Lo sceneggiato Il conte di Montecristo fu trasmesso dalla RAI nel 1966 e negli anni successivi più volte replicato. E' in bianco e nero. Per vederlo prendevo la piccola televisione color arancio-granchio appoggiata sullo scaffale del ripostiglio, la sistemavo poi in cucina sopra una sedia rivestita di pelle viola scuro (chissà che animale era). Collegavo poi l'antenna di salotto con un lungo cavo bianco che srotolavo fino alla tele. Alla fine il cavo si biforcava in due spinotti : uno di colore verde e l'altro rosso. Mi sdraiavo di pancia sul pavimento di marmo arlecchino e aspettavo la sigla. In cucina c'erano piccole mattonelle verdoline fino all'altezza..., più alte di me, ma di poco. Picchiandone qualcuna, dal centro della parete fino alla base vicino al lavandino si sentiva un suono sordo, di vuoto. Se non fossi stato sicuro che quel muro si affacciava sulla tromba dell'ascensore avrei aperto subito quel passaggio, col coltello di avorio rosa, quello con il caimano cesellato sopra il manico.
Quel passaggio, lo confesso oggi per la prima volta, in seguito l'ho aperto più volte; allargato fino a crearmi un varco accettabile, sopportabile. Ho trovato l'uscita. Per questo sono qui a raccontare questa storia. Il Conte di Montecristo era in bianco e nero, non me ne sono mai accorto, avevo tutti i colori che mi servivano, c'era perfino del superfluo a cui non rivolgevo parola.
L'ascensore aveva preso a fare un rumore forte, continuo, come di deglutizione, in tanti si erano lamentati, ma era irriparabile. Era come stare dentro una pancia prima della digestione, dentro lo stomaco del palazzo. Eppure ogni suono era diverso, ogni persona aveva il suo, mi ricordo bene il tuo quando salivi. Avevi il rumore della fame.
continua
Si ma di prigione si esce, e quando si esce di prigione, e si porta il nome di Edmondo Dantès, uno si vendica.
RispondiEliminaAspetto il seguito.. interessante!
RispondiEliminaanche io...
RispondiEliminaWow, ogni persona col suo rumore quando sale in ascensore, che fantasia hai, ma cosa fai nella vita?
RispondiEliminaMi sono piaciute anche le foto in bianco e nero e che delizia il video dei colori.
lo sapevo i varchi che crei lasciano il segno, il rumore della fame è sordo e cupo e mi inquieta.
RispondiEliminabello reulf :)
tu, sei colorato! * e colori è questo raccontare, cambio canale e sento anche i suoni! Magia..
RispondiEliminaIo non l'ho visto ma ne ho sentito parlare degli sceneggiati di un tempo. Molto affascinanti.
RispondiEliminaUn bacione
la tv arancio!!!colpo al cuore!
RispondiEliminaera tutto molto colorato, un tempo.
RispondiEliminaI ricordi sono a colori, i sogni in b/n.
RispondiEliminaCome gli ascensori che si fermano due piani più giù e comunque sapevo che non potevi esser tu di una nota canzone.
Devo averlo letto a fumetti ben prima dell'uscita di questo sceneggiato. E qualcosa del tuo genere devo essermi inventato.
RispondiEliminacavolo. il suono dell'ascensore. mi manca pure quello in un appartamento al secondo piano senza ascensore.
RispondiEliminaquando ero dai miei avevo la prezunzione di capire quando stavano arrivando dai rimbalzi che faceva l'ascensore.
5 piano.
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RispondiEliminaEVASIONI
RispondiEliminaDal tuo cuore evado
cinque piani più sotto
sperando che tu mi venga a cercare
Accorgiti della mia presenza
e della mia assenza
Il mio coltellino
scava
ostinato
in quel tuo cuore asciutto
e duro
un pertugio non per evadere
ma per rientrare.
Se solo ti accorgessi della mia presenza
e della mia assenza
cinque piani più sotto
Non è poi così lontano.
Amaranta
......poi, c'è anche chi non vuole davvero evadere :)))
Vabbè......sta poesia l'ho scritta in due minuti perchè questo tuo racconto si merita una dedica.
Quindi, Antoine, dedico questa mia poesietta agli splendidi colori di questo tuo piccolo affresco di un epoca non troppo lontana......eppure già così lontana.
je t'enlace, Antoine, est un affabulatore magnifique
Marlene
P.S. - j'adore Edmond Dantes
Je m'excuse pour la rature précédente
Miao come amo il b /n , è così colorato ....
RispondiEliminacolorato con tutta la fantasia che abbiamo.
Sai sono passata al tv color tardissimo .... una delle ultime ... e credo di essere una delle ultime ancora con un catodico - ma si vede così bene ..... - miaooooooùùùùù
...lettere nere che colorano la fantasia di chi sa coglierne le sfumature!
RispondiEliminaCiao Antonio,
RispondiEliminaanch'io adoro il B/N e anch'io, come Fel, ho ancora il 'tubo', così che posso vedere i vecchi sceneggiati registrati con i mezzi dell'epoca, senza eccessivi 'disturbi' da 'pixel'... Notevole 'Il conte di Montecristo'! Uno dei miei preferiti, insieme a 'Dov'è Anna' (preferito in assoluto) e 'A come Andromeda'.
Bellissimo, il tuo racconto!
Un saluto
Cla