giovedì 12 luglio 2012

Portos non c'era (6)


Carissimo Alessandro/quasi amico

Hai appena iniziato a leggere questa lettera e ti stai già chiedendo, ma questo adesso che caspita vuole (sei il tipo che dice caspita). Ti conosco sei uno discreto, uno che non è abituato alle confidenze, come si dice da queste parti : uno che sta sulle sue. Sarai rimasto choccato dalla persona che ti ha consegnato il plico, se ha seguito alla lettera le mie istruzioni dovrebbe essersi presentato alla tua porta vestito da moschettiere. Volevo farlo arrivare da te con il costume di Lady Marian, ma dubito gli avresti aperto la porta. Ti correggo subito non era un costume da Dartagnan, il moschettiere che ti ha recapitato il pacco è Portos; poi ti dirò da quali minuzie del costume potevi riconoscerlo. Non ti voglio abbandonare tra tutti questi misteri, non posso lasciarti ancora in questa incertezza pertanto ti dico che quando riceverai queste mie cose e queste mie parole, io sarò morto.

Non è che volessi morire, non sono stanco di vivere, non sono di quelli che ambiscono ad incontrare in un'altra dimensione (sembra roba marziana ma no so dargli un nome) tutte le persone care che sono morte prima. E' passato tanto di quel tempo da quei funerali che spero proprio non ci sia nessuno ad attendermi. La morte non è certo un posto dove uno va a farsi un'altra vita. Ho troppo rispetto di questa vita per pensarne una diversa. Da motociclista ho amato la parte sporca della pista, ho provato rispetto e rimpianto per i moscerini che mi morivano sul lunotto, duranti le mie corse e i miei viaggi. Dopotutto dividono con noi il 60/70% del DNA, non dico fratelli ma quasi cugini. Rispetto la vita, tutta.

Ora comincia la parte difficile da spiegarti caro quasiamico mio, vedi, non è che ti ho nominato mio esecutore testamentario ma poco ci manca. Vorrei tu organizzassi il mio funerale. Che colpo ti è preso, mi immagino. Niente chiesa per carità, quella nostra poi, con quella struttura moderna in cemento armato con quella forma a clistere, hai notato che non c'è mai una nube sopra ? Il buco di culo del cielo deve essere da queste parti. Eppoi c'è qul gesù col pareo. Cerca un locale qualsiasi, il più laico che c'è e leggi questa lettera a tutti quelli che verranno. In allegato troverai una lista, perdonami ma qualche indirizzo potrebbe essere sbagliato e qualche nome me lo sono inventato. Cercali lo stesso.

Perché io, ti sarai chiesto qualche riga fa. Vedi Alessandro ci sono amicizie che nascono per forza, da piccoli per esempio. Con Alessio dividevamo una terrazza, una nonna (la sua), un pallone magico che faceva l'effetto ad uscire e tutto il dopo, una vita. Quando è morto mi è mancato, certo che mi è mancato, ma sapessi quanto mi è rimasto di lui. Ci potevo ancora ragionare, anzi discutere, anzi incazzarmi come al solito, perché così era stato, perché lo amavo ancora, lo sentivo, facevo le cose come se fosse ancora presente per giudicarmi, per prendermi per il culo. Più in là ti spiegherò chi era Alessio, ora no.
Ma tu come farai  ora che sono morto, visto che eravamo quasi amici, conoscenti senza sapere niente uno dell'altro, estranei con una gran voglia di salutarsi, come farai senza di me, cosa ci rimane ? Un posto vuoto nel parcheggio condominiale, un niente pieno di schegge senza ferite. Ecco, con questo plico ho rimediato. Allegato troverai un inventario di tutto quello che ci ho messo, l'importante è che i boa di piume rosse non si annodino con le sciarpe di seta bianche. I boa sono per gli uomini.

Ora smetti di leggere per un po', fatti una camminata, magari se incontri qualcuno che non ce la fa più, vuole morire, è stanco di lottare, devi dirgli che quassù, laggiù, postomigliore, fin, paradiso, inferno, cazzodioposto senza aria condizionata, in cielo, in fondo al tunnel, chiamalo come ti pare, insomma, anche qui la benzina verde la fanno 1,758. Al momento non merita morire.

continua






14 commenti:

  1. scusa Lillo ma c'è stato un piccolo problema, questo post voleva essere pubblicato per forza. Io non volevo mica.
    Comunque ci sono anche i capitoli precedenti (un po' nascosti) ma vogliono tutti fae storia per conto loro...
    stanno molto sulle sue ...

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  2. La morte non è certo un posto dove uno va a farsi un'altra vita

    Ora vorrei sapere cosa differenzia il costume di Portos da quello di Dartagnan.

    Poi vorrei che questo capitolo di Portos non c'era non stesse troppo sulle sue perchè ti è venuto una meraviglia e poi sono convinta anch'io al momento non merita morire, anche se non si guida l'auto

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  3. ...secondo me vedere il propriuo funerale anticipatamente è una cosa pazzesca da immaginarsi... certo organizzarlo prima potrebbe apparire drammatico, ma anche molto antesignano, no?

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  4. Porthos non c'è mai!!!....cerchiamolo!! Ciao Giardy!!:)

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  5. Organizzare il proprio funerale, ma sai che ci sto pensando davvero? Solo per togliere i miei figli dall'ambascia.
    La conclusione del racconto mi ha colta di sorpresa, una risata liberatoria.

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  6. già...sei davvero speciale jardigno...è così, tutto il mondo è paese.Elidabeta_b

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  7. L'organizzazione di un funerale è una delle mie ossessioni.
    La foto di te travestito da Moschettiere mi ha fatto provare una nostalgia infinta, non so neanche per cosa...

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Ciao Giardigno, ma qui per leggerti mi ci vuole una vita...io ci provo ma non prometto nulla di buona.
    Bel blog.

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  10. Giradi questo pezzo mi ispira moltissimo, è talmente surreale da essere vero e tangibile. Un morto che ti scrive, che conosci così così, ma ti afffida la sua morte, e la morte direbbe Totò è una cosa seria .......
    Portos è già un Moschettiere del Re, mentre D'Artagnan fa le prove generali miaoooooo

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