoi quel suo eterno sorriso stampato sulla faccia inizia ad assumere i toni di una presa per il culo: cazzoridituchenonmuovineppurelemanipergrattartisetiprudedaqualcheparte?
    Così lo smonto e lo chiudo in una scatolina, con la faccia rivolta verso il basso, per cancellargli quell'espressione estasiata che, ormai, mi dà il voltastomaco: sarà questa la sua bara.
    NEL SEGNO DEL SUO DEMONE, sarà, invece, la sua epigrafe

    'fanculo, dico a me stessa, terminata la cerimonia funebre, farò ritorno a casa ben contenta, per una volta, di dovermi contendere con te lo spazio del letto o l'accesso allo stereo, litigare per quale film andare a vedere o per la vacanza se al mare o in montagna, o se i Rolling Stones sono più bravi dei Beatles, o perchè tua madre ogni domenica la passa con noi, o....
    Tu hai le mani......ed anche tutto il resto:)

    Non ho potuto limitarmi, Antoine, ad un semplice commento
    Scusami per l'invadenza
    Ma i tuoi racconti sono perfetti e dirti solo che sei bravo......

    Le meilleur :))))))))))
    Marlene



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  3. be', mi sembra fantastico... hai capito tutto! solo una piccola cosa. che sappia cantare ;)

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  4. http://www.youtube.com/watch?v=22jpNZqufiU :)

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  5. trovmi un'uomo ceh non sapia scivere!

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  6. io un uomo così l'ho conosciuto una volta. stava partendo.
    un uomo così tutti l'hanno incontrato una volta, e ogni volta stava partendo.

    perché il difficile non è trovarlo una volta.
    l'impossibile è trovarlo che non stia partendo.

    ho parlato troppo, devo andare, di sotto c'è il taxi che mi aspetta.
    ;)

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