C'era una volta, su un lettone a due piazze, due ragazze Senzasonno e un padre appena un po' più giovane di adesso, ma con un vecchio libro di favole che ormai riusciva a chiudere solo un occhio delle Senzasonno. Allora per sigillare di sonno anche l'occhio sinistro (quello che si stanca dopo) si inventarono il paese di Starnului.
A Starnului esisteva un lago dove c'erano dei pesci PERSIci che si cibavano solo di bolle. Dentro le bolle che riuscivano a salire in superficie però c'erano tutte strofe di poesie e sulle rive del lago c'era sempre un sacco di gente ad ascoltare. Non c'era nemmeno un poeta però.
A Starnului c'era un bosco che affondava le radici dentro un humus fatto di vecchi giornali sportivi. Le foglie erano a forma di gagliardetti come quelli delle squadre di calcio e sotto c'era sempre qualcuno che voleva vedere dov'era lo scudetto. Nemmeno lì c'erano poeti...figurarsi.
A Starnului c'erano delle rondini che facevano voli a forma di ∞ e appena ne chiudevano uno, sotto ci trovavi qualcuno che si baciava. Mica solo principi e fidanzate, anche orchi, troll, gattimammoni, l'omonero e gente che non si era mai incontrata prima (anche dello stesso sesso !). Un tizio una volta baciò un filo d'erba sulla bocca (e quanto la cercò!). Nemmeno un poeta lo avrebbe fatto.
A Starnului esisteva un lago dove c'erano dei pesci PERSIci che si cibavano solo di bolle. Dentro le bolle che riuscivano a salire in superficie però c'erano tutte strofe di poesie e sulle rive del lago c'era sempre un sacco di gente ad ascoltare. Non c'era nemmeno un poeta però.
A Starnului c'era un bosco che affondava le radici dentro un humus fatto di vecchi giornali sportivi. Le foglie erano a forma di gagliardetti come quelli delle squadre di calcio e sotto c'era sempre qualcuno che voleva vedere dov'era lo scudetto. Nemmeno lì c'erano poeti...figurarsi.
A Starnului c'erano delle rondini che facevano voli a forma di ∞ e appena ne chiudevano uno, sotto ci trovavi qualcuno che si baciava. Mica solo principi e fidanzate, anche orchi, troll, gattimammoni, l'omonero e gente che non si era mai incontrata prima (anche dello stesso sesso !). Un tizio una volta baciò un filo d'erba sulla bocca (e quanto la cercò!). Nemmeno un poeta lo avrebbe fatto.
...
A Starnului c'era uno stagno di fenicotteri bianchi tutti strisciati di parole perchè (si è scoperto poi) mangiavano solo libri di poesia usati. Avevano un becco fatto apposta per girare le pagine. Un poeta si sarebbe fermato prima sulla scala dell'evoluzione.
Perché le favole sono la dogana della felicità, un mondo migliore in modalità provvisoria.
Poi ci si addormenta.
continua
RispondiEliminala Varano Editori chiude per un lungo ponte (magari aggiorna la mappa di Starnului)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaeeeeee3eeeeeeeeeeeeeswdxZx d,
RispondiEliminaho appena letto la storia al mio bambino è giuro che quello sopra è il suo commento...in realtà voleva scriverti "poeta", gli ho detto che aveva azzeccato tutte le lettere.
un bacio da ady e edo
possiamo farle provvisorie come l'inno di Mameli?
RispondiEliminadavvero continua?
....sì che continua raccontamene un'altra :)
Bravo... la chiusa mi è piaciuta molto ma molto am molto
RispondiEliminamirco
Giardi ..... raccontacela ancora ......
RispondiEliminaNàrrala ancora, Sam
RispondiEliminasono una senzasonno cresciuta e le favole me le racconto da sola.. in perenne passaggio di dogana quindi!
RispondiEliminaLe favole mia madre me le raccontava di pomeriggio, perchè voleva che facessi il pisolino pomeridiano.
RispondiEliminaMio padre me le ha sempre raccontate la sera prima di addormentarmi ma soltanto nella mia fantasia, sono sicura che una di quelle sarebbe stata bella come la tua.
Ciao papà dalle mille risorse....e una notte:)
Doriana
Sono stata una figlia Senzasonno proprio per farmi raccontare le fiabe. Ci combattevo proprio con il sonno perché quello era l'unico momento della giornata in cui mia mamma esisteva solo per me. E anche lei le fiabe se le inventava.. :)
RispondiEliminalet's get lost into the fairy tales
RispondiEliminaTi adoro!
RispondiEliminaBaci e stelline profumate
bellissimo....un po'autobiografico o sbaglio?
RispondiEliminaChe bella favola, molto onirica, perfetta per la fantasia di un bambino! Ma anche per noi "grandi"!
RispondiEliminaBelli i fenicotteri strisciati di parole...
RispondiEliminaStarnului...grande
Elisabeta_B
Qualsiasi cosa oserei dire sarebbe troppo povera...mi danzano ancora nella mente i paesaggi Starnului...il finale è...issimo...e non solo...;)
RispondiEliminavorrei che Qualcuno mi raccontasse le favole così, la notte..:-)))
RispondiEliminache bella!
RispondiEliminaDeliziosi i bimbini che si baciano dai computer.
Qua da me, invece, appena le rondini chiudono un volo ci sono sotto io che lo riempio di colori!
RispondiElimina(vedi mio post 25 maggio)
Mi piace da matti questo racconto!!!
che belle parole conclusive... purtroppo è la nuda e cruda verità... quelle tristèsse!
RispondiEliminabella davvero. Mi sono messa nei panni delle tue figlie, se come penso il padre di cui parli ha come iniziali AG. E con invidia ho pensato a cosa si provi (come si diventi) a crescere con un genitore capace di rimanere fanciullo dentro. E al tesoro che avranno un giorno quando avranno accesso a questo blog. Un'eredità dal valore incalcolabile... :-*
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