martedì 16 ottobre 2012

Cinque



Se prendi quella arancione posso farti ancora un po' di sconto, disse il venditore onesto di auto usate appena Alex si trovò di fronte le due Renault. L'altra era del colore classico blu notte, notte senza stelle però, solo una serie di piccole fitte sul cofano che studiavano da meteoriti. Lo sai che su una macchina uguale a questa si è suicidato il bassista dei Motörhead ? Continuava il venditore di auto usate aprendo la portiera della macchina arancione e indicando una chiazza sul sedile posteriore. Era per dirti che altri sconti non poteva farteli, quella era un'auto con una storia potente, una macchina da imbrocco sicuro.
Alex scoprì in seguito, dopo aver acquistato la vettura color arancio, che su un'auto simile era morto Bon Scott, il primo cantante degli AC/DC, il bassista dei Motörhead era vivissimo e portava jeans più stretti dei suoi.

Quella macchina lo ridusse sul lastrico: beveva più olio che benzina, il cambio non entrava mai in prima costringendolo a partenze a singhiozzo da vecchina imbranata, dopo un mese si bruciò la frizione (in autostrada), il tergicristallo si staccò di colpo finendo sotto un viadotto (e pioveva davvero forte) , sul fanale di destra entrava l'acqua e si era già formata una piccola colonia di girini, ogni volta che girava la chiave per spengerla l'auto emetteva una colonna di fumo bianco : habemus auriga.

Quella macchina però ti ricorderà P. per sempre. Perché con quel catorcio Alex accompagnava P. a casa dopo il lavoro. La loro non era una storia d'amore segreta, era una storia d'amore senza accessori. Questo perché lui era fidanzato con una ragazza di Levane che lavorava alla centrale idroelettrica, una tipa piena di energia, diceva lui. P. invece era sposata con un poliziotto trasferito d'urgenza a Portofino da pochi mesi, dimmi se non è raccomandato quello, sbuffava P. quando lo raccontava.

Per darvi un'idea del periodo, era appena uscita una casseta coi successi di Paul Young e P. ne aveva comprata una dal suo pirata marocchino. Appena inserita dentro il mangianastri della Renault 5 la casetta si incastrò e non ci fu verso di tirarla fuori. Per quasi due anni, fino a quando la macchina fu rottamata, Alex e P. hanno ascoltato solo ed esclusivamente il cantante di Luton. Eppure era divertente, il percorso era segnato da quelle canzoni. C'era il semaforo (semprerosso) Love of the Common People, con conseguente balletto coi pugni abbracciati, c'era il lungo viale Don't dream it's over e c'era il bar Come back and stay (patate grigliate favolose) dove prendevano l'aperitivo.

E quando Alex la lasciava di fronte a casa dopo un bacio sempre più premuto e sempre più vicino al suo ciaoadomani, la voce di Paul intonava senza sforzo apperente (beato lui!) : every time you go away you take a piece of me with you.






14 commenti:

  1. la R5 era bianca ed in realtà non aveva molte storie da raccontare, prima c'era stata l'R4 tinta gelato al caffè quella ci aveva portato in Spagna e poi giù giù fino a Marrakech e c'era una luna gigante sulla sabbia rossa, poi eravamo tornati su, a Siviglia mi era venuto un ascesso e mia sorella mi portava al mattino al centro commerciale e mi ritirava alla sera per non lasciarmi nella tenda sotto il sole con 41 gradi+ i 39 della mia febbre, poi ci eravamo sparati una Lisbona post rivoluzione dei garofani malinconica e bellissima. Quella arancione era la Diane6 ma quella è pristoria stavo ancora alle medie

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  2. sai che i miei mi concepirono su una Dian giallo limone... come non potrei adorare un automobile arancio arancia?

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  3. splendido pezzo...complimento jardigno, Elisabeta

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  4. il venditore onesto è troppo bello

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  5. quando si dice prendere una fregatura ! prendi l'auto gialla con lo sconto

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. IL PARCHEGGIO DELL'AMORE
    Già dal tardo pomeriggio, lungo il marciapiede che costeggiava il pratone c'erano macchine parcheggiate, tutte con i finestrini oscurati dai fogli di giornale.
    La strada, ampia e super trafficata, che immette sulla via Casilina, praticamente allora divideva in due il quartiere: a sinistra i negozi, le palazzine, il liceo classico, a destra, invece, solo questo enorme spiazzo vuoto, verde e marrone, più marrone che verde, tutt'intorno gremito, fitto fitto, di auto ferme, bè......non proprio, perchè a ben guardare tutte un pò vibravano: movimento solo ondulatorio per quelle dotate di carrozeria robusta (le tedesche, sopratutto) e pure sussultorio per quelle più lamierate.
    Noi avevamo una R4 bianca piuttosto affidabile, e come tendine usavamo i fogli dell'Unità.
    Sesso e politica: eravamo dei rivoluzionari.
    Ad ogni buon conto, in quel parcheggio dell'amore, eravamo tutti cultori del kamasutra perchè nell'abitacolo era vitale conoscere le tecniche progressive dell'avviluppamento dello snodamento e del riposizionamento.
    Quelle ardite acrobazie sperimentate tra il volante e lo sterzo, facemdo attenzione a non innestare le marce, e le micidiali capocciate al tettino, quando ci si lasciava un pò troppo andare.
    Così tutti noi, gli aficionados del parcheggio dell'amore,indipendentemente dal credo politico, religioso, musicale e sessuale, innocentemente agognavamo al letto matrimoniale.

    Il pratone verde e marrone è stato poi coltivato a palazzi.
    Le macchine che vi sostano sono tristemente immobili, impotenti come eunuchi, sorvegliate a vista dalle luci violente dei lampioni, con gli interni vuoti e i finestrini desolatamente nudi.
    Ma d'altronde oggi, i giornali, chi li compra più?

    Avevamo anche una Lada Niva......ma questa è un'altra storia:))))

    Ti lancio un bacio, Antoine, mentre sfreccio sulle strade toscane a bordo della mia fiammante Isotta Fraschini
    Marlene
    P.S. - Excuse-moi.....tu sais pour que:)

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  8. Una notte senza stelle non avrebbe saputo raccontare ricordi così!

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  9. com'è un amore senza accessori? è essenziale o spoglio?
    nonfinirò mai di chiedermelo. baci

    per Amaranta, la Lada Niva è sempre stata la mia passione, ne vorrei una adesso, subito.

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  10. Mi son fatta la stessa domanda di Ady.

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  11. Lo sai che il commento di Ady completa un post già perfetto di suo, vero?
    (Quindi? Che fa il commento? Accessoria?).
    Vi adoro.

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