Quest'anno ha solo un giorno in più, un giorno in più di печаль (tristezza, in Russo rende meglio), un giorno in più d'inverno. Quest'inverno messo in cassintegrazione che lavora per qualche giorno eppoi torna a sedere sul suo culone caldo (è l'inverno quello col culo caldo, l'estate ha le mani fredde semmai). Non riesco ad ucciderti.
Eppure sei già morto, è stato il primo anno senza Muro, il muro più importante fra quelli visibili (per gli altri ci sto lavorando), era passato un altro governo Andreotti, avevamo un cane di nome Pucci; poi quel nome devono averlo proibito perché dopo di lui abbiamo preso cani coi nomi pieni di consonanti, senza equilibrio, quello che viene col respiro delle vocali. Al cinema c'era Ritorno al Futuro, mi aspetto sempre di vederti tornare su una macchina sportiva. Devi tornare indietro con me! Ma, indietro dove? Indietro nel futuro!
Era un mondo tutto da sfogliare, su carta, pochissimo da digitare e la parola app si poteva dividere; la seconda p doveva andare sul rigo di sotto. Sei morto in quell'anno lì, quando bucavano le bandiere, c'era un sacco di gente invincibile in giro a non far nulla, brevettarono la supercolla e c'era un concorso per dare un nome al farmaco dell'immortalità. Invece sei morto abbassando di un millesimo la media nazionale, vecchio per la tua malattia, giovane per chi ti voleva bene.
Ti ho sempre immaginato vicino a me in questi anni, ho sempre recitato con la tua presenza. Dalla nascita delle mie figlie, al mio matrimonio, alla morte di Pucci (è morto dopo di te, ma lo sai), ai miei colloqui di lavoro; ho parlato per te. Sapevo cosa avresti detto, lo speravo. Ti sento vicino, sempre in piedi (forse perché gli ultimi mesi eri sempre a letto) e quando tutti sono andati via mi capita di chiederti qualcosa. Tengo una riserva delle tue battute. L'altro giorno parlavamo di una signora che conosci, e allora dico : "Brutta è brutta, ma è anche tanto antipatica!". Ridono ancora.
Sei del 1921, avresti 91 anni, non posso immaginarti con questa età, non ci riesco. Quest'anno ha solo un giorno in più, se fanno la solita correzione potrebbero levarci un altro minuto. Forse oggi potrei ucciderti, senza dimenticare, certo, senza dimenticarti. Te lo dico. "Per il sì devo battere due colpi sul tavolino?", mi rispondi.
continua
che ti si dice Antonio? Nulla
RispondiEliminaCommovente. Capisco ciò che senti. A volte mi sorprendo a camminare con le mani intrecciate dietro la schiena come un prigioniero, come uno che non c'è più da qualche anno e da cui credevo di essere diverso. Invece mi manca e basta.
RispondiEliminaCiao
B
volevo ringraziarti per la bella cosa che hai postato in calce al post sulla dipartita del mio amico
RispondiEliminaGRAZIE :*
sono anni che ricordo anch'io.. anzi sono più miei di questi, stranamente! /
RispondiEliminacome al solito dipingi ciò che scrivi
RispondiEliminaSincero ed intenso, come tuo costume consolidato!
RispondiEliminaCommovente... E così profondo che il nodo in gola si scioglie solo con il rivolo di una lacrima sulla guancia...
RispondiEliminaCredo non serva che ti risponda, già vi capite bene così, no?
RispondiEliminameglio il silenzio, un saluto.
RispondiEliminaMi ha dato la sensazione di guardare le scene che hai raccontato
RispondiEliminaSei un dolce, maledetto e romantico visionario.
RispondiElimina...vita stampata in fondo al cuore....
RispondiEliminaUna sola parola a commento: emozionante!
RispondiEliminaa volte ci ritroviamo a pensare a cose stupide che però ci riportano a qualcosa o qualcuno di importantissimo per noi, e improvvisamente vi ci agrappiamo come un filo sottile ma resistentissimo che ci lega ancora a ciò che abbiamo caro e abbaimo perduto ..... ancche se forse non del tutto se ancora ricordiamo e sentiamo .
RispondiEliminaUn bacio Giardi
Stregata, emozionata, incantata.
RispondiEliminaGrazie Giardi!Syl
Per certi versi quando qualcuno se ne va diventa ancora più presente...
RispondiEliminaTe la rubo.
RispondiEliminaE la dedico "A Gino".
Grazie.
brutta è brutta ma è anche antipatica, non so chi sia ma era un genio! sei fantastico...baci
RispondiEliminaSe si rimane, si rimane, a prescindere dal corpo. Bello, davvero.
RispondiEliminaCiao Giardi.
RispondiEliminaMolto intenso e "vivo" in ogni parola, gesto e tratto di pelle. L'emozione che si respira qui non si puo'..cancellare o dimenticare facilmente.:-)
Grazie per i tuoi passaggi, mi riempiono di gioia.:-)
Un abbraccio...
Mia mamma se n'è andata tre anni fa. Ogni giorno mi sorprendo a dire che devo farle la solita telefonata. Mi piacerebbe tanto sentirle battere quei benedetti colpi...
RispondiEliminaSempre sei e mai eri ... intenso e così profondamente umano ... non si tratta di ricordi, certe persone sono eternamente presenti!
RispondiEliminaCiao
Andrea
Un giorno in più per cercare fili d'acqua del cielo. Un ricordo. Inciampare nell'erba bagnata.
RispondiEliminane ho letti parecchi di questi tuoi scritti, e mi sembra d'avertelo già detto, scorrono lisci come acqua fresca. Sei fortunato a saper raccontare per iscritto in modo così efficace. E non è proprio semplice saper scrivere e catturare l'attenzione. Tu ci riesci. Sai pure commuovere. Grazie di tutto. tt
RispondiEliminaBello. Molto molto bello. Buon fine settimana! -Nora*-
RispondiEliminaun saluto
RispondiEliminabc
Grazie.
RispondiEliminaGrazie Giardi, il pensiero che mi hai lasciato e' tra i piu' belli.:-) Qui fa un freddo e c'e' neve ovunque. Torno qui, e mi scaldo :-)
RispondiEliminaUn abbraccio:-)
mi sono venuti i brividi...adoro il tuo modo di scrivere, pieno di sensibilità, vero...
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